Ricordate il filmato girato da alcuni ragazzini di Tor Bella Monaca che si divertivano a fare la conta dei topi? La Sindaca Raggi (fu una delle sue prime apparizioni) si recò sul posto e fece bonificare l’area dai rifiuti che attiravano i roditori.
La bonifica andrebbe estesa a tutta Roma per evitare che scene come quelle che vi mostriamo nel nostro video si ripetano.
Siamo a via Pietralata, di fronte alcuni famosi locali e ristoranti. I cassonetti traboccano di buste. In terra rifiuti alimentari di ogni genere attirano decine di roditori che entrano nei sacchetti, asportano il cibo e lo portano via.
“La notte – dice un cameriere della zona – vedo spesso i topi, ma mai ne avevo visti così tanti. Sembra quasi che si siano moltiplicati”. In effetti, come è noto, i ratti di moltiplicano molto facilmente e lo fanno in condizioni per loro ideali. Roma sta diventando l’habitat naturale per questi animali grazie all’abbondanza di cibo dovuta ai rifiuti lasciati in strada e all’arrivo della stagione invernale durante la quale migrano verso le grandi città.
Uno studio condotto dalla società di derattizzazioni Actimex ha evidenziato una crescita del 45% delle richieste di intervento da parte dei cittadini. Si tratta spesso di commercianti o residenti ai piani bassi che scoprono di convivere con ospiti indesiderati, molto difficili da allontanare. Sono tre le tipologie di topo che abitano a Roma: quello domestico (più piccolo di dimensioni), quello di fogna (i più numerosi e più pericolosi) e il ratto nero delle vegetazioni (che normalmente vive nei parchi e nelle aree verdi). Per Valeria Paradiso, tecnico di Actimex intervistata da Repubblica, se non si avvia un corretto ciclo dei rifiuti il problema non potrà che crescere a livello esponenziale fino a diventare una vera emergenza sanitaria. Dati ufficiali sul numero di ratti residenti a Roma non ce ne sono, ma uno studio del 2014 condotto da alcuni esperti dell’Università La Sapienza parla di 3 topi per ogni abitante, che si traduce in un numero oscillante tra i 5 e i 7 milioni. Poichè a Roma i cassonetti dei rifiuti sono 60.000, si può immaginare che teoricamente per ogni cassonetto ci sono 116 topi pronti a banchettare.
In questo contesto la scena da film horror accaduta al Colosseo nel marzo scorso non deve stupire. Una parte della biglietteria venne chiusa provocando lunghe code e proteste a causa di gocce di sangue che cadevano dal soffitto sui banconi. Si trattava di un topo gigante rimasto schiacciato nell’intercapedine del tetto.