Siamo andati a verificare i nuovi lavori in via del Babuino e come al solito non siamo rimasti ben impressionati.
Anzitutto va rilevato che la strada è stata completamente rifatta meno di un anno fa, con un esborso complessivo di circa 1,6 milioni di euro. Una volta terminata, la strada fu inaugurata addirittura dal Sindaco in persona, che inserì l’intervento nell’ambito del progetto della cosiddetta “pedonalizzazione del Tridente”. Purtroppo però i mesi trascorsi hanno dimostrato che l’interesse era esclusivamente nel rifare la strada a piacimento del commercio locale, con tutte le altre misure associate alla cosiddetta pedonalizzazione che sono stata abbandonate.
Passato meno di un anno quindi ci siamo chiesti quale poteva essere il motivo del nuovo intervento, soprattutto considerando lo stato ancora miserevole della gran parte delle strade di Roma. E tale motivo è subito spiegato dalla foto che segue.
Chiaramente si stanno ritoccando le fughe tra i sampietrini con un’apparecchiatura che pare anche di una certa sofisticazione. Peccato però che il risultato restituisca una pavimentazione stradale che è particolarmente azzeccato chiamare “una pecionata”. Come infatti mostrano le foto che seguono, il materiale bituminoso viene messo in maniera approssimativa, affogando in gran parte i sampietrini; inoltre tale materiale risulta particolarmente “solubile” al sole, per cui c’è da aspettarsi che ben presto si creerà un pastrocchio totale, già percepibile dalle immagini.
Pur assumendo che questi lavori vengono effettuati in garanzia dalla ditta che ha fatto l’intervento originario (che se non fosse così ci sarebbe da denunciare il Comune per spreco di risorse sempre negli stessi luoghi), a noi sembrano l’ennesima dimostrazione che a Roma continuano ad essere fatti interventi di pessima qualità, in perfetta continuità con quanto fatto dalla precedente amministrazione. C’è in particolare la posa dei sampietrini che appare essere un vero e proprio tabù, con superfici stradali disconnesse e le fughe che rappresentano un continuo problema. La pratica poi di riempirle con materiali vari, bitume in particolare, ci lascia molto perplessi, giacché uno dei vantaggi del sampietrino è la capacità di far “respirare” il sottosuolo, consentendo un assorbimento diffuso dell’acqua piovana. Ed in effetti vi sono alcune zone del centro storico, intorno al Pantheon ad esempio, dove si possono ammirare pose di sampietrini vecchie di decenni, con fughe praticamente inesistenti ed un piano ben livellato.
Considerata la scarsità delle risorse a disposizione e la necessità di intervenire in larga parte delle strade della città, si può pretendere che l’amministrazione la smetta una volta per tutte di fare pecionate?