La giunta Raggi torna a parlare di riforma dei cartelloni

Carlo Cafarotti

 

Carlo Cafarotti ha preso da poche settimane il timone dell’assessorato alle Attività Produttive dove ha trovato diversi dossier complessi. Tra questi la riforma della cartellonistica pubblicitaria ha un peso preminente sia per l’impatto che potrebbe avere sulla città, in termini di servizi e di decoro, sia perché coinvolge molte imprese del settore.

Ieri, l’assessore ha incontrato prima le associazioni di categoria delle ditte pubblicitarie, assieme a molti rappresentanti delle singole aziende, e subito dopo le associazioni cittadine che da anni seguono l’iter della riforma. Nei corridoi abbiamo avuto modo di vedere che le imprese erano per la gran parte rappresentate, essendo presenti Aipe, Spar, Irpa che sono tre tra le principali associazioni (mentre mancava Aapi). Per quanto riguarda le associazioni cittadine, c’erano i rappresentanti di VAS Verdi Ambiente Società e bastacartelloni-FrancescoFiori.

Le imprese hanno ribadito all’assessore le loro perplessità sulla riforma approvata nel 2014, durante l’amministrazione Marino e non ancora entrata a regime. Secondo loro, i Piani di localizzazione (gli strumenti che individuano i luoghi precisi ove vanno installati i cartelloni) sono fatti male e non consentono di posizionare tutti gli impianti previsti. Inoltre hanno avanzato la richiesta di introdurre anche nel mercato romano i nuovi cartelloni a led per veicolare un messaggio pubblicitario più al passo con i tempi.

In conclusione le ditte pubblicitarie chiedono uno stop della riforma e una sua completa rivisitazione. A questa richiesta, l’assessore Cafarotti ha risposto con un secco no, per non gettare a mare il lungo e complesso lavoro fatto in questi anni.

 

Alle associazioni cittadine ha spiegato che il suo obiettivo è riportare decoro in città (spesso l’affollamento di cartelloni e il loro formato rende davvero brutte alcune strade) e impianti nuovi, più belli a vedersi. Per questo occorre portare avanti la riforma votata nella scorsa consiliatura anche dal Movimento5Stelle, all’epoca all’opposizione, e procedere in maniera più spedita.

In effetti la giunta Raggi si è caratterizzata per la sua inerzia su questo tema. L’unico passo in avanti compiuto è stata la definitiva approvazione dei Piani di Localizzazione a novembre del 2017. Da allora il nulla. Eppure per far entrare a regime il nuovo Piano Regolatore basterebbero pochi provvedimenti: occorre di fatto scrivere i bandi di gara e assegnare i lotti al miglior offerente. Questo permetterebbe: al Campidoglio di triplicare gli incassi; alla città di avere servizi che normalmente vengono pagati dalla pubblicità esterna e alle ditte di operare in un regime fatto di certezze.

Vi sono però alcuni ostacoli: in primo luogo quali servizi andranno chiesti alle ditte vincitrici? Di norma sono bike sharing, toilette pubbliche, arredo urbano (panchine, cestini, etc). Su questo la giunta non ha ancora deciso anche se l’assessore Cafarotti ha lasciato intendere che il bike sharing sarà escluso dalla riforma. Le biciclette a flusso libero sbarcate a Roma da diversi mesi avrebbero convinto l’amministrazione del fatto che il bike sharing tradizionale, con le stazioni, sia ormai superato.

L’altro ostacolo riguarda i lotti che verranno messi a bando. L’assessore e il nuovo dirigente del servizio affissioni, il dottor Salvi che era presente all’incontro, stanno valutando le modalità di costituzione di questi lotti per far sì che abbiano tutti una appetibilità economica e che dunque le gare non vadano deserte. Senza scendere in questa sede in un dettaglio tecnico che potrebbe annoiare i nostri lettori, ci limitiamo a dire che la divisione territoriale non è consigliabile e che è migliore quella per circuiti (alcuni cartelloni dedicati alla Cultura e Spettacoli costituiranno un lotto, altri dedicati al servizio di toilette pubbliche, per esempio, un altro lotto, e così via). In questo modo si garantisce la presenza dei vincitori dei lotti su tutto il territorio cittadino e non solo in determinati quartieri.

E’ chiaro che – sebbene queste questioni fossero già state affrontate dai precedenti assessori e dirigenti comunali – tornano adesso all’ordine del giorno del nuovo inquilino di via dei Cerchi. C’è da sperare che queste riflessioni vengano fatte in fretta e che l’amministrazione arrivi ad una decisione in tempi ragionevoli, dato che il tempo perso fin qui è stato tantissimo.

L’assessore Cafarotti è sembrato preparato sull’argomento, sebbene sia un tema piuttosto complesso da digerire e anche il dirigente, dottor Salvi, ha mostrato interesse ad andare avanti. Sarebbe ora che la giunta Raggi prendesse in mano la questione cartelloni e la affrontasse con decisione. Staremo a vedere.

 

Condividi:

Una risposta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I nostri ultimi Tweets

La sempiterna Cartellopoli romana: condannata dopo 13 anni (!?!) la ditta proprietaria del cartellone che provocò la morte di due motociclisti, mentre Roma continua a presentare troppi impianti, molti di dubbia regolarità.
@gualtierieurope

Bellissima iniziativa!
Complimenti @asroma
@AndreaVenanzoni @AngeloBonelli1 @Antincivili @battaglia_persa @carlabrandolini @crialicata @diarioromano @Fajelamulta @fdragoni @giomo2 @GiusTW @paolo_r_2012 @gspazianitesta @

#Roma – la #ciclabile Termini-Sapienza, 13 mesi e ~600mila€ per realizzare un trattino di soli 0,75 km

Intermodalità con #MetroA a Termini impossibilitata (lo scrive #ATAC) @eugenio_patane
@LegambienteLa

Mirabolante l’attraversamento con doppia curva a gomito in salita⤵️

Load More

Suggerimenti di lettura
Ultimi commenti

Altri articoli nella stessa categoria