Dal facebook di Emilia La Nave, già assessore al commercio nel Municipio II, rilanciamo il seguente post.
C’è un tema che mi è sembrato trascurato in questa campagna elettorale: quello delle attività produttive. Se ne è parlato poco, troppo poco per una capitale europea non abbastanza moderna, dove chi vuole fare impresa rimane schiacciato tra regole farraginose e oppressive e la competizione di chi, per qualche oscuro motivo, quelle regole puo’ permettersi di non rispettarle. Come se l’importanza di far ripartire il motore economico di questa città non andasse di pari passo alla lotta al degrado, alla movida incontrollata o al dissestamento del manto stradale. Come se dare uno slancio alle tante microimprese e startup locali, eliminando le lungaggini burocratiche e aiutando un clima favorevole allo sviluppo non fosse una delle chiavi anche per la lotta al degrado della nostra città .
Ci sono una parola ed un numero tra tutti che sono stati completamente ignorati, e che invece potrebbero rappresentare un’occasione importante per la nostra città : 2017 e Bolkstein. La Bolkstein è una direttiva Europea recepita in Italia nel 2010. In accordo a questa direttiva le concessioni di commercio su suolo pubblico non potranno piu’ essere rinnovate automaticamente come avviene ora ma devono essere periodicamente riassegnate attraverso aste pubbliche. Una vera rivoluzione, se si pensa alla situazione del commercio su suolo pubblico romano.
Com’era naturale l’emanazione di questa direttiva ha creato preoccupazione tra le associazioni di categoria, e grazie ad un’intesa tra loro, il Ministero competente e le Regioni tutte le concessioni in essere sono state prorogate fino ale 2017, anno in cui queste saranno rimesse a bando con criteri che comunque tuteleranno l’anzianità degli operatori.
In una città dove il commercio su suolo pubblico si è sviluppato in maniera disorganizzata, spesso in conflitto con il rispetto del vigente codice della strada e pensato per una città che nel frattempo si è trasformata, il 2017 rappresenta un’occasione unica per provare a dare finalmente ordine ad una situazione fuori controllo e per pensare a una rifunzionalizzazione di alcune aree del commercio ora in sofferenza, come ad esempio I mercati rionali. Questo pero’ richiede un lavoro organizzativo immenso ed una forte determinazione da parte di chi governerà la città . L’amministrazione romana avrebbe dovuto arrivare pronta a questa scadenza, con una visione definita e con un grosso lavoro di ricostruzione e elaborazione dei dati in suo possesso, ma a causa dell’interruzione improvvisa dell’amministrazione Marino, l’apparato amministrativo è rimasto frenato. Il nuovo Sindaco si troverà ora di fronte una grande sfida, che potrebbe cambiare l’immagine della nostra città , ridare slancio ad un settore cristallizzato su posizioni bloccate da troppo tempo, e finalmente ordine ad una situazione caotica che contribuisce al degrado delle nostre strade. Il Sindaco entrante avrà il coraggio di affrontare questo difficile problema o preferirà rimandarlo alla prossima storica occasione?
Non potremmo essere più d’accordo con l’ex assessore e nel nostro piccolo faremo di tutto perché l’occasione del 2017 non venga persa per riportare il commercio ambulante entro i confini che una capitale occidentale merita (a questo proposito vedi il confronto tra Roma e altre capitali).
Una cosa che va definitivamente acquisita è che il passaggio da un commercio esercitato informalmente in strada ad uno più stabile entro mura, con tutti i servizi necessari ai moderni standard, è parte del processo di civilizzazione e progresso che la nostra società ha intrapreso qualche millennio fa. Non che si voglia demonizzare tutto il commercio ambulante, ma a nostro avviso esso va drasticamente ridimensionato a Roma, limitandolo a pochi casi in cui esso mantiene un senso e riservandolo ad aree specifiche.
Per essere chiari, diciamo che è davvero ora di finirla con scene tipo la seguente in via Cola di Rienzo che dovrebbe essere un salotto ed invece è divenuta un suq (per la situazione completa di via Cola di Rienzo clicca qui).