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Lo scorso 7 maggio è stato presentato il progetto del GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle Bici, a cura di Legambiente e VeloLove. Si tratta di un anello ciclopedonale di poco più di 44 Km, tutto interno al GRA, in gran parte già disponibile utilizzando piste ciclabili esistenti, parchi, aree pedonali o marciapiedi larghi.

 

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L’idea è sicuramente interessante e farebbe fare un bel passo avanti a Roma verso una ciclabilità al passo con i tempi e con le richieste di sempre più cittadini romani. Peraltro essa ha già raccolto l’appoggio del ministro delle infrastrutture e trasporti Del Rio e dello stesso Sindaco Marino, che purtroppo non ha perso occasione per fare ancora una volta lo sborone dichiarando che si tratta di “Una greenway, la più lunga del mondo …”. Ebbene, non abbiamo dati precisi sui percorsi ciclabili di tutte le grandi città del mondo, ma dal poco che ci è capitato di notare in molte città del nord d’Europa hai voglia a fare anelli ciclopedonali a Roma prima di potersi anche solo avvicinare ai loro livelli.

Sia come sia, noi pensiamo che il Sindaco farebbe bene a fare dichiarazioni più sommesse ed ad impegnarsi un po’ di più a farle le cose, visto che da uno che ha esordito scalando il Campidoglio in bici ci si sarebbe aspettati ben altri risultati sul fronte della ciclabilità cittadina.

Ed ancora una volta vogliamo offrirla noi al Sindaco un’idea un po’ bislacca, ma mica poi tanto, per dimostrare che lui alla mobilità ciclabile ci crede veramente.

Il GRAB è un progetto ottimo e condivisibile, ma probabilmente sarà più utile per gite in bicicletta che per gli spostamenti quotidiani in bici. Un percorso che invece sarebbe strategico per la mobilità quotidiana di tutta l’area centrale di Roma è quello del lungotevere, che attraversa la città da nord a sud costeggiando tutto il centro storico. Ebbene una ciclabile su quel percorso già esiste ed è quella realizzata sull’argine del fiume; si tratta di un bel percorso, a tratti molto suggestivo (a seconda del numero di insediamenti di barboni che vi si possono incontrare), ma che difficilmente può essere utilizzato per gli spostamenti quotidiani. Il problema maggiore è dato dal fatto che per raggiungerlo è necessario salire o scendere lunghe rampe di scale che spesso sono in condizioni igieniche pietose (sono in pratica degli urinatoi a cielo aperto), con la gran parte dei potenziali utenti che potrebbero non farcela. Inoltre quando il fiume si ingrossa l’argine sparisce e con esso la pista ciclabile, non essendo quindi sempre disponibile.

Insomma anche quello è un percorso buono per le gite domenicali ma non per gli spostamenti quotidiani.

Quello che invece renderebbe servibile dalle biciclette tutto il centro storico è una pista ciclabile su uno dei lungotevere, con quello di sinistra (lato centro storico) che appare può adatto, essendo l’altro in molti tratti interrotto dai sottopassi.

Il lungotevere di sinistra è infatti in molti tratti largo in maniera consistente ma senza che tale spazio venga utilizzato in maniera efficace. Spesso infatti si passa dalle due alle tre o quattro corsie di marcia senza che però questo agevoli lo scorrimento del traffico, che anzi appare confondersi anche di più.

Ipotesi di pista ciclabile sul lungotevere
Ipotesi di pista ciclabile sul lungotevere

L’idea sarebbe quindi di realizzare un percorso ciclabile che potremmo chiamare MACRO-MAXXI e che si estenderebbe su tutto il tratto di lungotevere che va ponte Testaccio, in prossimità del MACRO, fino a ponte Duca D’Aosta, in prossimità del MAXXI. Il percorso potrebbe essere realizzato in via sperimentale semplicemente spostando la sosta dei veicoli sul lato sinistro del lungotevere di un paio di metri verso il centro della strada, cosa che dovrebbe essere possibile nella gran parte del percorso individuato; nei tratti in cui la cosa non fosse possibile si potrebbe sospendere la sosta per il periodo della sperimentazione che se fatta durante l’estate non dovrebbe creare troppi disagi.

Ipotesi di realizzazione
Ipotesi di realizzazione

Un percorso ciclabile del genere servirebbe tutto il centro storico da Testaccio fino al Flaminio, così come dall’altra parte Trastevere, tutto Prati e Delle Vittorie fino all’Olimpico. Sarebbe inoltre tutto in piano e con costi di realizzazione estremamente contenuti (si tratterebbe in pratica di fare un po’ di striscie a terra).

La sua sperimentazione durante il periodo estivo non dovrebbe avere conseguenze catastrofiche sul traffico cittadino e non è escluso che una razionalizzazione dello spazio a disposizione sul lungotevere possa rendere il traffico addirittura più scorrevole, potendo quindi pensare di rendere il percorso stabile anche per l’inverno.

Come abbiamo già scritto, l’idea sembra un po’ bislacca di primo acchitto, ma poi valutandola bene si converrà che essa farebbe fare un vero salto quantico alla ciclabilità cittadina.

Saprà il Sindaco cogliere una provocazione del genere? Mah … purtroppo ne dubitiamo.

Sarebbe comunque utile sentire il parere di chi ci crede veramente alla mobilità ciclabile: mandateci (tramite i commenti o via email alla redazione) i vostri commenti sull’idea e sulla sua possibile realizzazione per questa estate.

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2 risposte

  1. Bravi, ottimo suggerimento e molto, molto sensato.
    Aggiungo che si potrebbero fare davvero tante cose del genere e di buon senso a roma semplicemente riorganizzando adeguatamente gli spazi.

  2. Grazie, ma come scrivi tu è puro buon senso, quello che purtroppo pare scarseggiare dalle parti del Campidoglio.

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