Abbiamo raccontato ieri della “distrazione” delle istituzioni per la baraccopoli di San Lorenzo che denunciammo nel 2016 in totale solitudine. Purtroppo la tragedia della morte della giovane Desirée Mariottini era in qualche modo annunciata. Così come drammi simili possono accadere negli altri stabili occupati che sono zona franca dalla legalità. Ecco perché questa volta vogliamo schierarci con Salvini che ha annunciato il pugno di ferro sulle occupazioni.
Difficile accusarci di essere simpatizzanti della giunta Raggi o del governo nazionale. Chi legge diarioromano sa quanto ne pensiamo male. Ma se vengono dette cose di buon senso non possiamo che essere dalla parte di chi queste cose le dice.
Non è la prima volta che il leader della Lega annuncia interventi di sgombero concordati con la Sindaca Raggi. A fine luglio avevamo dato notizia dell’asse Salvini-Raggi sui roghi tossici e sulle occupazioni. L’assessore capitolino al patrimonio, Rosalba Castiglione, aveva annunciato al Messaggero tolleranza zero per chi occupa. C’è un racket che entra nelle case popolari e poi in cambio di 10 o 20 mila euro se le rivende, aveva spiegato la Castiglione.
E accanto all’occupazione delle case popolari c’è il fenomeno, forse più grave, dell’occupazione di stabili pubblici o privati, destinati poi a centri sociali, associazioni politiche di destra o sinistra, discoteche, luoghi di vario genere. E su queste che Salvini ha annunciato concentrerà i suoi sforzi. “E’ ora di riportare le regole, ci sono stabili occupati da anni e non si tratta di necessità”, ha dichiarato il ministro degli Interni che ha aggiunto: “Ci sono cento palazzine a Roma in queste condizioni (come quella dove è morta Desirée ndr) con delinquenti che difendono le occupazioni abusive e lo spaccio”.
Ma quello che appare più convincente del discorso di Salvini riguarda i privati proprietari degli immobili: “O li valorizzano, o li mettono in sicurezza o li abbattono”. E in effetti è proprio quello che abbiamo cercato di dimostrare con le decine di esempi pubblicati nella rubrica “Città in rovina“, con palazzine lasciate totalmente in abbandono che sono divenute poi facile preda degli occupanti.
Il problema riguarda sia il pubblico che i privati. Edifici come il Casino di Villa Leopardi, il Csoa di via Carlo Felice, lo stabile della Regione in via Maria Adelaide e almeno altri 90 nelle stesse condizioni sono l’esempio di quello che in una città non deve succedere perché è ovvio che in questi luoghi senza controllo si annidi poi delinquenza. Troppe persone, in nome di un non definito diritto alla casa, pretendono di vivere gratis in palazzi che devastano e riducono a letamai, senza pagare un centesimo di bollette o servizi pubblici. Persone che vivono alle spalle di chi onestamente paga le tasse, il proprio affitto o il mutuo e che tira la cinghia ogni mese. Così come gli occupanti della case popolari sottraggono quegli appartamenti ai legittimi assegnatari che magari sono in graduatoria da 15 anni e hanno avuto il solo demerito di voler rispettare la legge.
In uno stato di diritto tutto questo non è accettabile, così come non è più tollerabile che edifici interi vengano di fatto sequestrati da organizzazioni politiche come Casapound che da anni ha messo la propria sede in via Napoleone III. La Sindaca ha pubblicato sui social un post nel quale ribadisce il suo no all’occupazione di questi estremisti di destra.
Al di là della grafica, molto discutibile, occorre essere dalla parte della Raggi quando chiede legalità e rispetto della legge.
E Salvini che ne pensa? Probabilmente su Casapound preferisce chiudere un occhio, forse perché sa che parte del suo bacino elettorale viene da lì. Il Ministro sta giocando già la sua campagna politica per la conquista del Campidoglio. Non ha lesinato le critiche alla Raggi e forse sente odore di dimissioni della Sindaca che rischia fortemente una condanna nel processo Marra. In quel caso, l’obiettivo della Lega è ottenere la poltrona di primo cittadino e dunque consolidare il suo ruolo di partito nazionale. Sebbene l’idea di un sindaco leghista non ci piaccia affatto, per adesso dobbiamo limitarci a analizzare le mosse del ministro Salvini. E nel momento in cui dimostra di avere le idee chiare su una drammatica piaga, come le occupazioni, che colpisce tutta Italia ma in particolare Roma non possiamo che tifare per lui. La capitale è infatti al primo posto di questa classifica con 98 stabili occupati e 20 mila persone che vivono o li usano in condizioni di assoluta illegalità. Milano, per fare un confronto con la seconda città del paese, ha solo 42 stabili occupati e 1.200 persone che ci vivono. Napoli ha 80 edifici occupati ma sono molto più piccoli di quelli romani e non tutti sono usati per intero. Insomma la vera emergenza è quella di Roma con diversi stabili addirittura pericolanti. Fu il prefetto Tronca a stilare l’elenco di quelli a rischio crollo tra i quali: il Salam Palace che ospita più di 2 mila persone, i complessi di via Prenestina e via Collatina e quello alla Romanina.
Si tratta dunque di una questione di legalità ma anche di sicurezza per chi occupa, al punto che occorre trovare delle sistemazioni alternative almeno per le persone bisognose. Mentre occorre stroncare il racket di chi specula sui drammi altrui. A noi Salvini piace poco, ma se riesce ad arginare questa piaga saremo i primi a riconoscergli il buon lavoro svolto.
5 risposte
Non si limitano solo ad occupare abusivamente: imbrattano tutta la città con i loro manifesti abusivi che pubblicizzano gli eventi (a pagamento) che organizzano. Capisco le famiglie che per necessità sono costrette a queste soluzioni (alle quali bisogna dare un’alternativa) ma non sono altrettanto comprensiva con gli sfaccendati che campano a sbafo della comunità onesta.
Pongo una domanda alla redazione:
può il Comune, per motivi di sicurezza, igiene, interesse pubblico requisire quest’area ed altre nelle stesse condizioni, visto che i soggetti proprietari (credo nella maggior parte privati) “se ne fregano bellamente”?
Mi rivolgo nuovamente alla redazione:
in rete ho trovato questo interessante articolo riguardante San Lorenzo. Che ne pensate?
http://www.romatoday.it/politica/the-student-hotel-roma-san-lorenzo.html
Alla domanda di Paolo credo si possa rispondere di sì. Le autorità possono imporre quanto meno la messa in sicurezza di uno stabile. Se il privato proprietario non lo fa a proprie spese lo può fare il pubblico addebitando al proprietario i costi. E’ in fondo quello che dice Salvini quando chiede ai privati di gestire o abbattere i loro immobili.
Riguardo all’hotel per studenti a San Lorenzo, credo che il progetto sia bloccato dai soliti veti incrociati di comitati vari e Movimento 5stelle notoriamente molto esperto a stoppare le cose deliberate. Su quest’ultimo punto, però, occorre fare un approfondimento.
Filippo Guardascione
Ringrazio per la risposta.