In via Gradoli nuova strage sfiorata. Il Comunicato del Cdq

Lo scorso 13 maggio avevamo ospitato un articolo del presidente del Comitato per via Gradoli, Lucio Maria Frizzoni, che aveva raccontato la tragica situazione di decine di famiglie che vivono in tuguri malsani, senza i requisiti di abitabilità e con gravi pericoli per l’incolumità pubblica. Ebbene, giovedì scorso, una nuova fuga di gas ha messo a rischio gli abitanti dello stabile al civico 96. Non si è arrivati alla strage solo per miracolo. Ecco il comunicato del Comitato di Strada che torna a chiedere alle autorità di non voltarsi dall’altra parte. Diarioromano

H civico 65 vista grata dal 2 seminterrato

 

“FERMATE GLI STRAGISTI”

 

Ancora una volta è andata bene: siamo tutti salvi per intercessione delle divinità a dispetto della malvagità umana, ma per quanto ancora? Giovedì sera si è sfiorata la tragedia causa una fuga di gas proveniente da una delle bombole illegalmente usate e detenute negli scantinati di via Gradoli e precisamente presso una cantina abusivamente utilizzata come abitazione del civico 96.

Non si sono verificati l’esplosione e il principio di incendio del novembre e dicembre 2009, rispettivamente al civico 35 e 96, che anche allora per pura fatalità non si tramutarono in stragi.

Più volte nel corso degli ultimi cinque anni il Comitato per via Gradoli ha invano richiamato le responsabilità dell’Amministrazione Municipale e preteso un intervento dell’Ufficio Tecnico del Municipio medesimo (Settore Edilizia Privata – Ufficio Ispettorato Edilizio) a tutela della sicurezza e dell’incolumità di tutti i residenti.

Dirigenti e funzionari del suddetto Ufficio, con l’evidente avallo politico delle diverse giunte, hanno pervicacemente omesso di intervenire, a dispetto anche di precisa indicazione pervenuta dal comando di Polizia locale (10 maggio 2010) con la quale si sollecitava a provvedere con specifico atto amministrativo circa il rispetto delle normative antincendio.

Citiamo, solo ultima in ordine di tempo, delle paradossali e surreali risposte dell’Ufficio Tecnico, quella del 2 gennaio u.s., in cui si comunica, tra l’altro, che”…per quanto attiene il perdurare dell’installazione delle bombole GPL, occorre che l’ASL, i VVFF provvedano ad attivare gli adempimenti consequenziali di competenza a salvaguardia dell’incolumità delle persone e per la preservazione dei beni…”.

E’ di solare evidenza lo scarico di responsabilità con la chiamata in causa di Enti che hanno facoltà di rilevare, e lo hanno fatto innumerevoli volte, le trasgressioni alle normative antincendio, ma non hanno potere sanzionatorio verso i trasgressori.

Rilevate l’inerzia e la palese incapacità, e siamo straordinariamente indulgenti visto il fetido olezzo che emerge dalle aule delle assemblee elettive di governo della regione, città e municipi, il Comitato chiede al Presidente del XV Municipio, alla giunta e a tutte le finte opposizioni, complici di tale situazione, di fare, non uno, ma cento passi indietro.

Nel malaugurato caso che questo non avvenga, auspichiamo che l’Autorità più alto in grado intervenga in merito, onde evitare che la follia esplosiva quaedista trovi emuli presso la “cricca” di via Gradoli e/o che i vessilli neri del califfo Al Baghdadi possano garrire al vento di via Gradoli.

Il Comitato

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Basta strage stradale a Roma (ma anche in tutta Italia)!
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