Nuova puntata dedicata ai graffiti di qualità, quelli che invece di rendere ogni luogo una latrina, lo valorizzano dando modo alle persone di vivere ed operare immersi in contesti artistici.
Questa volta siamo andati a Tor Marancia, dove la collaborazione tra il Comune e la Fondazione Roma ha consentito la realizzazione di 18 grandi opere murali sulle facciate di altrettanti edifici ATER. L’iniziativa rientra nell’ambito di Big City Life, un progetto di arte pubblica partecipata per la riqualificazione urbana.
Riportiamo una parte della dichiarazione del presidente di Fondazione Roma, Emanuele Emmanuele, in occasione dell’inaugurazione delle opere: “Tutto nasce negli anni 60, nella lontana America: Los Angeles, Miami, sud America. Lì scoprii gli artisti di strada, che non hanno niente meno dei grandi artisti le cui opere sono dentro musei e gallerie. Coloro che vengono definiti ‘deturpatori del bene collettivo’, con questa opera di altissimo valore culturale e sociale, possono educarsi e comprendere qual è la vocazione vera che deve assisterli”.
Noi pensiamo che i minus habens che deturpano muri, manufatti, treni e automezzi con le loro scritte vandaliche vadano aiutati anche con altri modi a comprendere quale deve essere la loro vocazione, seppur senza arrivare ai metodi singaporiani. Siamo comunque convinti del valore rappresentato dagli esempi di Tor Marancia e delle altre iniziative simili.
Segue una carrellata delle opere visionabili liberamente in viale di Tor Marancia, 63.
Anche in questo caso, come per le opere del Quadraro, se non ci siete ancora stati cosa aspettate? Tutte le opere sono molto belle, alcune incredibilmente belle.