Il Parco della Resistenza che viene pulito solo per l’8 settembre

Gli amici di Ancilia ci hanno segnalato nei giorni scorsi la situazione di grave degrado in cui versa il Parco della Resistenza. Abbiamo seguito molto da vicino le vicende di questo giardino a ridosso delle Poste di via Marmorata perchè ospita la prima area giochi pensata e costruita per i bambini disabili.

L’associazione Ancilia ha lottato per lungo tempo per raggiungere questo risultato e ovviamente oggi vigila con attenzione sul Parco. Ma – come tutto il verde romano – incuria e degrado anche qui la fanno da padroni. I giochi installati da poco sono stati imbrattati da tags vandaliche, i cestini stracolmi di rifiuti, la pavimentazione divelta, le cancellate cadenti.

Parco resistenza degrado

Parco resistenza degrado 2

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Parco resistenza degrado 5

Parco resistenza degrado 6

 

C’è un’occasione, una sola durante l’anno, che rende questo giardino speciale e questa occasione è proprio oggi, 8 settembre, giorno nel quale il presidente della Repubblica viene qui a rendere omaggio ai caduti della Resistenza. E così ieri pomeriggio una squadra dell’Ama si è palesata e ha ripulito dalle cartacce e dai rifiuti. I vigili hanno fatto sgomberare gli accampati che urinano ovunque e il Servizio Giardini ha cercato di dare una sistemata al verde.

Parco resistenza Ama pulisce
La squadra dell’Ama al lavoro

 

 

Gli abitanti della zona non sono affatto soddisfatti per questo intervento sporadico che anzi suona come una beffa. Durante l’anno i bambini che frequentano l’area giochi e i loro genitori sono dimenticati da tutti. Basta una visita di pochi minuti del Capo dello Stato per far tornare l’attenzione su questo fazzoletto di terra. “E’ la conferma che noi cittadini valiamo meno di niente” scrivono nei commenti della loro pagina Facebook alcuni rappresentanti di Ancilia.

C’è poi un’altra questione che pende sul Parco della Resistenza. La vertenza avviata da un imprenditore che sostiene di aver diritto all’assegnazione di un pezzo dell’area giochi per installare delle giostre. Ce ne occupammo mesi fa quando mostrammo l’assurda recinzione che questo signore decise di montare nottetempo per farsi giustizia da solo. La recinzione è ancora lì anche se a pezzi e rischia di cadere in testa a qualche passante. Nel frattempo questo imprenditore ha deciso di ricorrere al Tar per far valere le sue ragioni (meglio rivolgersi al magistrato che piantare una palizzata). Fatto sta che questa recinzione costituisce un ulteriore elemento di degrado.

Infine la pista di pattinaggio è stata chiusa alla fruizione dei piccoli perchè dissestata. E invece di ripararla si preferisce chiuderla. Un quadro sconfortante che neanche la visita del Presidente della Repubblica può cambiare.

Il Parco della Resistenza non è neanche il peggiore in assoluto. Purtroppo la gran parte dei giardini romani versa in condizioni catastrofiche da quando vennero revocati gli appalti alle cooperative che si occupavano della manutenzione perchè coinvolte nello scandalo mafia capitale. Nessuno le ha però sostituite e il Servizio Giardini con meno di 300 uomini non riesce a far fronte neanche al 20% del lavoro che sarebbe necessario. Una situazione che andrebbe presa in mano dall’assessorato all’Ambiente, ma come tutti sanno la titolare, Paola Muraro, è nell’occhio del ciclone che sta investendo il Campidoglio. E Roma aspetta di essere governata.

 

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