È esperienza comune di chi visiti altre capitali europee il trovare gli immobili mantenuti almeno in buone condizioni generali, quando non perfettamente in ordine.
Lo stesso non può purtroppo dirsi per Roma, dove la condizione media degli stabili è spesso al limite della decenza, con casi diffusi di palazzi straccioni un po’ ovunque e numerosi veri e propri ruderi financo in centro storico (molti di questi li abbiamo recensiti per mesi nella nostra rubrica “Città in rovina“).
A questo degrado generalizzato degli stabili si sta aggiungendo da un po’ di tempo un ulteriore elemento che dà il segno di quanto in basso stia scivolando Roma: sempre più palazzi non solo non vengono manutenuti ma quando cominciano a cadere letteralmente a pezzi anziché porvi finalmente mano vi si installano dei ponteggi a protezione dei passanti.
Un primo esempio è il palazzo del Ministero dell’Economia e Finanze di via Pastrengo:
Questo stabile già nel 2014 era in questo stato, come mostra StreetView di Google:
… mentre nel 2008 appariva tutto sommato normale (unità esterne dei condizionatori a parte):
Un altro esempio si trova non lontano dallo stabile di cui sopra, in via Pagano:
In questo stabile i ponteggi sono più recenti, potendo vedificare su StreetView che nel 2014 non c’erano (ma nel 2015 sì):
Altro esempio è lo stabile di via Carlo Felice, occupato abusivamente da 11 anni. Fino al maggio 2014 il palazzo si mostrava così:
Poi dal settembre 2014 spuntano i ponteggi a proteggere i marciapiedi dalla caduta di detriti:
Poi improvvisamente ad agosto di quest’anno i ponteggi vengono rimossi dai marciapiedi e sostituiti da strutture ancorate direttamente alle mura perimetrali:
Ultimo esempio, il palazzo in rovina su via Labicana (ne trattammo qui):
C’è o non c’è da preoccuparsi nel vedere a Roma proprietà di valore, alcune anche del demanio, lasciate andare in disfacimento per anni?
Sono forse tutti stupidi nelle altre capitali europee a manutenere regolarmente gli immobili?
A quando una normativa a Roma che obblighi la proprietà degli stabili ad una manutenzione minima che gli assicuri un aspetto almeno decoroso?
Una risposta
Questo articolo mette in luce la manutenzione (assente) degli edifici pubblici.
Nel futuro, neanche tanto lontano, ai tipici edifici pubblici si aggiungeranno anche gli edifici di Edilizia Agevolata in Diritto di Superficie realizzati a partire dal 1971 che, dopo 99 anni (cioè a fra circa 50 anni), passeranno dal patrimonio indisponibile del Comune di Roma a patrimonio disponibile per scadenza della Convenzione con i titolari privati. Non è difficile prevedere già da ora che nelle ultime decadi prima della scadenza, i privati non si cureranno più di manutenere edifici di cui presto perderanno la proprietà a vantaggio del Comune e, se dagli esempi di questo articolo vogliamo fare una previsione, ci saranno tanti quartieri (si parla di oltre 200.000 appartamenti) che diventeranno una grave minaccia al decoro urbano.
Chi ci amministra deve capire che fin da ora deve mettere in atto un piano appetibile di cessioni dei terreni per trasformare gli immobili dal Diritto di Superficie al Diritto di Proprietà definitiva questa notevole mole di edifici in bilico fra privato e pubblico. Solo così i privati attualmente titolari di una “proprietà a termine” saranno invogliati a manutenere gli edifici (di cui diventeranno proprietari definitivi) e si eviterà di aggiungere degrado su degrado di edifici in rovina che il Comune, quando diventerà titolare definitivo non avrà né i fondi né l’organizzazione per ristrutturare!