La storia dei soldi gettati per assurdi lavori che hanno peggiorato piazza Ippolito Nievo ve l’abbiamo già raccontata. Oggi proseguiamo su via Ippolito Nievo, interessata in parte dallo stesso progetto.
E’ la strada che porta in via Portuense e sulla quale affaccia la sede dell’Agenzia delle Entrate. Ma non pensate a inflessibili ispettori delle tasse che fanno rigare dritto il contribuente e chiunque possa evadere il fisco o violare le regole del Codice della Strada. Perché il paradosso tutto romano è che l’illegalità più diffusa si trova proprio sotto gli occhi di chi dovrebbe vigilare.
Guardate questa bancarella che invade totalmente il marciapiede. E’ impossibile camminare senza scendere sulla strada. Le casse di merce accatastate non sembrano molto regolari. E abbiamo qualche fondato sospetto che pure gli scontrini fiscali non siano emessi con la dovuta regolarità. Ma è solo un sospetto, intendiamoci!
Le vetrate che vedete confinare con il mini suk sono proprio dell’Agenzia delle Entrate i cui dirigenti, evidentemente, trovano normale questa situazione.
E guardate poi la gravità della sosta proprio all’ingresso dell’Agenzia che impedisce a chiunque, non solo ad un disabile, di attraversare la strada.
Vi ricordiamo che i lavori finiti pochi mesi fa servivano a rendere la “zona più accessibile e a preservare il paesaggio“. Si può dire che l’obiettivo del paesaggio da 4° mondo da preservare sia stato sicuramente raggiunto.
E proseguiamo a dare un’occhiata al resto della strada. Inutile aggiungere altri commenti, perché le immagini parlano da sole.
Ci sembra doveroso cercare un responsabile di questa situazione. Possibile che chi ha progettato l’area continui a commettere scempi analoghi in altre zone di Roma? Che nessuno gli spieghi che senza un corretto arredo urbano la sosta selvaggia si incentiva e che è un delitto nei confronti di disabili, mamme con bambini, anziani e chiunque altro non riesca a muoversi liberamente?
E all’Agenzia per la Mobilità domandiamo con quale folle criterio abbia scelto di tracciare solo strisce bianche sull’asfalto, in una zona servita dal Tram 8 e a pochi passi dalla Stazione Trastevere? Insomma sembra che tra lavori fatti male e totale assenza di visione, quest’area possa essere presa ad esempio di come non si devono fare i lavori pubblici a Roma.