Consigli per una giornata d’agosto: il Museo di Villa Giulia

Il nostro è un magazine di denuncia. Ma questo non ci fa dimenticare quanto Roma sia ricca di splendori, a volte misconosciuti proprio a chi la vive e la soffre. E allora perché non vivere da turisti per un giorno, approfittando delle bellezze della Capitale. Da oggi e per tutti i lunedì di agosto, vi daremo un suggerimento per un pomeriggio diverso, non scontato. Ci farà piacere sapere se l’avrete apprezzato. 

 

Agosto: tempo di vacanze, di mare, di divertimento! “Sscurdámmoce ‘o ppassato” direbbe Massimo Ranieri.

Ma non tutti possono o vogliono partire e così si rimane rintanati nelle case col condizionatore a refrigerare i corpi e le menti. Si aspetta pazientemente che le giornate passino, perché uscire da soli o sotto il caldo cocente potrebbe non essere tra le cose preferibili dell’estate.

Ma Roma è una città poliedrica, piena di sorprese, delle quali neanche chi c’è nato, a volte, è a conoscenza.

La città eterna potrebbe (e forse “deve”) essere la prima meta turistica, in un mese in cui le sue strade vuote ed il silenzio, che riempie le vie, danno vita all’eternità per cui è stata costruita.

Ma cosa si può realmente fare? I posti da scrutare, conoscere ed imparare sono molteplici. Ecco perché il primo suggerimento per essere turisti nella propria città è quello di innamorarsene.

Ogni giorno si possono avere rivelazioni diverse, grazie all’immensità di opere e luoghi, che la Capitale nasconde.

Quest’oggi, in mezzo ai canti dei grilli, la prima visita è quella al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (piazzale di Villa Giulia, 9).

Lo ritenete scontato? Ma quanti di voi davvero lo hanno visitato? Da soli, oppure in compagnia, vi immergerete nel silenzioso e meraviglioso cortile a semicerchio, che alla sua fine nasconde un ninfeo con acqua, pesci rossi e rocce. Già solo questo basterebbe per trasportare chiunque in una realtà ancestrale, piena di conforto e di serenità, in cui si nota subito che qualcosa è differente dalla realtà che si vive ogni giorno.

Ma, visto che ci siete, bisognerà  continuare questo viaggio in mezzo ai reperti etruschi e greci, in maniera silenziosa, perché sin da subito la percezione è quella di non voler disturbare nessuno.

Balza immediatamente agli occhi  che esiste un segreto in tutto quello che si sta osservando. Il vasellame, le statuette, le urne vi indurranno a capire che questo popolo viveva appieno la vita così come la morte, dove quest’ultima completava la propria identità senza distruggerla.

E, mentre girerete tra i balsamari, i fusi, gli specchi, vi sentirete osservati e non riuscirete a non essere catturati dall’anima e dal richiamo de “Il sarcofago degli Sposi”. Un’urna funeraria in terracotta del VI° secolo a.C., che svela l’amore eterno e l’uguaglianza che i due coniugi avevano tanto nella vita quanto nella morte.

Sembrano banchettare, sdraiati, come se in una mano avessero ancora un calice pieno di vino, mentre con l’altra sembrano porgere, a chi li osserva, il nulla che vogliono portare per l’eternità, eccetto la loro stessa vita insieme.

Un capolavoro dell’arte etrusca che vi farà venire voglia di innamoravi, di essere come loro, di credere quanto l’uomo possa rispettare la donna, mettendola sul suo stesso piano.

Gli oggetti da vedere sono moltissimi, tra cui il centauro, il gruppo di cavaliere sull’ippocampo, l’urna a capanna… e per poter ammirare tutti questi reperti bisogna ricordarsi che dal 1° novembre il museo ha adottato il seguente orario di apertura: 09.00 – 20.00 (la chiusura delle sale inizierà dalle 19.15 e le sale saranno chiuse alle 19.30).

Quando vi avvierete verso l’uscita, non dimenticate di soffermarvi sull’“Apollo di Veio”. Seppur il tempo non è stato magnanimo con lui, mutilandogli le braccia, la sua essenza divina non ha smesso di esistere.

 

Pronti adesso per la cena, rifocillati dalla sapienza, vi potrete avviare verso piazza del Popolo con uno stato d’animo più leggero e con la voglia di trovare la vostra metà.

Forse qualche amore (estivo) sarà lì ad attendervi, proprio in piazza.

 

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Una risposta

  1. Ieri mi sono fatta un giro al Museo di villa Giulia. Ammetto: non c’ero mai stata e l’ho trovato davvero un bel posto. Povera Roma nostra, così piena di bellezze e così lascianta andare.

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