Gli algoritmi sono alla base della nostra vita moderna. Molti di noi neanche lo sanno ma è grazie ad un algoritmo che possiamo pagare tranquillamente con la carta di credito mentre facciamo acquisti su internet. La cifratura dei nostri dati sensibili, infatti, è garantita dall’algoritmo RSA considerato uno dei più sicuri mai ideati. Ed è sempre grazie ad un algoritmo che potremo ottenere aiuto per parcheggiare l’auto.
Google ha ideato un sistema che tra pochi giorni sarà utilizzabile anche a Roma e che facilita l’individuazione di un posto libero nelle strisce bianche o blu. L’app fa parte dell’applicazione di Google Maps e calcola, in tempo reale, le possibilità di trovare un parcheggio in una determinata strada grazie al conteggio di tutti gli altri telefoni presenti in quel momento, stimando il numero di veicoli in base all’orario (se è considerato di punta o meno in quella zona) e al tempo medio di sosta delle auto nelle strisce blu. L’algoritmo calcola il tutto in una frazione di secondo e attribuisce a quella strada un voto: facile, medio o difficile a seconda della quantità di parcheggi disponibili.
Ma vi sono altri competitor già sul mercato che stanno per sbarcare anche a Roma. E’ il caso di Parktag che già funziona a Milano e che presto dovrebbe essere attivata nella capitale. Questa ha anche il vantaggio di comunicare agli altri utenti quando un’automobile sta per lasciare libero un posto. Calcolando la scadenza dell’orario impostato per le strisce blu, avvisa con 10 minuti di anticipo che quell’auto andrà via e dunque che il posto sarà disponibile.
Social Parking invece si basa sulle segnalazioni degli iscritti. E’ come un Facebook dei parcheggi nel quale un’automobilista dovrà segnalare alla comunità degli iscritti che sta lasciando quel tale posto e che dunque altri potranno usarlo.
Tutte idee interessanti che stanno dando buona prova in diverse città del mondo ma che a Roma trovano ostacoli alla loro applicazione. I problemi riscontrati nella capitale durante le sperimentazioni riguardano in primo luogo la doppia fila: l’algoritmo o l’app, infatti, segnalano che quel determinato posto è disponibile ma non possono immaginare che accedervi è impossibile perché davanti si è fermata una vettura “un attimino”.
Altro ostacolo registrato a Roma in fase di sperimentazione riguarda la durata della sosta a pagamento impostata dagli automobilisti. Molto spesso è più breve del tempo reale di sosta: chi prevede di lasciare l’auto per un’ora spesso paga per 30 minuti. Per cui l’app segnalerà che quella macchina sta per uscire dal suo parcheggio ma in realtà non sarà così. Anche il sistema basato sulle segnalazioni degli utenti fa acqua nella nostra città scontrandosi col classico menefreghismo del romano che non vuole perdere tempo a comunicare al prossimo che sta uscendo con la sua vettura.
Comunque, nonostante i problemi tipici di Roma, alcune multinazionali insistono nell’implementare il servizio anche qui. Google Map ha lanciato la sua applicazione per Milano e Roma lo scorso 30 agosto e conta di renderla totalmente efficiente entro i prossimi 30/40 giorni. I vantaggi sono tanti anche per risparmiare denaro e ridurre l’inquinamento. Girare in tondo per trovare parcheggio, infatti, fa consumare molta energia e provoca un enorme dispendio di tempo. Vedremo se le nuove tecnologie riusciranno a rendere i romani un po’ più disciplinati e altruisti.