La scorsa settimana si è verificato un fatto nuovo a Firenze che potrebbe incidere in maniera determinante sul problema della sosta selvaggia dei veicoli a Roma.
A seguito infatti di un incidente avvenuto il 21 maggio, che ha causato la morte di un’anziana signora, si sono ritrovati indagati non soltanto i due conducenti delle vetture che hanno causato l’incidente, ma anche una terza persona proprietaria di un autoveicolo che sostava in divieto sul luogo dell’incidente.
Stando a quanto ricostruito dalla Polizia Municipale, l’anziana signora è deceduta perché colpita dal semaforo abbattuto da una delle due vetture protagoniste dell’incidente.
La novità di rilievo è però la decisione di indagare anche il proprietario di un’autovettura che pur non avendo preso parte attiva all’incidente, può esserne stata corresponsabile in quanto in sosta non consentita sul luogo dello scontro.
È evidente come una tale ipotesi, se applicata a Roma, potrebbe finalmente incidere con efficacia sul fenomeno della sosta selvaggia, che nella nostra città ha assunto ormai i caratteri di un malcostume diffuso.
A titolo di esempio ricordiamo la signora ottantenne che nel marzo scorso finì investita ed uccisa in piazza San Donà di Piave a Roma. La signora stava attraversando la strada al di fuori delle strisce pedonali ma solo perché le stesse erano occupate da auto in sosta, un malcostume tanto diffuso e sistematico in quella piazza da risultare immortalato anche sulle immagini dello street view di Google.
Con riferimento all’immagine sopra, nell’eventualità di un incidente mortale a noi parrebbe davvero il caso di procedere per omicidio stradale contro le due autovetture, quella grigia e quella rossa, che sostando sulle strisce costringono i pedoni ad attraversare sulla carreggiata riservata ai veicoli.
Persa ogni speranza sulla possibilità che il fenomeno della sosta selvaggia venga ridimensionato col lavoro dei vigili, sarebbe interessante provare ad attaccarlo sollevando il reato di omicidio stradale anche contro chi sostando in divieto contribuisce a creare le condizioni perché un incidente si verifichi.
In altre parole, laddove il rischio, peraltro remotissimo, di prendere una multa non funziona, si potrebbe puntare sull’eventualità ben più grave di essere incriminati per omicidio solo per aver parcheggiato l’automobile dove non consentito.
Certo, prima di spiegare la novità agli automobilisti ci sarebbe da fare opera di sensibilizzazione nei confronti dei vigili urbani romani, sempre particolarmente ciechi anche alle soste vietate più selvagge.
E chissà se qualche candidato alla poltrona di Sindaco sarebbe disposto a prendere una iniziativa del genere …