Non volevamo guastare la Festa ma il nostro reportage dalla zona dell’Auditorium ha sollevato un certo rumore. Verde abbandonato, parcheggio selvaggio, cartelloni ovunque, marciapiedi dissestati sono stati oggetto dell’articolo pubblicato sabato su diarioromano, nel penultimo giorno della Festa del Cinema. A pochi metri dallo sfavillante red carpet, calcato da attori e registi di fama internazionale, si mostra in tutta la sua sciatteria un quartiere di cui vergognarsi.
Niente a che vedere con Cannes, il cui Palais du Cinema si affaccia su una perfetta Croisette. Tanto meno con Berlino o Venezia. I luoghi degli altri festival sono tirati a lucido e rappresentano un biglietto da visita per le città. A Roma, invece, basta mettere il naso fuori dall’Auditorium per sentirsi in un mondo parallelo, fatto di incuria e abbandono.
Il nostro articolo, oltre ad essere ripreso da Carteinregola, deve essere stato letto anche da Giancarlo Loquenzi, ottimo conduttore della trasmissione Zapping su Radio 1 che, ieri sera, ha dedicato una parte dell’intervista ad Antonio Monda a questo tema. Loquenzi ha sollecitato il direttore artistico della Festa a pretendere dal Campidoglio una maggiore attenzione e cura dell’area. “Lei ha un forte potere contrattuale nei confronti del Sindaco – ha detto il giornalista rivolgendosi a Monda – allora perché non pretendere una bonifica almeno un mese prima dell’evento”.
Monda, dal canto suo, ha condiviso la critica pur non essendo ovviamente responsabile della situazione della zona. Ha ricordato che quell’area era in preda allo spaccio e alla prostituzione prima che nascesse l’Auditorium e che purtroppo le piaghe del degrado sono ancora presenti.
Abbiamo tagliato solo la parte dell’intervista relativa a questo argomento e vi invitiamo ad ascoltarla.
Insomma non solo per i blog è cruciale il tema del decoro delle zone dove si svolgono eventi internazionali. Il cinema in particolare è una delle carte vincenti del nostro Paese come vetrina delle bellezze e della storia italiana. Una zona ricca di architettura contemporanea come il Villaggio Olimpico potrebbe essere attrattiva tutto l’anno e a maggior ragione durante la Festa quando gli occhi di centinaia di giornalisti ed operatori del settore sono puntati su Roma.
Il Palazzetto dello Sport di Nervi e Vitellozzi, le case su pilotis di Alberto Libera, lo stesso Auditorium firmato da Renzo Piano. E poi a pochi passi il Maxxi di Zaha Hadid. Un concentrato di opere che andrebbe inserito in un contesto decoroso e ordinato. Purtroppo negli ultimi anni la situazione non solo non è migliorata ma anzi ha subìto un netto peggioramento soprattutto da quando la manutenzione del verde è stata cancellata.
C’è da sperare che Antonio Monda batta i pugni sul tavolo del Campidoglio almeno per la prossima edizione. Torneremo sul posto in questi mesi sperando di notare qualche progresso.