Elezioni a Ostia: un’anteprima per Roma?

Confessiamo di non conoscere molto della realtà di Ostia ed è per questo che finora non ci siamo occupati delle elezioni imminenti nel Municipio X.

Dopo infatti circa due anni di commissariamento, il 5 novembre si terrà il primo turno delle elezioni da cui scaturirà il nuovo Consiglio Municipale ed il nuovo Presidente del Municipio X. I candidati in lizza sono i seguenti nove (in ordine alfabetico):

Eugenio Bellomo (Sinistra Unita),

Andrea Bozzi (Lista civica),

Franco De Donno (Lista civica),

Athos De Luca (Partito Democratico),

Giuliana Di Pillo (Movimento 5 Stelle),

Giovanni Fiori (Partito della Famiglia),

Marco Lombardi (Lista civica),

Luca Marsella (CasaPound),

Monica Picca (Centrodestra).

 

Non potendo fare una disamina dettagliata della situazione ad Ostia, né un’analisi dei programmi dei vari candidati, vogliamo però condividere delle riflessioni sullo scenario in cui si tengono queste elezioni e su alcuni dei candidati.

Come è stato rilevato da molti, queste elezioni si svolgono in un clima di generale disillusione. È un’atmosfera che si respira in tutta la città di Roma, complice un’amministrazione che ha fatto del disimpegno la sua cifra distintiva. Ma probabilmente la cosa è ancora più accentuata ad Ostia a causa del lungo commissariamento seguito all’arresto del presidente del Municipio, l’esponente del PD Andrea Tassone.

Le speranze tradite a Roma dal M5S in questo quasi anno e mezzo di governo cittadino riguardano anche Ostia, così come la totale assenza di una qualsiasi opposizione da parte degli altri schieramenti. Per questo non ci si può certo stupire della disaffezione dei cittadini ad un gioco democratico dove cambiano i protagonisti ma il risultato è sempre lo stesso, anzi il risultato peggiora ad ogni giro.

 

Riguardo i candidati in campo, segnaliamo anzitutto la curiosità, o per meglio dire la preoccupazione, del candidato di Casapound che risulterebbe condannato in primo grado per aver minacciato di morte alcuni studenti. La stessa Casapound si è distinta anche in queste elezioni per numerosi suoi manifesti abusivi (l’affissione abusiva di manifesti sembra ormai un vero e proprio marchio della ditta).

 

Della candidata del M5S, data come favorita dai sondaggi, non possiamo che dire che qualsiasi suo programma o promessa elettorale si scontra inesorabilmente con il nulla cosmico che l’amministrazione M5S ha mostrato in questo quasi anno e mezzo di governo a Roma. Dice la Di Pillo:
Noi siamo quelli delle proposte e non delle promesse. Le prime cose che farò da presidente saranno potenziare il servizio giardini e la sicurezza con nuovo personale della Polizia Locale. E lavoreremo per riportare il decoro urbano all’interno del nostro territorio. Decimo riparte è il nostro motto“.

Ma come si fa a crederle se i suoi compagni grillini a Roma ancora non sono riusciti ad assicurare un minimo di manutenzione al verde urbano, hanno finito di affossare la Polizia Locale e sono allo zero assoluto riguardo il decoro urbano? “Decimo riparte” ricorda il motto “Roma riparte” della Raggi ma a questo punto suona davvero beffardo, considerato che Roma non è affatto ripartita col M5S e se lo ha fatto si è mossa a retromarcia.

Infine noi abbiamo trovato davvero brutto il tentativo della Di Pillo di screditare il concorrente De Luca leggendone il nome in maniera sconclusionata dai documenti dell’inchiesta su Mafia Capitale. Un chiaro episodio di malcostume politico che scredita drasticamente, a nostro modesto avviso, la candidata grillina.

 

Di Athos De Luca abbiamo parlato a più riprese sul nostro blog, essendosi De Luca distinto come uno dei pochissimi politici romani sensibile al problema dei cartelloni abusivi e disposto ad impegnarsi in prima persona per combatterlo (fino a subire un’incredibile condanna in primo grado per aver abbattuto un impianto abusivo).

Il candidato del PD ha un compito improbo a queste elezioni, dovendosi misurare con un territorio che ha visto arrestare proprio un esponente del PD che guidava il Municipio due anni fa. Probabilmente è per questo che si è scelto di presentare un riconosciuto galantuomo come De Luca, nella speranza di convincere i possibili elettori di sinistra. Purtroppo per De Luca il PD romano non è molto diverso da quello che operava con spregiudicatezza all’epoca delle storie di mafia capitale e l’incapacità di un tale partito è dimostrata anche dall’assenza più totale di una qualsiasi opposizione ad un governo M5S che pure quanto ad imbarazzo non scherza affatto.

Di De Luca inoltre non possiamo non ricordare la partecipazione all’iniziativa dal notaio con cui si sfiduciò l’amministrazione Marino, benché a lui va almeno riconosciuto il buon gusto di non essersi ripresentato alle elezioni immediatamente successive.

 

Infine vogliamo spendere qualche parola anche su Andrea Bozzi, candidato sostenuto da due liste civiche, che ci capitò di conoscere ai tempi delle prime battaglie contro i cartelloni, quando conduceva una trasmissione telesivisa su RomaUno. Andrea al tempo fu uno dei pochi giornalisti che comprese l’importanza della battaglia contro i cartelloni abusivi a Roma e si occupò ripetutamente del problema. Avendone potuto apprezzare la professionalità e la sincera passione per le questioni cittadine, siamo sicuri che lui sarebbe un ottimo presidente di Municipio, avulso da dinamiche partitiche e capace di un reale ascolto dei cittadini.

 

Sempre riguardo ai candidati, segnaliamo che anche per queste elezioni gli amici di CarteInRegola hanno proposto ai candidati di sottoscrivere la Carta della Candidata e del Candidato Trasparente ma al momento solo due di loro hanno aderito (Franco De Donno e Giuliana Di Pillo).

 

In conclusione, ci riteniamo fortunati per non dover partecipare alle elezioni del prossimo fine settimana, giacché non avremmo proprio saputo a chi dare il nostro voto. Probabilmente ci saremmo orientati per una sana astensione, dovendo prendere atto dell’impresentabilità o dell’inconsistenza di praticamente tutti i candidati. Nel caso avessimo deciso di dover dare il voto a qualcuno, la prima scelta per noi sarebbe stata Andrea Bozzi. Ma considerando che realisticamente Bozzi non ha praticamente alcuna possibilità di accedere al ballottaggio, la nostra scelta sarebbe probabilmente caduta su De Luca, perché sappiamo che è persona competente ed affidabile e solo l’evidente pochezza della Di Pillo può averla portata a provare ad accostare il nome di De Luca alle storiacce di Roma Capitale.

 

La cosa che più sconcerta è che queste elezioni sembrano prefigurare le prossime comunali che si terranno a Roma, vuoi per caduta anticipata dell’amministrazione attuale o per sua scadenza naturale. Un livello di offerta politica tanto scarsa ed inconsistente appare una vera e propria offesa alla dignità di Roma ma se qualcuno non si fa venire una qualche idea su come uscire dal pantano capitolino questo è il futuro che ci aspetta. E magari finiremo a dover rimpiangere la Raggi, dopo che l’attuale amministrazione in qualche cosa ha perfino fatto rimpiangere Alemanno.

 

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Una risposta

  1. Vista la situazione in cui siamo caduti, se qualcuno cominciasse a parlare di protettorato straniero a roma credo che avrebbe un buon successo

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