L’ultimo autobus in fiamme ha messo in mostra per l’ennesima volta quanto imbarazzante possa essere il livello del governo cittadino nelle situazioni più critiche.
Ricordiamo ancora lo sguardo atterrito del Sindaco Raggi quando metteva in dubbio la tenuta del sistema fognario romano al primo temporale autunnale nel 2017 (con l’ormai leggendaria “azione devastante x pulizia chiusini” che è ancora attesa dalla città).
Nello spettacolare incendio di via del Tritone l’assessore Meleo non ha potuto fare a meno di farsi vedere sul posto ed incredibilmente le sue dichiarazioni, invece che smorzare la gravità di quanto accaduto, hanno praticamente certificato che di incidenti come questo ne potranno accadere tanti altri oggi, domani e tutti i giorni a venire, anche più d’uno al giorno, (come effettivamente accaduto lo scorso martedì). La Meleo ha infatti detto che il mezzo autoincendiatosi era particolarmente vecchio, problema comune alla stragrande maggioranza dei veicoli Atac (l’età media degli autobus è di circa 12 anni), che l’amministrazione sta cercando di svecchiare la flotta con 200 autobus immessi nei due anni passati (di cui 150 arrivati grazie alla gara bandita dall’amministrazione Marino, ma questo la Meleo non lo dice mai) ed altri 600 che arriveranno nei prossimi tre anni (ma nessuno nel 2018) e che Atac farà una gara per nuovi sistemi antincendio, sistemi che chissà quando verranno effettivamente installalti.
In sostanza quindi nessuna seria misura nell’immediato perché incidenti del genere non si ripetano, con una dimostrazione di irresponsabilità ed incapacità che meriterebbe un licenziamento in tronco per la responsabile della mobilità cittadina.
Su questo incidente anche il Sindaco Raggi sembra aver dato il meglio di sé, dichiarando che sono calati i numeri degli autobus incendiati rispetto allo scorso anno. Peccato per lei che vi siano dati che dimostrano l’esatto contrario, con già 10 episodi quest’anno mentre nel 2017 ad oggi si era a “solo” 8 mezzi incendiatisi.
L’episodio dell’autobus in fiamme in pieno centro storico ha distolto un po’ l’attenzione dalle altre emergenze cittadine. C’è la raccolta rifiuti in perenne affanno con esponenti della stampa estera che hanno buon gioco a ironizzare mettendo in relazione problemi diversi.
Per l’incapace assessore all’ambiente c’è anche la manutenzione del verde cittadino che continua ad essere ad uno zero vergognoso, così come abbattimenti indiscriminati di alberi e nuove piantumazioni in pieno periodo vegetativo che consiglierebbero, anche in questo caso, un immediato benservito di tanto imbarazzante personaggio.
Anche la mai risolta, diremmo meglio mai affrontata, questione buche stradali è stata accantonata un momento per far spazio alle spaventose immagini dell’autobus in fiamme. Purtroppo per l’assessore Gatta però, le piogge insistenti stanno facendo tornare di grande attualità il disastro a cui costei assiste incapace di fare qualcosa. Ieri ad esempio è stata chiusa via Nizza a causa del manto stradale rovinato, mentre la gran parte delle buche rattoppate alla benemeglio nelle settimane passate stanno tornando a riaprirsi.
In tutto ciò una recente seduta della commissione trasparenza del Comune ha messo in chiaro che non c’è alcun piano Marshall per rifare le strade, non essendo disponibili fondi ulteriori rispetto ai 17 milioni a suo tempo a bilancio, e che la Gatta riguardo la mancanza di risorse ha detto: “Pensate solo ai soldi, ma ci sono altre forme di risorse. Ho spronato gli uffici a lavorare, e anche a fare dei corsi di formazione”.
Ecco in mano a chi sono i Lavori Pubblici della capitale d’Italia.
Con tali campioni in forza nella Giunta capitolina si potrà pensare che per l’opposizione sia un gioco da ragazzi metterli in difficoltà, quando non alla berlina, sottolineando le infinite magagne di certe incapaci.
Eh già, l’opposizione … ma quale opposizione? Quella del centrodestra è numericamente ridotta e raramente dà notizia di sé, dovendo scontare anche la presenza di Giorgia Meloni che ha voluto mantenere lo scranno in Assemblea Capitolina nonostante si suppone sia già sufficientemente impegnata in Parlamento e per il suo partito.
L’opposizione di centrosinistra consta invece del solitario Stefano Fassina, anch’egli membro rieletto in Parlamento che però ha deciso di tenersi il posto in Assemblea Capitolina, e del gruppo PD, il più numeroso tra le opposizioni.
Peccato che anche di quest’ultimo raramente si odano prese di posizione o iniziative. Anche nel PD vi sono consiglieri con doppio seggio: Giachetti, rieletto alla Camera dei Deputati, e la Di Biase, eletta in Regione Lazio ma rimasta anch’ella in Assemblea Capitolina.
Costei era capogruppo del PD fino a prima della sua elezione in Regione Lazio, anche se non è riuscita a lasciare il benché minimo ricordo in questa legislatura (mentre nella precedente la ricordiamo tutti presentarsi davanti al notaio per far cadere la Giunta Marino). Con l’elezione in Regione Lazio la Di Biase ha lasciato l’incarico di capogruppo (ma non la poltrona) che è stato affidato a Giulio Pelonzi. Appena nominato capogruppo, circa un mese fa, Pelonzi in un’intervista ha dichiarato di voler portare l’opposizione al di fuori delle stanze dei palazzi, nelle strade, entrando in contatto con comitati di quartiere e associazioni.
Ebbene voi l’avete visto questo cambio di registro nell’opposizione del PD? Noi no! Abbiamo continuato a vedere il nulla più assoluto. Ed insieme a noi tanti cittadini non possono non notare l’assordante silenzio e la totale mancanza d’iniziativa del PD. Ecco un recente scambio di tweet dove i cittadini si chiedo che fine abbia fatto l’opposizione del PD.
Se si provano a cercare eventuali dichiarazioni recenti di Pelonzi non si trova nulla. In merito alla vicenda dell’ultimo autobus incendiatosi il massimo che è riuscito a dire è che darebbe una medaglia all’autista del mezzo. Nulla sul fatto che incidenti del genere continueranno a verificarsi col rischio che prima o poi qualcuno si farà veramente male. Nulla sullo scandalo quotidiano di un’Atac che è ormai intorno al 70/80% del servizio di trasporto pubblico che dovrebbe rendere. Nessuna seria iniziativa o studio sui rifiuti, sull’emergenza buche, sulla mancata manutenzione di tutto il verde pubblico cittadino.
Il nulla più assoluto da parte di un’opposizione che non potrebbe trovarsi governanti più facili da impallinare.
Se proprio non vuole impegnarsi a contrastare l’amministrazione in carica, che pur dovrebbe essere il pane quotidiano di un’opposizione che si rispetti, Pelonzi potrebbe cominciare con l’applicarsi nel suo schieramento, ricordando a Giachetti e Di Biase che i loro scranni sarebbero più utili se assegnati a chi potrebbe dedicarsi a tempo pieno ad un serio lavoro d’opposizione. Peraltro è lo stesso Codice Etico del Partito Democratico che vieterebbe i doppi incarichi. All’art. 3.2.b recita:
“Ciascun dirigente, ogni componente di governo a tutti i livelli, le elette e gli eletti nelle liste del Partito Democratico si impegnano a:
[…]
b) assolvere con competenza, dedizione e rigore le funzioni ricoperte, senza cumulare incarichi che precludano di svolgere compiutamente la responsabilità affidata, evitando in particolare, di: sommare più funzioni monocratiche interne al partito; assumere o ricoprire contemporaneamente più cariche istituzionali elettive;…”
Sveglia Pelonzi! Cominci col convincere Di Biase e Giachetti a mollare la poltrona e poi prosegua facendo fare al suo gruppo un’opposizione informata e decisa, costringendo l’amministrazione a smetterla di prendere in giro i cittadini con storielle inconcludenti ed offensive. Ce la farà? Mah …