Intervista al commissario Tronca sul Corriere, dove il giornalista non brilla né per l’efficacia delle domande poste né nel mettere minimamente alle strette l’interlocutore sull’innegabile mollezza della sua azione in molti campi.
“Serve un sussulto civico”
“Il mio binario è quello della legalità e della solidarietà …”
Due frasi estratte dall’intervista al commissario che però mal si accordano con l’azione che lo stesso ha dispiegato (si fa per dire) nei circa cento giorni del suo mandato.
Che sussulto civico possono mai avere, ad esempio, le migliaia di cittadini che quotidianamente devono fare i conti con l’inquinamento da roghi tossici, con la beffa poi di dover sottostare alle restrizioni del traffico?
Come dovrebbero interpretare i termini “legalità e solidarietà” tutti coloro con problemi motori che devono subire quotidianamente gravi restrizioni alla mobilità a causa di veicoli parcheggiati un po’ ovunque e mai sanzionati o rimossi?
Che il commissario straordinario non potesse essere una panacea per i problemi di Roma lo si sapeva fin dall’inizio, ma c’era la speranza che egli avrebbe potuto dare delle svolte decise in alcuni ambiti. Al tempo della sua nomina proponemmo che si occupasse prioritariamente della sosta selvaggia, che tanto influenza la mobilità e la sicurezza cittadine, dei roghi tossici, delle scritte vandaliche, dell’ambulantato regolare che però è sistematicamente difforme, dell’evasione tariffaria sul trasporto pubblico. E invece nessuno di questi temi è stato affrontato dal commissario.
Segnalammo inoltre alcuni ambiti in cui sarebbe stato utile che il commissario portasse avanti il lavoro già impostato dal governo cittadino prima della sua caduta. Ci riferiamo alla riforma degli impianti pubblicitari, che purtroppo appare ancora al palo, al nuovo regolamento di polizia urbana, pronto da mesi e che potrebbe risolvere una serie di gravi problemi cittadini (i risciò illegali, gli abusi alcolici, ecc.), alle modifiche necessarie a fermare l’invasione di minimarket e somministrazione in tutta la città storica, anch’esse pronte da mesi.
Tutti temi questi che il commissario ha completamente ignorato, mentre ha ritenuto di occuparsi di cose che sinceramente sembrano avere poco a che fare con una gestione straordinaria, come la questione degli asili nido.
Pur non sperandoci particolarmente, giunga a Tronca dalla nostra minuscola tribuna l’appello a cambiare passo ed a cominciare ad occuparsi dei problemi più urgenti della città. Per il resto, come ha giustamente detto lui “… strategie e visioni toccheranno a chi sarà eletto direttamente dal popolo“.