Come ogni dicembre, anche quest’anno l’Agenzia per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici di Roma Capitale ha pubblicato la sua relazione annuale. Sono molti i dati interessanti, dai rifiuti, all’illuminazione stradale, ai trasporti. I romani danno un voto negativo a quasi tutti i servizi, ma questa non è una novità.
L’aspetto su cui vogliamo attirare la vostra attenzione è relativo all’incasso di Atac. Incrociando i dati dell’Agenzia con le informazioni di queste ultime settimane, emerge un risultato devastante per l’Azienda di trasporto in termini di incasso. Partendo infatti dai dati di vendita mensili divulgati dalla stessa Atac si nota un costante calo di biglietti acquistati dai viaggiatori. A settembre 2016 erano stati venduti 8 milioni di biglietti; a settembre 2017 sono scesi a 7,5 milioni per un mancato incasso di 750 mila euro. Considerando che il 2016 era già ai minimi storici, si tratta di un trend in costante calo che difficilmente si interromperà.
I motivi sono numerosi e tra questi i principali riguardano il taglio dei chilometri percorsi (28 milioni negli ultimi 10 anni, in pratica quanto l’intero trasporto pubblico erogato a Genova), il mancato uso dei bus per la loro inefficienza e soprattutto l’evasione.
Proprio analizzando i dati pubblicati ieri dall’Agenzia, emerge chiaramente che Atac soffre di una evasione cronica che nessuno ha voluto o potuto combattere seriamente.
In questa seconda slide si legge che Atac incassava 207,4 milioni di euro nel 2006 e che nel 2015 i ricavi erano di 260,7 milioni e nel 2016 si sono attestati a 264 milioni. Considerata la rivalutazione monetaria in base all’indice Istat di inflazione, l’incremento reale è stato solo del 9%, nonostante nel 2012 il costo del biglietto sia stato portato da 1 euro a 1,50 euro. Secondo le previsioni (ricorderete le parole dell’allora sindaco Alemanno che assicurava un miglioramento del servizio), questo margine di 50 centesimi a biglietto avrebbe dovuto garantire le casse Atac da possibili default.
Sappiamo come è andata: l’Azienda è oggi in concordato preventivo proprio per evitare il crac definitivo. Nessuno è riuscito a riportare gli incassi in linea con le altre società di trasporto pubblico italiane. D’altronde basta mettere a confronto i bilanci di Atac e Atm, la consorella milanese.
AZIENDA PASSEGGERI/ANNO INCASSO/ANNO
Atac 1.200.000.000 264 milioni
Atm 600.000.000 649 milioni
A Roma con un miliardo e 200 milioni di passeggeri trasportati l’anno si guadagnano 264 milioni. A Milano con la metà dei passeggeri si incassa quasi 5 volte tanto!
La differenza sta tutta nell’evasione. La magistratura ha scoperto a Roma un giro di biglietti falsi che rubavano ad Atac circa 100 milioni l’anno. Sindaci e manager aziendali hanno assicurato di aver spedito sui bus decine di controllori in più. Eppure i dati parlano chiaro. Gli incassi sono sempre lì, senza il balzo che ci si sarebbe aspettati.
La proposta più sensata, quella di far entrare i passeggeri dalla sola porta anteriore del bus in modo che l’autista possa controllare e/o vendere i biglietti, ha trovato una durissima opposizione dai sindacati. Tanto che la sperimentazione avviata sulla linea 669 è stata interrotta.
Non c’è da stupirsi, insomma, se oltre ad un servizio tra i peggiori del mondo occidentale (i romani intervistati dall’Agenzia per la Qualità hanno dato un 4,3 a bus e tram), occorra immettere nelle casse dell’Azienda centinaia di milioni di euro per evitare che fallisca.
E un’altra classifica appena pubblicata conferma il record negativo romano. Secondo Pendolaria, il report annuale di Legambiente, la Roma-Lido è la peggior linea ferroviaria in Italia. Per rimodernarla e trasformarla in vera metropolitana servirebbero oltre 400 milioni di euro. Nel progetto originario per lo Stadio della Roma oltre la metà di queste risorse sarebbero state messe a disposizione dal costruttore privato. Il progetto della giunta Raggi ha cambiato le cose, regalando ai privati questi soldi che ora vanno messi dal pubblico. Ma questa è un’altra storia!