Nel nostro piccolo è da novembre 2017 che ci siamo accorti che qualcosa non quadrava con la manutenzione degli alberi, visti i numerosissimi abbattimenti senza alcuna comunicazione preventiva. L’allarme lo abbiamo colto dal gruppo facebook Green City Roma che a sua volta è da ancora prima che cerca di richiamare l’attenzione su una questione potenzialmente devastante.
Al tempo erano iniziate le prime operazioni di “manutenzione” in via Appia Nuova e fin da subito si era colta una mano particolarmente pesante.
Poi a gennaio di quest’anno c’è stato il drastico intervento in via di Villa Lucina, dove sono stati praticamente abbattuti tutti gli alberi della strada, ben 40 robinie.
Infine un paio di settimane fa la devastazione su un altro tratto di via Appia Nuova, che ha provocato tante proteste da associazioni e cittadini da costringere l’assessore Montanari a convocare in fretta e furia un incontro pubblico presso il Municipio VII per dare qualche spiegazione (che però non ha spiegato granché).
Fin da subito su questo problema che sta stravolgendo intere strade di Roma ci sono stati i cittadini, le associazioni, i blog civici ma dall’opposizione in Assemblea Capitolina neanche un flebile sussurro.
Finalmente ieri qualcuno dalle parti del PD ha pensato che forse fosse ora di dare un segno di sé ed ha emanato il comunicato stampa che segue:
Omniroma-MUNICIPIO VII, BAGLIO-BATTAGLIA (PD): “È STRAGE DI PINI SECOLARI”
(OMNIROMA) Roma, 03 APR – “Uno spettacolo desolante fino a San Giovanni lungo via Appia Nuova: monconi di #pini secolari e #rifiuti di alberatura in attesa di essere rimossi. È il deserto del reale che oggi è sotto gli occhi dei residenti del quartiere Appio, ma che nelle settimane scorse ha interessato altre zone della città. Pensiamo alle 48 robinie abbattute a San Paolo o alle 60 acacie di Villaggio Breda. Demolizioni massicce che, secondo quanto dichiarato dall’Amministrazione comunale, dovrebbero essere presto sostituite con nuove piantumazioni, di cui ovviamente non si vede traccia e non si ha notizia. Preoccupa, anzi, in questo senso il recente il blocco da parte di Anac del nuovo bando sulle potature a causa del pasticcio di nomine a cui questà città sembra essersi abituata”. Così in una nota Valeria Baglio, consigliera comunale Dem, ed Erica Battaglia, delegata all’assemblea romana del Pd.
“Alberi mozzati alla meno peggio, piano di ripiantumazione inesistente e bando per sfalci e potature bloccato da Anac per un importo pari a 5 milioni di euro – proseguono Baglio e Battaglia -: un capolavoro che ci restituisce una città meno amica del suo storico verde pubblico, con cittadini sbalorditi che fanno video dalle finestre delle loro case per riprendere la più maestosa opera di abbattimento di alberi mai vista e associazioni sul piede di guerra per un piano di ripiantumazione che nessuno conosce nei tempi e nei modi. Uno spettacolo desolante che, pur in nome di una generica richiesta di sicurezza, spoglia la nostra città di quel verde di cui ha bisogno e non garantisce rinascita alcuna. ‘Come i pini di Roma, la vita non li spezza’ cantava Antonelli Venditti. Ora restano desolanti monconi. Ci ha pensato Roma Capitale con la sua poesia. Chiederemo conto in Commissione Ambiente dei tempi e dei modi della fantomatica ripiantumazione ad oggi solo annunciata, perché veramente siamo di fronte ad un abbattimento senza alcuno stile e dalle opache alternative”.
red
Hai capito le Baglio e Battaglia che toni epici? “… un capolavoro che ci restituisce una città meno amica del suo storico verde pubblico” (“città meno amica”?!?) e pure una citazione da Venditti. Per non parlare della chiosa:
“… perché veramente siamo di fronte ad un abbattimento senza alcuno stile e dalle opache alternative” (“senza alcuno stile”?!?)
Eh già, gliele hanno cantate proprio di santa ragione all’amministrazione. Ed ora chiederanno anche conto in Commissione Ambiente, ma mica del perché sono stati tagliati tutti questi alberi senza dare spiegazioni preventive o mostrare uno straccio di perizia, no no … chiederanno conto dei tempi e modi della ripiantumazione. Che va pure bene, ma magari prima fermare la devastazione o accertarsi che ad essa non vi sia proprio alternativa sarebbe più urgente, o no?
È davvero rassicurante sapere che al governo della città ci sia una combriccola di apprendisti stregoni, per di più irresponsabili e saccenti, e che all’opposizione vi sia un vuoto pneumatico come mai si era visto in precedenza.
Con una giunta che sembra costituita da tanti Cimabue (quello della pubblicità d’antan, che fa una cosa e ne sbaglia due) un’opposizione minimamente presente non avrebbe difficoltà a mettere alla corda i responsabili politici del disatro cittadino in corso a Roma. Peraltro a certi personaggi (ci vengono in mente gli assessori Meleo e Montanari, ad esempio) basta interrogarli sulle questioni cruciali del loro ufficio per mettere a nudo la loro totale inconsistenza ed incapacità di affrontare le terribili sfide poste da una città come Roma. Invece, in mancanza di un’opposizione decente, siamo costretti ad ascoltare le favolette che ci raccontano dalla rubrica de “l’assessore risponde”, dove le domande le selezionano accuratamente loro e le risposte sono di un’evanescenza irritante.
Cogliamo quindi questa occasione per ringraziare ancora una volta l’onorevole Giachetti che si ostina a mantenere il suo scranno in Assemblea Capitolina dopo essere stato rieletto in Parlamento e così facendo contribuisce ad un’opposizione silente ed inoffensiva.
Ringraziamo anche Michela Di Biase, che dopo aver partecipato alla defenestrazione del Sindaco Marino per via notarile, si è ripresentata alle scorse elezioni comunali essendo rieletta e nominata capogruppo in Assemblea Capitolina. Passato un anno e mezzo circa in tale posizione, senza mai dare notizia di sé se non per qualche inoffensivo battibecco in aula Giulio Cesare, la Di Biase ha pensato bene di candidarsi alla Regione Lazio, finendo per essere eletta ma decidendo di mantenere anche lei lo scranno in Assemblea Capitolina.
Come abbiamo già avuto modo di scrivere, noi riteniamo un primo segnale indispensabile da parte del PD, perché possa tornare a rappresentare una possibile alternativa politica a Roma, il farla finita col tutelare gli interessi dei singoli capibastone e cominciare finalmente a fare un’opposizione ragionata e ferma al governo M5S. In questo senso le dimissioni di Giachetti e Di Biase dall’Assemblea Capitolina rappresenterebbero solo un primissimo ma indispensabile passo.
Per completezza ricordiamo che vi sono anche Giorgia Meloni, Fabrizio Ghera e Stefano Fassina che rimangono consiglieri comunali a Roma pur essendo stati rieletti altrove, contribuendo quindi anch’essi allo zero assoluto dell’opposizione in Assemblea Capitolina.
Preso quindi definitivamente atto che la città ed i cittadini devono fare a meno dell’opposizione, ci affidiamo ancora una volta al gruppo Green City Roma per leggere parole di buon senso e qualche domanda tutt’altro che scontata.
“MA LA CONFERENZA STAMPA SUI PINI DI ROMA NO.
il 26 Ottobre 2017 il professionista incaricato, comunica al suo committente (ditta che ha vinto il bando per monitoraggio e sorveglianza delle alberature del VII Municipio con un ribasso del 35%) che è necessario provvedere immediatamente a mettere in sicurezza, con le potature e gli abbattimenti, Via Appia Nuova da Arco di Travertino a San Giovanni tanto che già i primi di Novembre cominciano gli abbattimenti ad Arco di Travertino nello stupore e malcontento dei cittadini che non erano stati informati dall’Amministrazione.
Eh ma non c’era il tempo di informare: la situazione era così grave e urgente che bisognava agire subito! Per la vostra sicurezza!
Cominciano le proteste, cominciano gli accessi agli atti.
Noi di Green City pubblichiamo e presentiamo il manifesto degli Alberi di Roma chiedendo informazione.
Quella che doveva essere una ragione di sicurezza urgente, impellente, improcrastinabile tanto da non aver dato il tempo all’Amministrazione di comunicare nulla ai cittadini ad un certo punto sembra rallentare.
Gli abbattimenti nella tratta Furio Camillo San Giovanni, non sono stati fatti a Novembre, né a Dicembre, né a Gennaio, né a Febbraio, ma a Marzo (dopo il 4 Marzo ovviamente).
5 mesi, viene da pensare: giusto il tempo della campagna elettorale.
5 mesi sono tanti, sicuramente sufficienti per focalizzare l’entità del problema e comunicarlo in modo trasparente.
In 5 mesi (da Novembre 2017 a Marzo 2018) l’Assessore Montanari, il Sindaco Raggi e la Dirigente del Servizio Giardini Matassa e il Presidente Diaco, non hanno trovato due ore di tempo per fare una conferenza stampa come si deve sui Pini di Roma?
Due ore di tempo per mostrare alla stampa e alla cittadinanza le perizie e spiegare il problema di sicurezza dei Pini di Via Appia Nuova, le loro soluzioni, il loro progetto per il futuro?
PERCHE’ NON LO HANNO FATTO?
La Raggi, Montanari e Diaco hanno fatto in questi 5 mesi qualsiasi cosa:dalla conferenza stampa sulla ”riforestazione” a commissioni ambiente sulla Pet Therapy e l’apicoltura in città, all’organizzare la caccia al tesoro per il riciclo della carta, alla presentazione di libri, alla partecipazione all’Assemblea degli agronomi,
MA LA CONFERENZA STAMPA SUI PINI DI ROMA NO.
In 5 mesi nessuno dell’amministrazione ha sentito il dovere di comunicare alcunché.
Il giorno prima degli abbattimenti tra Re di Roma e San Giovanni (effettuati nel modo professionale che abbiamo visto nei video), la Montanari ha organizzato un ridicolo incontro alla chetichella, presso il VII Municipio.
Noi chiediamo per il Verde pubblico investimenti, trasparenza e informazione. Quest’Amministrazione si sta muovendo nella direzione opposta.”