Abbiamo preso posizione a favore di Nathalie Naim e continuiamo a farlo. La consigliera uscente del Primo Municipio ha svolto un lavoro importante per Roma, combattendo in prima linea contro soprusi e illegalità. Senza lasciarsi intimorire da lobbies più o meno potenti, ha lottato spesso da sola contro l’esplosione delle bancarelle in centro, gli abusi dei gladiatori al Colosseo, gli strimpellii notturni di presunti artisti di strada, la posizione dominante dei camion bar e molto altro. Insomma una combattente che invece di essere premiata ha subìto lo smacco di venire esclusa dalle liste Pd per il Municipio. La motivazione (assurda), sarebbe stata un avviso di garanzia ricevuto a seguito della denuncia di alcuni esercenti di bancarelle estive sul Tevere. Per fortuna la consigliera è stata poi ricandidata nelle liste di Radicali Italiani a sostegno di Giachetti, ma quell’avviso di garanzia non poteva costituire un motivo di esclusione. Era un atto dovuto del magistrato e la denuncia riguardava una attività politica, non certo corruzione o altri reati.
I nostri articoli in favore di Nathalie Naim hanno suscitato l’attenzione degli organizzatori dell’evento estivo sul Tevere. Lorenzo Marsili, presidente dell’associazione La Vela d’Oro, che riunisce il maggior numero di operatori che espongono sulle banchine, ci ha chiesto di dare spazio anche al loro punto di vista. E nello spirito di apertura che contraddistingue il nostro sito, abbiamo accettato volentieri di dare voce a chi assicura di essere stato sempre in piena regola con le leggi e i regolamenti.
“Lavoriamo sulle banchine dal 2003 – spiega Marsili – da quando il Comune ci propose di realizzare iniziative simili a quelle presenti sulla Senna“. All’epoca anche la tradizionale festa De Noantri venne spostata da Trastevere ai bordi del fiume per far spazio al cantiere del tram 8 che doveva subire un intervento di riqualificazione. Il Comune chiese agli operatori di organizzare un servizio d’ordine e di vigilanza 24 ore al giorno e di bonificare, pulire e risanare le sponde del Tevere.
L’associazione ottiene anche la concessione dalla Regione Lazio e dall’Ardis (l’agenzia di Stato preposta) per il periodo compreso tra il 15 maggio e il 15 settembre. Di questi 4 mesi, 80 giorni sono di effettiva manifestazione, mentre i restanti 40 giorni servono per montare e smontare gli allestimenti e pulire la zona. A questo proposito la Vela d’Oro ci ha inviato le foto della bonifica svolta su diverse centinaia di metri di banchina: dalla rimozione dei detriti che si accumulano durante l’inverno, alla sistemazione della pavimentazione, alla cancellazione dei graffiti.
In seguito vengono installati i lampioni, le transenne, i wc e gli stand su modello richiesto dalla Sovrintendenza nel 2010. Infine le piante e gli arredi che abbelliscono l’area. Marsili sottolinea che per tutte queste attività l’associazione non percepisce contributi pubblici di alcun genere.
Durante gli 80 giorni vengono organizzati, gratis per il pubblico, eventi e manifestazioni culturali: da rappresentazioni teatrali e di musica classica a mostre, proiezioni di film, presentazioni di libri e attività sportive.
I NUMERI DELLA MANIFESTAZIONE. Lungo il Tevere di Roma è visitato da circa 15mila persone al giorno e produce quasi 600 posti di lavoro durante la mostra e circa 100 durante gli allestimenti.
LA REGOLARITA’. Sempre secondo gli organizzatori, nessuna attività di discoteca viene svolta e il rumore cessa all’orario prestabilito tanto è vero che nessuna lamentela sarebbe mai giunta da parte dell’ospedale Fatebenefratelli che affaccia proprio sulle banchine. Nessun rilievo – proseguono i rappresentanti della Vela d’Oro – è mai stato sollevato né dall’Arpa né da altre autorità.
Fin qui dunque la versione degli esercenti ai quali abbiamo voluto dare la parola perché ci sembra giusto fare un distinguo tra chi opera nella legalità e chi cerca di aggirarla in continuazione. Se Nathalie Naim ha avanzato dei dubbi avrà avuto delle ragioni in buona fede che saranno giudicate dalla magistratura.
L’auspicio di diarioromano è che la manifestazione sul Tevere cerchi di tenere alta la propria offerta culturale perché l’estate romana, una volta simbolo di qualità, è oggi agonizzante. E che gli organizzatori rispettino le norme per dare a tutti gli ambulanti l’esempio di un commercio su strada diverso, che non sia solo la vendita di mutande e prodotti contraffatti. Invitiamo i nostri lettori a fare visita alla manifestazione nei mesi estivi e a segnalare quello che va ma soprattutto quello che non va con l’obiettivo di migliorare insieme agli operatori un evento che attira molti romani e turisti.