Ancora un temporale a Roma ed ancora allagamenti, stazioni della metropolitana chiuse, alberi crollati, linee tramviarie interrotte, disagi generalizzati.
Qualche immagine.
Vista la coincidenza temporale non possiamo non mettere in relazione questa ennesima caporetto cittadina con quanto sta accadendo in Kerala a causa dei monsoni. Un paio di immagini.
Si converrà che queste ultime immagini sarebbero potute essere prese a Roma nella giornata di ieri. Peccato che le due situazioni, a Roma ed in Kerala, abbiano almeno un paio di differenze sostanziali.
La prima è che nel sud dell’India ci sono i monsoni, un tipo di precipitazione che causa piogge torrenziali difficili da gestire, mentre a Roma nonostante si parli ormai quotidianamente di “bombe d’acqua” si tratta di banali temporali più o meno intensi.
La seconda differenza consiste nel fatto che mentre a Roma nel VI° secolo a.C. si costruiva la Cloaca Massima, in Kerala al tempo “… ancora si dipingevano la faccia di blu” (per dirla con Sordi).
Detta in altri termini, da ben oltre 2000 anni a Roma si è riusciti a controllare le acque, almeno nei casi più o meno normali, mentre con quelli che prendevano in giro gli altri accadono cose inenarrabili ad ogni precipitazione.
Non staremo qui a ricordare l'”azione devastante” di pulizia dei tombini promessa dal M5S nei primi 6 mesi di governo, oppure gli innumerevoli hashtag utilizzati contro il Sindaco Marino quando a Roma pioveva.
Vogliamo solo sapere come diavolo sia possibile che perdurando la vergogna di una città in ginocchio appena fa due gocce, nessuno dell’amministrazione senta il bisogno, diremmo meglio la decenza, di presentare delle dimissioni.
Abbiamo ormai capito che la giunta Raggi è un coacervo di irresponsabili, in senso etimologico, ossia di persone che la responsabilità per le proprie azioni (o non azioni) non sanno neanche dove stia di casa. Ma qui ormai siamo a livello di mera decenza.
Sarà forse l’assessore Montanari a dover mettere a disposizione il proprio mandato per aver distratto risorse preziosissime ad allestire l’inutile Spelacchia invece che assicurare una decente pulizia di tombini e caditoie?
Oppure dovrebbe essere l’assessore Gatta a tornare alle sue amene occupazioni pre-incredibile-incarico-da-assessore, visto che non è in grado di mantenere in condizioni accettabili neanche le parti centrali della città?
Ma, su tutti, non si rende conto il Sindaco Raggi che non si può continuare a far finta di niente di fronte a tali disastri e che qualche gesto di discontinuità è indispensabile?
E no, probabilmente no, non se ne rende conto e questo è il più grande dei problemi.
L’attesa per il 10 novembre si fa sempre più spasmodica.
P.s.: in un tale disastro continua a brillare la totale assenza a Roma di un’opposizione minimamente rintracciabile, con in particolare i quadri del PD in Assemblea Capitolina, l’ignaro capogruppo Pelonzi e gli abusivi (da Statuto del PD) Giachetti e Di Biase a godersi delle immeritate vacanze.
Una risposta
Se mai ci sarà una gara pubblica per il servizio di trasporto pubblico a Roma, sono certo che a vincerla sarà l’azienda che gestisce i trasporti a Venezia…