La lotta al degrado secondo alcuni candidati

Tutti parlano di degrado di Roma, di quanto sia invivibile. Ma quando si tratta di declinare i punti principali di questo degrado i più si limitano a dire che la città è sporca e piena di buche.

Due verità innegabili. Ma siamo certi che se magicamente si risolvesse il problema delle buche e la raccolta Ama diventasse efficiente come in Svizzera, la percezione del degrado cittadino sarebbe ridotta? Insomma sono davvero questi due i soli problemi del decoro di Roma?

Ovviamente no, sono solo una parte. In questa fase, nel cuore della campagna elettorale, diventa quindi indispensabile capire quale sia la visione dei candidati sindaco. Se, cioè, essi abbiano la consapevolezza degli elementi che causano realmente il degrado o se anche loro si limitino allo sterile ritornello delle buche e dei rifiuti. Per farlo abbiamo dato un’occhiata ai programmi di alcuni di loro, Marchini, Meloni, Raggi e Giachetti. Tra i principali concorrenti alla carica di Sindaco un programma vero è stato pubblicato solo da Marchini, Meloni e Raggi. Giachetti, invece, ha risposto ai quesiti di una lettrice di Romafaschifo, elencando una serie di priorità.

Ebbene vi diciamo subito che nonostante Giachetti non abbia ancora partorito un vero programma (uscirà nelle prossime ore), in poche righe è riuscito ad elencare i temi che – a nostro avviso – potrebbero incidere profondamente sul decoro cittadino. Gli altri candidati  sono rimasti a un livello molto più superficiale.

GIORGIA MELONI

meloni

La candidata di centro-destra si limita a proporre l’eliminazione dei cassonetti dalle strade (cosa saggia ovviamente) completando la raccolta dei rifiuti porta a porta. Nessun accenno ai cassonetti interrati presenti in molte altre città.

Inoltre afferma che sarà “implacabile con chi scrive sui muri” e cita alcuni studi che hanno dimostrato quanto il valore degli immobili  a Roma possa calare a causa delle tags.

Un po’ scarsina (per non dire zero assoluto) la visione della Meloni sul decoro. Non un accenno al commercio ambulante, ai manifesti e ad altri temi, ma così stanno le cose.

VIRGINIA RAGGI

raggi virginia

 

Sul decoro il programma 5stelle è di una vaghezza disarmante. Gli 11 punti per Roma non contemplano alcun intervento sulle emergenze principali del degrado. E’ ovvio che si tratta di titoli, di enunciazioni di carattere generale. Ma non inserire in queste enunciazioni un capitolo espressamente dedicato al decoro cittadino che tutti definiscono un’emergenza non fa ben sperare.

Se è universalmente riconosciuto che Roma versi in condizioni pessime, perché non spiegare agli elettori cosa si intende fare sul fronte del degrado?

 

ALFIO MARCHINI

marchini

Il candidato civico appoggiato da molti partiti (ma o si è civici o si è appoggiati dai partiti!) è stato il primo a pubblicare un programma molto completo. Ben 101 punti, molti dei quali condivisibili e interessanti, altri generici e poco incisivi. Ma sul decoro ci si limita al punto 10 a suggerire la sponsorizzazione di luoghi pubblici (affidare a sponsor privati la manutenzione di fermate metro o piazze, etc). Al punto 12 una collaborazione col volontariato (come se delegare ai cittadini la pulizia fosse sufficiente), un responsabile decoro a livello Municipale (vecchia proposta di bastacartelloni) e al punto 13 la riduzione fiscale per quei commercianti che si occupano di pulire e manutenere l’area adiacente il negozio.

Quest’ultimo punto è sicuramente interessante (peraltro previsto in un decreto del governo del 2015) ma anche Marchini delude profondamente su tutte le reali emergenze.

 

ROBERTO GIACHETTI

 

giachetti

 

Quali sono, allora, le reali emergenze? Cosa fare per incidere davvero sul territorio e dare una svolta al decoro di Roma. Ebbene risposte più concrete e reali a questa domanda le abbiamo trovate solo nella lettera che il candidato Pd ha inviato a Romafaschifo. Ecco alcuni passaggi

 

Stop all’ingresso dei pullman turistici in centro: è stato fatto nel Giubileo, mi impegno a farlo nella vita quotidiana. L’ambulantato andrà riordinato, con un piano regolatore che indichi dove gli ambulanti possono stare, compatibilmente con le zone tutelate e con il tessuto economico-commerciale, e comunque con l’obiettivo di un maggior decoro. Bisogna adottare banchi omogenei, con le licenze ben visibili ed esposte, per un controllo facile e a portata di chiunque. Per i camion bar continueremo il lavoro del Tavolo del decoro, applicando così alla lettera quanto previsto dal decreto Franceschini. Senza sconti. Completeremo la riforma degli impianti pubblicitari, con la gara che permetta anche a Roma di ottenere più risorse e avere servizi come il bike sharing o l’arredo urbano.
E, in ultimo, un’attenzione alle scritte sui muri, ai graffiti, agli adesivi e ai cartelli abusivi. Bisognerà specializzare un nucleo di polizia municipale su questo e dotarlo degli strumenti tecnologici più avanzati, per controlli e sanzioni più immediate. E allo stesso tempo va chiesto ad AMA uno sforzo in più nell’ambito del contratto di servizio, perché si doti di squadre specializzate che immediatamente intervengano sul territorio per cancellare, rimuovere e pulire. E ad ACEA, perché illumini meglio le zone difficili. La teoria della broken window ha molti anni, ma non per questo è meno valida. Anzi

 

Qui si parla finalmente di commercio ambulante, di camion bar, di cartelloni pubblicitari, di scritte sui muri, di adesivi e perfino di teoria delle finestre rotte. Forse Giachetti ha voluto strizzare l’occhio ai lettori dei blog dato che stava scrivendo sul più popolare blog romano, ma certamente ha dimostrato di avere una visione che va al di là delle solite buche e dei soliti rifiuti. Forse non tutte le soluzioni indicate saranno perfette, ma sicuramente su questo aspetto il candidato Pd è una spanna sopra gli altri. Anche in una intervista rilasciata ad un grande quotidiano, il candidato Pd mette tra i primi punti il completamento della riforma dei cartelloni pubblicitari.

 

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Questo non significa che stiamo facendo un endorsement a favore di Giachetti e lo mettiamo in grassetto per precisarlo meglio. La nostra preferenza – se riusciremo ad esprimerla – arriverà a ridosso del voto e sarà il frutto delle dichiarazioni e dei fatti delle prossime settimane. Ma almeno su questo punto il vicepresidente della camera mostra di avere le idee più chiare degli altri. Aspettiamo di vedere nel dettaglio il suo programma che sarà pubblicato nelle prossime ore.

E a quel punto potremo fare un confronto più approfondito con i candidati delle altre coalizioni.

 

 

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Una risposta

  1. il problema è che da una parte Giachetti scrive quel condivisibilissimo programma sul degrado, dall’altra i suoi candidati in consiglio e nei municipi dichiarano e la pensano esattamente all’opposto (vedi Alfonsi…)

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