Ci eravamo occupati di via delle Muratte subito dopo la rimozione dei banchi abusivi effettuata dai vigili del Primo Gruppo ed avevamo sottolineato come la nuova sistemazione della strada a noi piacesse molto, potendola poi ulteriormente migliorare con qualche arredo esterno composto e di qualità.
Abbiamo cercato di ricostruire l’iter che ha portato a queste storiche rimozioni e di capire cosa dobbiamo aspettarci per via delle Muratte, perché la storia è tutt’altro che finita, purtroppo.
Delle informazioni contenute in questo post siamo debitori alla consigliera Nathalie Naim, del Municipio I, che si distingue in un parlamentino a dir poco asfittico per impegno e dedizione contro l’abusivismo ed il degrado (chi scrive sfida chiunque ad affermare il contrario).
LA CRONACA DELLE RIMOZIONI Il 21 maggio i vigili intervengono in via delle Muratte sequestrando 4 banchi su 11, in quanto alcuni avevano ricorsi al TAR pendenti. Non procedono alla rimozione in quanto non preparati a ciò. Avendo nel frattempo il TAR respinto i ricorsi, giunge alla PLRC un sollecito per intervenire di nuovo in via delle Muratte e completare l’opera, smontando questa volta quanto non più autorizzato. Dopo circa una settimana vi è il nuovo intervento che porta alla rimozione di 9 banchi abusivi, 5 pseudo-librai e 4 di bigiotteria (questi ultimi beneficiavano di permessi temporanei rilasciati dal Municipio, rinnovati diverse volte ma alfine abbondantemente scaduti). Rimangono al momento sulla strada tre banchi di pseudo-librai salvatisi in virtù di una sospensiva del TAR la cui udienza era prevista per il 24 giugno (stiamo verificandone l’esito).
Si direbbe una storia a lieto fine, contando che il TAR non trovi il cavillo per salvare gli ultimi banchi. Ma c’è poco da star tranquilli perché sottotraccia è già in itinere la predisposizione di nuovi banchi in via delle Muratte (e non solo lì).
ARCIPELAGO DELLE PAROLE La storia di questi banchi nati per vendere solo libri parte dal 1997, quando fu istituita una manifestazione libraria chiamata “Arcipelago delle parole”. Fu quello un modo per autorizzare un certo numero di banchi in aree pubbliche di pregio, superando il divieto vigente di rilasciare autorizzazioni su area pubblica fuori mercato. I banchi, del modello previsto dal bando, oltre ai libri potevano vendere anche altri prodotti dell’editoria, dischi, articoli di numismatica e filatelia fino ad un massimo del 10%. Dal 1997 si sono susseguite tutta una serie di proroghe della manifestazione che ne hanno modificato il numero di operatori ed alcune modalità di tenuta ma sempre considerandola “temporanea”.
IL NUOVO BANDO Infine nel febbraio del 2011 l’Assemblea Capitolina delibera, in deroga al divieto sancito dal regolamento comunale in materia di commercio su area pubblica (art.30 Del. C.C. n.35/2006), il rilascio di massimo 50 nuove autorizzazioni e concessioni per le cosiddette bancarelle di “librai”. La tipologia merceologica prevista è: per il 90% della superficie prodotti editoriali e libri (quindi compresi calendari, guide turistiche, mappe, cartoline, ecc.) per il 10% qualsiasi tipologia di prodotti escludendo solamente abbigliamento e alimentari e quindi consentendo anche la vendita di prodotti etnici e souvenir. La procedura di assegnazione prevede che si debba tenere conto dell’esperienza maturata nel settore comprovando le presenze effettuate su area pubblica, privilegiando quindi chi già detiene questo tipo di attività anche illegalmente (è incredibile come lette alla luce delle rivelazioni di Mafia Capitale certe delibere dell’Assemblea Capitolina assumano una luce tutta diversa).
Per individuare le postazioni da mettere a bando, che devono essere indicate dai municipi e dalla Commissione Commercio, il Dipartimento ha proposto le 24 seguenti:
- Via delle Muratte-n.10 bancarelle da mq 14
- Piazza della Repubblica –n.3 bancarelle da mq 14
- Largo dei longobardi –n. 1 bancarelle da mq 14
- Piazza di S. Marcello-n.2 bancarelle da mq 7,50
- Largo benedetto Cairoli n.1 bancarelle da mq 14
- Via del Gambero-n.1 bancarella da mq 14
- Piazza Sidney Sonnino-n.1 bancarella da mq 14
- Via in Arcione-n 1 bancarella da mq 14
- Piazza San Giovanni in Laterano-n. 1 bancarella da mq 14
- Piazza della Pilotta n.1 bancarella da mq 14
- Via Minghetti-n.1 bancarella da mq 6
- Via dei Pastini-n. 1 bancarella da mq 7,50
La Giunta del Municipio nel 2014 ha espresso parere favorevole per le postazioni di Via delle Muratte, Piazza della Repubblica, Largo Cairoli e Via del Gambero, scartando le altre 8 sia per contrasto al Codice della Strada che per sovraffollamento. Il Dipartimento ha recepito i pareri positivi ma non quelli negativi in quanto non adeguatamente motivati.
L’iter per il rilascio di questi nuovi posteggi è in corso d’opera.
La consigliera Naim aveva presentato in Consiglio una mozione per chiedere che il Municipio esprimesse parere negativo ma una pregiudiziale sull’atto lo ha fatto ritirare dalla seduta.
10 NUOVE BANCARELLE A VIA DELLE MURATTE!!! Quindi la situazione è che la pulizia di via delle Muratte è solo temporanea, essendo previste sulla strada la bellezza di 10 nuove postazioni di pseudo-librai. Allora è questo quello che dovremmo riuscire a bloccare, e non solo per via delle Muratte ma per tutti gli altri luoghi indicati dal Dipartimento.
Quello che occorrerebbe anzi è un ripensamento dell’Assemblea Capitolina rispetto alla delibera del 2011 che ha previsto le 50 nuove licenze per concessioni ambulanti. E non ci si venga a dire che è una cosa buona perché si tratta di libri e quindi di cultura; chiunque abbia visto queste bancarelle sa benissimo che i libri sono solo la scusa per vendere tutt’altro ai turisti: souvenir, accessori e ammennicoli vari. Infatti le postazioni sono previste nei luoghi di maggior passaggio dei turisti e seguendo la tradizione romana le nuove bancarelle faranno a gara per offrire la merce peggiore al minor prezzo possibile.
Peraltro leggendo i nomi presenti nell’Assemblea Capitolina cha ha approvato quel provvedimento, alla luce di tutto quello che sta venendo fuori dalle cronache, è legittimo il sospetto che la decisione presa possa essere stata in qualche modo pilotata da chi abbia un interesse diretto in questo tipo di attività ambulanti.
Ci chiediamo e vi chiediamo: alla luce del sentimento contrario sempre più diffuso nei confronti del commercio ambulante a Roma, ha senso andare avanti con la concessione di nuove 50 autorizzazioni su area pubblica?
Nel momento in cui tutti speriamo nell’entrata in vigore della Bolkestein che nel 2017 dovrebbe far decadere tutte le concessioni di commercio su area pubblica, non sarebbe ragionevole fermare queste nuove 50 concessioni e farle rientrare in un ragionamento complessivo più ampio che punti ad una rivisitazione completa del commercio su area pubbica a Roma?
Il problema vero è: c’è al momento un’Assemblea Capitolina in grado anche solo di considerare questo tipo di discorsi? Proveremo intanto a farli all’assessore Leonori ed al Presidente Corsetti.
2 risposte
Ovviamente, con la Alfonsi al primo municipio che altro c’era da aspettarsi? Ci fossero stati dei tavolini all’aperto allora si, sarebbe arrivata con gli Hummer i panzer e tutto l’esercito al completo!
Ma per orrende bancarelle e macchine in sosta selvaggia, via libera!!
Una vergogna vera. Ma ce ne ricorderemo alle prossime elezioni signora Alfonsi!
P.S. Sulla Naim anche ci sarebbe molto molto da dire….per esempio, vi suggerisco di dare un’occhiata alla storia di via Urbana, potenzialmente una delle vie piu’ belle di Roma, rovinata dalla Naim e da 4 fanatici del parcheggio sotto casa.