E niente, deve essere più forte di lei, il Sindaco Raggi non ce la fa proprio a rinunciare a qualche giorno fuori porta di quando in quando, approfittando delle scuse più varie.

Non bastava l’abbonamento annuale ai viaggi della memoria ad Auschwitz o l’irresistibile incontro mondiale Women4Climate a Città del Messico. A meno di due settimane da quel quanto mai improvvido viaggio in centro America, che peraltro il Sindaco dovette interrompere bruscamente per rimettersi al comando (si fa per dire) della città e far fronte alla prevista emergenza neve, la Raggi è di nuovo in gita fuori porta. Questa volta è per il Viaggio del Ricordo che si svolge nei luoghi delle foibe.

Ecco il testo, nel suo immancabilmente aulico stile, che il Sindaco ha pubblicato sulla sua pagina facebook:

 

In questi giorni sto accompagnando le studentesse e gli studenti di diverse scuole di Roma nel Viaggio del Ricordo. Un prezioso momento di formazione per non dimenticare i drammi del confine orientale italiano e dell’esodo delle popolazioni Giuliano-Dalmate, la tragedia delle foibe.

Non c’è futuro senza memoria. Vogliamo offrire ai giovani, alle nuove generazioni la possibilità di riflettere sulla storia del Novecento e i suoi orrori, visitando i luoghi dove si sono consumate tragedie che hanno segnato la storia del nostro Paese: il Sacrario di Redipuglia, la foiba di Basovizza, il Centro Raccolta Profughi di Padriciano, le città di Rovigno, Pola e Trieste.

Un percorso che aiuterà i nostri ragazzi a crescere e a diventare cittadini consapevoli di domani.

Ieri siamo stati al Sacrario di Redipuglia, per rendere onore alla memoria ai soldati italiani caduti durante la prima guerra mondiale. Subito dopo abbiamo visitato con i ragazzi la Foiba di Basovizza, il simbolo dei drammi che hanno segnato le vicende del confine orientale: lì persero la vita numerosi italiani uccisi dai partigiani jugoslavi. Poi siamo stati al Centro di Raccolta Profughi di Padriciano: era stato progettato come un campo per le forze armate anglo americane, per molti anni è stato utilizzato per dare rifugio agli esuli italiani provenienti dai territori istriani e dalmati ceduti dall’Italia alla Jugoslavia. Oggi è il turno delle città di Rovigno e Pola. Domani concluderemo il viaggio alla Risiera di San Sabba dove deporremo una corona di fiori.

La memoria ha bisogno di essere coltivata. Un compito da svolgere ogni giorno affinché non si ripetano gli errori e le atrocità del passato. Il tutto per costruire un futuro migliore.

 

La memoria ha bisogno di essere coltivata” dice il Sindaco, mancando però di ricordarsi che il suo ruolo non è di né di accompagnatrice di ragazzi in gita, né di rappresentante della città di Roma a qualsiasi genere di evento che accada nel globo terracqueo.

Il ruolo per cui si è candidata ed è stata eletta è quello di capo del governo di Roma e considerate le condizioni della città verrebbe da pensare che chi l’amministra non dovrebbe avere un minuto libero neanche per andare in bagno.

Il fatto che invece il Sindaco non perda occasione per allontanarsi da Roma non può che dipendere dal fatto che ella non deve conoscere il significato del termine “responsabilità”.

 

Oltre a tutti gli altri problemi di cui l’attuale amministrazione non è ancora riuscita neanche a prefigurare una soluzione, vi è in questi giorni la situazione buche stradali che sta rasentando il ridicolo, non fosse che automobilisti e soprattutto motociclisti rischiano di continuo la vita.

L’intera città è a rischio chiusura e l’amministrazione è riuscita solo ad accroccare un primo piano che dovrebbe durare un mese, a meno di ritardi per tempo avverso. Già prendere atto che una situazione tanto grave e compromessa sia nelle mani di un Sindaco alle prime armi e di un’apprendista assessore ai LLPP è roba da far tremare i polsi. Sapere poi che in un tale marasma il Sindaco ha ritenuto possibile permettersi qualche giorno di gita scolastica getta nello sconforto.

 

Che la Raggi non abbia contezza del ruolo che le è capitato tra testa e collo lo abbiamo capito da tempo. Ma che il M5S non riesca a farle evitare certe irresponsabili fughe dalla realtà è una dimostrazione di scarsa responsabilità del movimento stesso.

Infine, possibile che non vi sia qualche organo superiore che obblighi il Sindaco almeno a mantenere un minimo contegno istituzionale in situazioni tanto gravi? Ci vorrebbe un novello comandante De Falco che intimi al Sindaco un fermo “vada a bordo, cazzo!“. Chissà se De Falco, neo-deputato poprio del M5S, sarebbe d’accordo con la nostra analisi.

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