Uno degli effetti di un’amministrazione che ha perso del tutto le redini della città è il sempre crescente far west che vige sulle strade romane.
Non che la città si sia mai distinta per rispetto del codice della strada, ma la presenza pur mai veramente efficace dei vigili sulle strade fungeva da minimo deterrente. Da mesi gli agenti della Polizia Locale pare siano spariti, oppure i pochi che si vedono ai maggiori incroci sembrano meno “vigili”, più discreti, praticamente inutili.
La totale deregolamentazione che ormai vige sulle strade romane sta facendo aumentare i numeri degli incidenti stradali, che pur erano già a livelli record, con tutte le componenti di traffico a farne le spese: automobilisti, motociclisti e soprattutto pedoni. Basti dire che sabato 14 ottobre si è stabilito il nuovo record di pedoni investiti nello stesso giorno: sei!
Noi oltre due anni fa l’avevamo già chiamata “mattanza pedonale” ma mai avremmo immaginato che le cose sarebbero ulteriormente peggiorate fino ad arrivare a livelli da quasi guerra civile.
La cosa ulteriormente preoccupante è che nessuno pare scandalizzarsi o prendersi particolare pena per una cosa del genere. Ossia il fatto che basti mettere piede su una strada romana, a piedi, in bicicletta, in moto, o in automobile, per rischiare seriamente la vita non sembra togliere il sonno a nessuno. Peraltro questo tipo di rischio è particolarmente egualitario, non fa distinzioni tra ricchi e poveri, potenti e deboli, potendo capitare a tutti di rimetterci le penne per il solo fatto di volersi muovere a Roma.
Questo menefreghismo generale non viene toccato neanche dagli ormai ripetuti articoli di stampa che parlano di vera e propria strage, ultimi quello de La Repubblica e de Il Corriere della Sera.
A tutto ciò l’amministrazione continua ad apparire completamente estranea, capace solo di qualche passerella quando arriva l’ospite straniero di turno. Purtroppo a nessuno sfiora neanche il pensiero che il primo passo per fermare questa strage è ripristinare un minimo di efficacia nel corpo di Polizia Locale, battendosi per ripristinare l’organico previsto (il numero attuale è drammaticamente basso), ma soprattutto sostituendo l’attuale sonnacchioso comandante con qualcuno capace di dare una sferzata all’intero corpo.
Mai scelta fu più sbagliata di dare il benservito a Raffaele Clemente che pur con tanti limiti era riuscito a far vedere un inizio di nuovo corso per i vigili romani. Probabilmente sarebbe bastato confermarlo e dargli un mandato ancora più forte di rinnovamente per poter oggi cominciare a vedere risultati tangibili. Questa era peraltro l’aspettativa di tantissimi che alle elezioni scelsero di dare fiducia ad una sconosciuta candidata del M5S. Vatti ad immaginare che ella avrebbe impostato la maggiore restaurazione degli ultimi decenni, roba che l’amministrazione Alemanno al confronto pare Blade Runner.
Continuiamo a contare morti e feriti sulle strade romane, con l’unica speranza che i nostri miseri articoletti riescano a togliere un po’ di sonno al Sindaco Raggi, all’assessore Meleo e al comandante Porta, i maggiori corresponsabili del proseguire indisturbato della strage.
L’unica speranza a questo punto è che prima o poi il governo nazionale si accorga della drammatica situazione e decida di commissariare, in maniera più o meno velata, il Comune di Roma. Qualcosa di simile a quanto appena deciso sul problema buche stradali, col ministro Calenda che ha praticamente detto al Sindaco Raggi di farsi da parte che ci pensano loro ad affrontare il problema (d’altronde se aspettavamo il fantasmagorico programma #stradenuove stavamo freschi).
Peraltro il governo nazionale ha sede a Roma, per cui speriamo sia solo questione di tempo che si renda conto dell’inaccettabile livello a cui siamo giunti.
4 risposte
Commissariare Roma per quanto riguarda l’aspetto della sicurezza stradale? Solamente?
E i rifiuti? Il trasporto pubblico? Il decoro urbano?
Io sarei per un commissariamento a lungo termine di tutta l’amministrazione cittadina. Certo, ci vorrebbe una legge speciale. Ma forse sarebbe ora di pensare davvero l’ora di pensare ad una legge per Roma che non si limiti solo a distribuire un po’ di soldi, ma che definisca soprattutto i diritti e i doveri correlati allo status di capitale. E il non rispetto dei doveri dovrebbe anche portare ad una parziale limitazione della nostra, diciamo così, possibilità di autodeterminazione nella scelta di chi ci deve amministrare. Ce l’avete presente il “dictator” dell’antica Roma repubblicana. Beh… una cosa simile!
E lo dico, sia ben chiaro, convinto dei miei profondi sentimenti democratici. Ma… quanno ce vo’, ce vo!
Interessante questa teoria di Marco Pascucci. L’ho letta diverse volte su romafaschifo ma all’inizio mi sembrava una stupidaggine. Oggi comincio a pensare che sia l’unica via di uscita
Non è la politica che va chiamata in causa quando si discute della “mattanza pedonale” romana, ma il comportamento stradale dell’automobilista romano medio. Signori, quando ci si approssima ad un attraversamento pedonale e un pedone è in procinto di passare, bisogna fermarsi e lasciare che lo faccia! FERMARSI, ARRESTARSI, e non DECELERARE QUEL TANTO CHE BASTA PER CONCEDERGLI L’ONORE DI ATTRAVERSARE!
Il pedone non è il nemico a cui si sta concedendo un beneficio. Non possiamo pretendere che corra sulle strisce, perché è questo che accade nella maggior parte dei casi! Nella mia “quotidianità pedonale”, 8 volte su 10 vengo SFIORATO dal muso dell’auto che mi lascia passare sulle strisce.
Lavoriamo prima su questo, e poi arriviamo alla politica.
Le società che si autoregolamentano sono un’Utopia mai realizzata nella Storia.
Per tentare almeno di contenere certe derive incivili e assassine figlie dell’aggressività becero-coatto -ignorante occorrerebbe evidentemente una continua opera di sana repressione e relativa educativa divulgazione.
Con i mezzi tecnologici di oggi sarebbe facilissima, ma sarebbero tanti voti persi e il MòViMento non se lo può permettere in questa fase di scontro elettorale (che novità !)