Il TAR … un tribunale che si piega alle richieste di gente improvvisata

ma chi l’ha inventasto il TAR?

… c’e’ sempre un tribunale amministrativo che rende impossibile amministrare questo povero Paese

 

Se ne leggono oggi di improperi nei confronti del TAR del Lazio reo, agli occhi di molti, di aver cassato l’ordinanza del Sindaco con cui a dicembre fu reiterato il “divieto di esercitare l’attività di centurione”.

Anche il Sindaco non ha mancato di far sentire subito la sua voce, lanciando il tweet che segue:

 

tweetRaggi

 

Davvero una curiosa reazione da parte di chi il problema che denuncia l’ha in realtà causato.

E già perché i “centurioni” furono sfrattati dal centro storico nel novembre 2015 dall’allora Commissario Tronca, con apposita ordinanza “contingibile ed urgente”. Appena insediata il Sindaco Raggi si trovò a dover rinnovare quell’ordinanza, non avendo avuto tempo e modo di lavorare alla cosa. Ma poi a dicembre del 2016 vi fu un nuovo rinnovo della stessa ordinanza, la cui contingibilità ed urgenza a quel punto veniva ovviamente a cadere, dando facile adito ai legali dei “centurioni” a chiederne al TAR l’annullamento.

Eppure si sapeva che il reiterare ad oltranza le stesse ordinanze non tiene davanti ai giudici amministrativi, non perché costoro sono dei “cattivoni” che fanno il tifo per i furbi di turno ma semplicemente perché essi verificano che le norme amministrative vengano rispettate, a tutela di tutti. E le norme amministrative, ma anche il buon senso, dicono che l’urgenza di un provvedimento può essere comprensibile una volta, forse la seconda, ma poi continuare a ricorrervi diventa una forzatura della legge, una palese mancanza di operare secondo diritto.

Purtroppo è facile immaginare che anche su questo tema l’attuale amministrazione sconti la totale impreparazione con cui si è presentata per governare Roma, per cui da una parte è costretta a rimandarne ogni possibile soluzione definitiva, dall’altra sta cercando di metterne in piedi una che però rischia solo di complicare le cose.

Come infatti abbiamo scritto poco più di un mese fa, la soluzione che la Giunta Raggi pare si appresti a proporre (stando ad indiscrezioni, giacché anche su questo tema mai che si riesca ad avere un minimo di confronto pubblico) sembrerebbe dare una legittimazione definitiva ad una categoria che ha dimostrato una straordinaria capacità di taglieggiare i turisti, operando sempre con modi invadenti quando non proprio violenti.

Come abbiamo già scritto, il rischio è che la soluzione trovata dall’attuale amministrazione per la questione “centurioni” sia più una resa al malaffare che una vera regolamentazione del settore.

 

Piuttosto che tutelare dei pagliacci improvvisati che fanno della prevaricazione il loro mestiere (esempi qui e qui), il Sindaco farebbe bene a pensare alle migliaia di turisti che, ignari di trovarsi esposti a possibili minacce e violenze in pieno centro cittadino, si vedono costretti a sborsare cifre vergognose solo per aver accettato l’invito a farsi una foto ricordo.

Non è una materia facile da regolamentare, ma senz’altro il criterio che deve guidare le scelte è la più totale ed efficace tutela delle persone che visitano Roma e che, in quanto stranieri e non consapevoli degli usi locali, si trovano in una naturale posizione di debolezza.

E sia chiaro che se non si trova una soluzione valida in tempi strettissimi non ci sarà nulla di male a vietare in pianta stabile l’attività svolta dai sedicenti “centurioni”: Roma ne ha fatto a meno per millenni e nessuno si straccerà le vesti perché si continui a non vederne in giro.

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