Dopo aver parlato qualche giorno fa del rischio (o forse sarebbe il caso di parlare di opportunità per Roma?) di un commissariamento del Comune per l’emergenza rifiuti, torniamo sul tema con l’inizia appena intrapresa da un consorzio cittadino che da mesi lamenta gravi disservizi nella raccolta dei rifiuti.
Si tratta del consorzio “Viale Cortina d’Ampezzo e Diramazioni”, un organismo che ha il compito di curare la manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze ed arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi del comprensorio di Viale Cortina d’Ampezzo e diramazioni. Tale consorzio ha reso noto di aver presentato alla Procura della Repubblica il seguente esposto:
“Nel corso dell’ultimo anno, all’interno del territorio consortile si è riscontrato un livello di disservizio da parte dell’AMA così significativo che si è venuta a creare una situazione igienico-sanitaria di elevato allarme sociale, dovuta alla sistematica mancanza di raccolta dei rifiuti.
Tale situazione è stata reiteratamente segnalata agli Enti competenti (A.M.A., ASL/RM1, XV Municipio, Comune di Roma) da gennaio 2019 ad oggi senza alcun riscontro, né documentale, né fattivo.
Nel frattempo la situazione si aggravata ulteriormente fino alla comparsa di topi e gabbiani attorno ai cassonetti traboccanti di rifiuti, anche “umidi”, con conseguente rischio igienico-sanitario per i residenti e per l’intera collettività. Rischio aggravato dalle elevate temperature che portano a diffondersi nell’aria miasmi irrespirabili.
A causa dell’assenza di risposte alle diverse segnalazioni e dell’aggravarsi della situazione, il Consorzio si è visto costretto a denunciare la situazione alla procura della Repubblica di Roma ipotizzando a carico dell’AMA il reato di interruzione di Pubblico Servizio ai sensi dell’art. 331 del Codice Penale e di possibile inquinamento ambientale con conseguente grave violazione del diritto alla salute ex art. 32 della Costituzione.”
Un’iniziativa simile è stata preannunciata da una cittadina residente nel quartiere Prati, che ha dato mandato ai propri legali di denunciare AMA ed il Sindaco Raggi per gli accumuli dei rifiuti sulle strade e i miasmi prodotti dalla raccolta a rilento.
L’emergenza rifiuti non è quindi la fantasia dei tanti che postano le foto dei cumuli di rifiuti sui social, ma evidentemente ha raggiunto livelli tali da convincere enti e cittadini a chiedere aiuto alla giustizia.
Va però detto che se noi e tantissimi comuni mortali come noi parliamo ormai apertamente di emergenza rifiuti, la ASL Roma 1, interrogata ufficialmente sul tema dalla Regione Lazio, nega vi sia un’emergenza in corso. A domanda diretta di RomaH24 qualche giorno fa la dott.sa Alessandra Brandimarte, medico del Servizio igiene e sanità pubblica, ha risposto così:
“L’emergenza non c’è. I rifiuti organici, pur esposti al sole e al caldo, non rilasciano sostanze tossiche. Certamente, il cattivo odore è fortissimo e crea stress nel cittadino ma non sussiste un rischio effettivo di contagio diretto. E lo stesso vale per la presenza di bigattini tra i sacchetti: non sono un bello spettacolo ma non trasmettono malattie“.
A costo però di passare per esagerati, per gente che non vuole cumuli di rifiuti putrescenti per le strade, noi insistiamo sul fatto che indiscutibilmente Roma è in emergenza rifiuti e, quello che è più grave, senza un piano credibile per affrontarla né nell’immediato né nel medio/lungo termine.
In una tale situazione è assurdo che il Sindaco Raggi continui a mantenere la delega sui rifiuti, non avendo lei alcuna competenza in materia e trovandosi con un vertice AMA appena rinnovato, quindi con scarse possibilità di individuare un modo per riprendere il controllo della situazione. In queste condizioni il commissariamento è solo questione di tempo ed allora tanto vale che sia l’amministrazione stessa a richiederlo, ammettendo di non essere riuscita in oltre 3 anni a trovare il bandolo della matassa rifiuti.
Sarebbe una gravissima ammissione di responsabilità ma risparmierebbe ai romani ulteriori inutili disagi. Peraltro le possibilità che il M5S a Roma possa essere riconfermato sono ragionevolmente inferiori allo zero, per cui una presa d’atto e di responsabilità dell’amministrazione sulla questione rifiuti potrebbe essere interpretata da molti come il primo sincero atto d’amore nei confronti di Roma e dei romani.
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