Il progetto è vecchio e pronto da anni. Ma questa volta la Sindaca Raggi pare abbia preso di petto l’idea di trasformare la moribonda ferrovia Roma-Giardinetti in un moderno tram da 50 mila passeggeri al giorno. Sarebbe una bella notizia e se davvero si realizzasse sarebbe l’infrastruttura di trasporto più importante degli ultimi anni (dopo ovviamente la metro C).
Il Messaggero riporta alcune rassicurazioni della Sindaca che avrebbe trovato l’accordo con la Regione Lazio per farsi assegnare la proprietà della linea (oggi di competenza regionale) e per portarla fino al Policlinico di Tor Vergata. Secondo quanto scritto dal quotidiano, la Raggi si sarebbe impegnata a seguire personalmente il progetto e soprattutto l’iter necessario per il passaggio dalla Regione al Campidoglio. Purtroppo, delle parole della Sindaca ci si può fidare poco e lo affermiamo solo perché fino ad ora è stato così, dato che sono più le volte nelle quali ha detto bugie di quelle in cui ha mostrato cose concrete. Ma – come sempre facciamo – le diamo credito e tutto il nostro appoggio per un progetto che potrebbe davvero trasformare la mobilità in un quadrante di Roma.
La Roma – Giardinetti, il trenino giallo come lo chiamano i romani, è in servizio dal 12 giugno del 1916. E non sorprendetevi se alcuni dei mezzi attualmente circolanti hanno 94 anni di età! Stiamo parlando di un’opera moderna per l’epoca e assolutamente obsoleta per i nostri tempi. Le diverse amministrazioni regionali, da Marrazzo a Polverini, non ci hanno creduto, convinte che la Metro C avrebbe sostituito del tutto il ruolo del trenino, dato che parte del percorso è lo stesso. Ma gli studi effettuati in seguito hanno dimostrato il contrario: non solo le due linee sono complementari ma si sostengono a vicenda. L’eliminazione dei binari attualmente presenti sulla Casilina per allargare la sede stradale e agevolare il traffico delle automobili va nella direzione opposta di quanto sta avvenendo in tutta Europa dove le carreggiate si restringono per far spazio al mezzo pubblico.
IL COLLEGAMENTO CON TOR VERGATA. Ma il principale punto a favore della trasformazione in tram del trenino, sta nel portare il trasporto su ferro alla seconda università di Roma e al mega policlinico di Tor Vergata, oggi raggiungibile con il bus o in auto (tanto che la sosta selvaggia nei parcheggi di quell’ospedale è critica).
Dall’attuale capolinea di Giardinetti, il nuovo tram proseguirebbe fermandosi a Torrenova, all’Agenzia Spaziale Italiana, nelle varie facoltà universitarie per giungere fino al Policlinico. Nel disegno realizzato da Centimetri per il Messaggero, in rosso il nuovo percorso.
Al capolinea opposto, quello di Termini, il tram proseguirebbe nella sua corsa dalle Ferrovie Laziali di via Giolitti dove ferma adesso, fino a piazza dei Cinquecento permettendo tra l’altro la riqualificazione di via Giolitti, oggi preda della sosta e delle bancarelle.
Il costo di questi 500 metri di binari aggiuntivi è di 4 milioni e 823 mila euro e porterebbe 5.200 passeggeri in più al giorno¹ (riducendo di molto l’uso dei mezzi privati). La vecchia idea di portare la metro C a Tor Vergata si è rivelata insostenibile in termini di costi in quanto i 450 milioni necessari non darebbero un ritorno sufficiente per numero di persone trasportate².
LA RIQUALIFICAZIONE DELLA CASILINA. Oltre a via Giolitti, il tram dovrebbe produrre una risistemazione complessiva della Casilina sia per quanto riguarda l’estetica sia per gli attraversamenti pedonali. Sulla falsariga di quanto avvenuto a via Flamina e viale Trastevere, i binari aiuteranno a regolamentare la sosta e rendere più fluido il traffico privato.
CENTOMILA PASSEGGERI AL GIORNO. Contrariamente alla vulgata tanto di moda a Roma secondo la quale i tram possono sostituire le metropolitane, gli studi mostrano che non è affatto così. E basta guardare i dati. Una tranvia ha una capacità massima di 250 posti/veicolo: prevedendo un passaggio ogni tre minuti in entrambi i sensi di marcia, è in grado di trasportare 100 mila passeggeri in 10 ore di servizio giornaliero. La capacità di trasporto di una metropolitana invece può arrivare ad 1 milione di passeggeri in 10 ore. Dunque i tram non possono sostituire le metro ma possono essere un servizio importante e complementare. Ecco perché quello sulla Casilina sarebbe ottimale. Proprio perché si affiancherebbe alla metro C e sarebbe di supporto per le zone (come Tor Vergata) dove portare la metro risulta anti economico.
Inoltre, la nuova linea permetterebbe l’eliminazione dei bus 50 e 105, di fatto doppioni del trenino, con un conseguente importante risparmio per Atac e una notevole riduzione dell’inquinamento e del traffico sulla Casilina.
Il progetto, dunque, ha solo lati positivi e se davvero la giunta Raggi vorrà portarlo avanti saremo i primi a riconoscerle il merito. Purtroppo la strada sembra ancora lunga non solo per l’acquisizione da parte del Campidoglio di una ferrovia regionale, ma anche per il reperimento dei fondi necessari. Oltre all’imponente costo per la trasformazione dei binari da ferroviari a tranviari, occorre considerale l’asservimento semaforico, l’acquisito dei nuovi tram (circa 2 milioni ciascuno) e l’ostacolo del nodo Pigneto: qui è in costruzione la nuova stazione ma senza la copertura dell’attuale vallo, il tram non potrebbe passare.
Insomma di soldi ce ne vogliono, ma come è noto, il problema non è quasi mai reperire i fondi quanto avere la reale volontà politica di seminare oggi per un progetto che si vedrà solo domani.
4 risposte
Ma possibile che a nessuno importi nulla del tratto Porta Maggiore – Santa Bibiana? Cento anni di onorato servizio di questo mostro d’acciaio hanno causato dei danni irreparabili a un patrimonio dell’Umanità, il cd Tempio di Minerva Medica (uno dei monumenti più importanti di Roma antica, per secoli ammirato e studiato dai più grandi geni del passato) che è chiuso al pubblico da quando è stata inaugurata la Roma Fiuggi nel 1916 e ha rischiato di crollare per le continue vibrazioni causate dalla ferrovia. A tal proposito da qualche mese sono usciti i documenti ufficiali dell’ENEA che attestano in maniera inconfutabile e inequivocabile che il monumento subisce delle vibrazioni paurose (oltre 20 mm/s) a causa del continuo passaggio del “trenino”. E tale situazione la subiscono anche altri monumenti come la chiesa di Santa Bibiana (capolavoro del Bernini), Porta Maggiore e tutti i palazzi di questo tratto di via Giolitti. Non vediamo inoltre la necessità di farlo arrivare per forza alla Stazione Termini quando è in fase di realizzazione la stazione del Pigneto che diventerà il terzo polo di Roma per la mobilità su ferro. La Stazione Termini con i suoi odierni 500.000 viaggiatori al giorno ha bisogno di essere decongestionata e non ulteriormente appesantita altrimenti concetti come quello della sicurezza andranno a farsi friggere. Vorrei inoltre ricordare che a Roma non esistono solo il Foro Romano e il Colosseo ma tanti altri monumenti di enorme importanza che avrebbero bisogno della necessaria attenzione e del necessario rispetto.
Interessante il commento di Mauro che ringrazio per l’attenzione al nostro articolo. Ho però due perplessità. Secondo gli studi, è proprio il collegamento con piazza dei Cinquecento che porterebbe ad aumentare il numero dei viaggiatori della linea e dunque renderla profittevole. Il fatto che una grande stazione debba essere decongestionata non va molto d’accordo con chi sostiene che una grande stazione vada meglio collegata con il resto della città. Solo così la si rende nodo di scambio.
Inoltre i moderni tram saranno del tutto diversi dal vecchio trenino sferragliante e provocheranno meno vibrazioni a danno dei monumenti e della popolazione.
Comunque se Mauro vorrà mandarci delle fotografie della tratta interessata e alcune riflessioni per iscritto, saremo lieti di pubblicarle e aprire un dibattito con il Comune (ammesso che in Campidoglio ci sia qualcuno in grado di capire)
Concordo con Mauro sul generale disinteresse che caratterizza il tratto Porta Maggiore – Santa Bibiana ma al contrario suo penso che la rivitalizzazione della Roma-Giardinetti potrebbe essere il modo per riqualificare l’intera area, restituendo dignità a quel tempio abbandonato ed aumentando la qualità di vita di chi lì ci abita, oltre che dare nuove opportunità commerciali alla strada.
Decisivo sarà capire se effettivamente il trenino sarà trasformato in moderno tram ed avere rassicurazioni sulla fine delle sollecitazioni alle costruzioni sulla strada.
grande necessità il ripristino del trenino a giardinetti