Dopo quattro settimane dalla nostra segnalazione, le amiche di via Bocca di Leone ci segnalano che la perdita d’acqua che avevano denunciato ad ACEA il 19 giugno scorso non è ancora stata riparata.
Non sarà certo questa perdita a modificare i destini della città rispetto alla scarsità d’acqua che si sta registrando, ma un’azienda che in un mese e mezzo non riesce a mandare un tecnico a fare un intervento probabilmente banale qualche problemino di funzionamento deve avercelo.
A noi nessuno toglie dalla testa che tanta inefficacia da parte di ACEA (l’incredibile pasticcio dell’aver lasciato a secco la città che ha insegnato al mondo come gestire l’acqua fa il paio con una gestione dilettantesca dell’illuminazione pubblica, con intere strade lasciate al buio per giorni) non può che dipendere anche dal fatto che la sua proprietà è pubblica, in capo al Comune di Roma. E allora vendiamola questa partecipazione di maggioranza in una società privata e togliamo ogni alibi ad un vertice aziendale che passano le amministrazioni e cambiano i nomi, ma continua a rivelarsi del tutto inadeguato a fornire i servizi che la città di Roma richiede.
Approfittiamo di questo pezzo per tornare sull’assurda decisione di chiudere i “nasoni” per risparmiare acqua (anciché, come avevamo scritto, semplicemente installarvi dei rubinetti).
Da sempre a Roma chi proponeva di finirla con le fontanelle sempre aperte a sprecare preziosa acqua potabile si è sentito rispondere che tutta quell’acqua non era in realtà sprecata, ma serviva a mantenere pulito ed ben funzionante il sistema fognario.
Chi scrive ha sempre obiettato a tale tesi chiedendo come diavolo facessero in tutte le altre città d’Italia e del mondo, visto che tanta acqua potabile sprecata è sempre stato un unicum romano. Comunque recentemente abbiamo saputo che in realtà tutta l’acqua potabile proveniente dalle fontanelle e mandata a confluire nell’unico impianto fognario romano, dove vengono mischiate acque bianche e acque nere, costituisce un problema in quanto rende più gravoso e costoso il trattamento di ripulitura delle acque stesse.
Diluendo enormemente le acque nere, gli impianti di depurazione a valle devono trattare un volume molto più grande di acqua, con aggravi di costi e tempi.
Appare quindi sempre più urgente che il Comune chieda ad ACEA di predisporre una modifica di tutte le fontanelle romane, dotandole di rubinetti. La cosa potrà non essere banale in alcuni casi, come ad esempio per la fontanella a via delle tre cannelle, ma siamo sicuri che con l’aiuto di soprintendenze/sovrintendenze varie si riusciranno a trovare tutte le soluzioni.