La pizza della Raggi e la luce accesa di Mussolini

raggi pizza twitter

Potrà sembrare una questione di forma, un problema minore. E invece la foto postata da Virginia Raggi sul proprio profilo Twitter mentre mangia una pizza alle undici di sera in Campidoglio è ricca di sostanza. Non parliamo di carboidrati, intendiamoci, ma di sostanza politica. Un tentativo di comunicare contenuti (che non ci sono) e far dimenticare il vuoto in cui si è persa l’attuale amministrazione.

Niente di nuovo per la verità. Mussolini ne è stato un antesignano tanto che i romani che passavano da piazza Venezia vedevano la luce della stanza del duce sempre accesa. Tutti sapevano che amava dormire almeno 9 ore a notte ma quella luce alimentava lo storytelling di un governo sempre al lavoro.

Ora……. che la Raggi resti in Campidoglio fino a notte fonda può essere una bella cosa, dato che i problemi da risolvere sono così numerosi che una giornata di 24 ore non basterebbe. Ma quello che manca in questa forma di comunicazione in stile “Dio, patria e famiglia” sono i contenuti. Se questo tweet alimentare fosse stato accompagnato dal motivo per cui la Sindaca era in ufficio a così tarda ora, avrebbe avuto un valore assai superiore. Immaginiamo un testo del genere: “Dopo 5 ore passate ad esaminare il nuovo regolamento di polizia urbana, abbiamo quasi finito. Mangio una pizza e torno a casa”. Quella sì che sarebbe stata una notizia: la Raggi sta spingendo su un provvedimento atteso dalla città. Messa invece in questo modo, generico e furbacchione, sa tanto di patinatura per nascondere il nulla.

La prova? L’assemblea capitolina non approva neanche una delibera da mesi. La giunta non presenta una proposta da mesi. Ma allora che cosa fa la Sindaca in ufficio fino alle 23?  A scorrere il suo profilo Twitter si vedono altri tweet dello stesso tenore. Un esempio

 

raggi su twitter

 

In questo caso sappiamo che è in riunione con i dipendenti dell’8° Municipio ma non si capisce perché, né quali siano gli argomenti in agenda. Tanto più che si tratta del primo e unico municipio il cui presidente si è dimesso negli ultimi 30 anni.

Non sono le riunioni che incoronano un bravo Sindaco, né le ore piccole in Campidoglio. Anche Berlusconi si addormentava durante la sedute in Parlamento per aver “lavorato” tutta la notte (se cene eleganti e bunga bunga possono definirsi lavoro). I ministri socialisti degli anni 80 erano spesso in giro per Roma di notte: De Michelis e Martelli facevano bisboccia tanto che si racconta che il perfido Andreotti fissasse il Consiglio dei Ministri alle 8.00 del mattino, quando non li voleva tra i piedi.

Insomma non basta stare svegli fino a tardi se scarseggiano i contenuti. Queste foto della Sindaca sembrano una strategia studiata a tavolino per creare quelli che oggi si definiscono “meme”. Lo spiega bene Leonardo Bianchi su Vice che ha ironicamente analizzato il tweet della pizza. I “meme” sono dei tormentoni che si diffondono sul web e che – a prescindere dai loro contenuti – diventano virali. Possono essere utilizzati per screditare una persona o per accreditarla di buone opere. Ricordate l’immagine di Salvini al telefono che venive inserita ovunque?

 

salvini

 

salvini kennedy

salvini pellizza da volpedo

 

Dal matrimonio dei Kennedy fino al Quarto Stato di Pellizza Da Volpedo. Fotomontaggi divertenti che divennero inarrestabili. La stessa tecnica può essere usata per trasmettere sicurezza, infondere certezze tra gli utenti del web. Il messaggio della Raggi può essere più o meno questo: “State tranquilli perché stiamo lavorando per voi”. Cosa si stia facendo non è più importante, l’immagine diventa più forte del contenuto.

dibba e dimaio

 

E’ forse il modo più umiliante per trattare gli utenti dei social e i romani. Li si considera degli sciocchi pronti ad abbeverarsi dal sacro tweet. Tutto il contrario di quello che si era promesso: la partecipazione, la condivisione. Ma se un sistema del genere può funzionare quando si è all’opposizione  (Di Maio e Di Battista che servono le pizze è una bella immagine ma tipica da campagna elettorale), diventa urtante se si è al governo.

Un Sindaco deve parlare con i provvedimenti, con le sue scelte, con le sue delibere. Lavorasse anche solo un’ora al giorno non è importante: quello che le chiedono i cittadini è di decidere e risolvere i problemi. Non di stare in Campidoglio fino a tardi.

 

 

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Una risposta

  1. giustissimo!
    e per di più ha un figlio piccolo che dovrebbe aspettarla a casa. ma non si vergogna a trattenersi oltretempo in Campidoglio facendo fare tardi anche a custodi ed assistenti?
    ci vorrà ancora molto perché i giudici le chiedano finalmente di rendere conto in giudizio delle storie di marra e romeo? speriamo di no

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