Termini è sotto il controllo dei rom come Roma è in mano a Mafia Capitale

Sul nostro account Facebook abbiamo ricevuto la lettera di un cittadino che lo scorso 19 giugno alla Stazione Termini ha assistito alla nuova truffa delle zingarelle che praticano estorsione ai turisti con la scusa di offrire assistenza. Ecco il suo racconto.
Treno Frecciarossa Termini
di Lorenzo Brogi
Sono sul treno, in partenza da Roma Termini (freccia bianca) mi sto sedendo e vedo due ragazze, vestite bene, con al collo un portachiavi, con su scritto Italia che parlano in inglese fluente con dei turisti americani, li accompagnano al loro posto, forniscono spiegazioni, come se fossero personale delle Ferrovie, poi finito tutto gli chiedono, sempre in questo inglese fluente, 10 EURO PER IL SERVIZIO, nemmeno un’offerta, direttamente 10 euro.A quel punto, avendo capito, mi rivolgo ai turisti e gli dico, nel mio inglese non proprio fluente, di non pagare, il turista era già con il portafoglio in mano, pronto a sborsare soldi per un servizio non richiesto.Lui mi guarda capisce e mette via il portafoglio, le due allora mi dicono gentilmente perché faccio questo?
Io rispondo che è una truffa che non possono farlo, loro mi dicono che sono due ore che li stanno aiutando che gli hanno portato su le borse.
Iniziano ad innervosirsi, perché io continuo a dire che non devono farlo, lei allora in modo meno dolce, si arrabbia e mi dice qualcosa nel suo dialetto, chiaramente mi stava insultando, dopo una vagonata di parole per me incomprensibili prende e se ne va, fuori dal treno c’erano anche gli uomini, si mettono a parlare, mi indicano essendo seduto vicino al finestrino, i due uomini mi guardano male, uno si avvia verso il finestrino con fare minaccioso e tira un colpo fuori dal vagone, per intimidirmi, l’altro continua a guardarmi male dal binario.Per fortuna non salgono sul treno, si sono limitati a intimidirmi, il treno parte e io mi sento più tranquillo ma non sereno.Mi ha disturbato il fatto di dovere essere seduto a beccarmi le loro intimidazioni ed insulti, mi sentivo impotente e anche se conscio di aver fatto la cosa giusta, sentivo paura, non mi vergogno a dirlo, io un ragazzone di 1,85 per 94 kg, ho provato paura per essermi ribellato ad un sistema ingiusto, ad un comportamento scorretto ma cosa avrei dovuto fare? Tacere, girarmi dall’altra parte e guardare fuori dal finestrino? Stare zitto come facciamo ogni giorno davanti a fatti del genere? Fregarmene e pensare a me stesso e non alla dignità di questo paese che ogni giorno è minata da fatti come questi o peggiori?

Mi dispiace ma non ci sono riuscito !!!

I signori texani poi, una volta partito il treno mi hanno ringraziato e io mi sono sentito male, mi è venuta rabbia nei confronti di un paese che rimane impotente davanti ai soprusi, piccoli o grandi che siano, mi sono vergognato da italiano di vedere che certe cose siano permesse.

Dove è la polizia? Perché a questi signori/re è permesso stare davanti ai treni ad importunare i viaggiatori? Perché è permesso loro chiedere il pizzo per prestazioni non richieste ad ignari turisti?

È impossibile che la polizia della stazione non sappia, perché non interviene allontanandoli?

Vi giuro la mia è vergogna, in questo paese tutto è permesso se non sei un onesto cittadino e se lo sei e hai qualcosa da dire rischi anche grosso, a me è andata bene, ma come dice una mia cara amica “Non sai mai chi hai davanti”.

Il treno è il freccia bianca 9772 delle ore 11.57 partito da Roma Termini il 19 giugno 2015.

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