La signora seduta su questa sedia non ha voluto essere fotografata però abbiamo parlato un po’.
Signora, chi ce l’ha messa questa sedia qua? Lei?
No, io no. Ce l’ho trovata…..Forse l’avevano buttata. Ma è tanto comoda. E pure bella. Ce l’avevo così a casa mia poi…..
Poi? Ho notato che si guarda le dita della mano sinistra. Ha due fedi. Tento di cambiare discorso, non voglio essere indiscreta. Fa una pausa, un colpo di tosse…continua.
Noi ci compravamo la mobilia una volta sola. E durava tutta la vita. Come i mariti. Dicevano così. Ma non è vero. Ora non tengo più né la sedia né a mio marito.
Sorrido. Mi esce una frase melensa che non mi aspettavo. Forse per imbarazzo. Ma l’amore dura tutta la vita. L’amore……? Ora mi guarda come se non capisse.
L’amore? E chi ha detto l’amore? Mio marito era un brav’uomo. Ecco tutto.
Guardo quelle gambe gonfie strozzate nelle calze grigie, le caviglie sono diventate una doppia piega. Le scarpe sformate. Sospira. Non arriva più. L’autobus. Comincia a ridere all’improvviso…….c’avete tutti il culo piccolo ora! Guarda che sedili hanno messo qua. Indica due donne giovani, sedute sotto la pensilina sopra una specie di panca. Non sono italiane ma capiscono la battuta e ridono anche loro. Finalmente arriva l’autobus.
L’aiuto a salire? Risponde, no grazie. Se mi aiuti a salire poi devi pure aiutarmi a scendere. Non fa una piega questo ragionamento. Accidenti mi sento proprio una deficiente davanti a questa regina sul suo trono. La vedo avanzare barcollando fino al posto a sedere sul bus. Ride di nuovo. C’avete tutti il culo piccolo. Guarda pure questo sedile! Non c’entro!
Un uomo che non avevo notato, deve aver sentito tutta la conversazione. Te lo porto su il trono? Ride anche l’autista. Non chiude. Aspettiamo la risposta della regina. Ma lei fa un colpo di tosse e scuote la testa. No, no lasciatelo là. Per i culi vecchi e grossi come il mio.