Un piano per far fallire Atac: il 60% dei nuovi bus arriverà solo nel 2021

E’ di queste ore un comunicato stampa di Atac con il quale si esaltano i dati sulla lotta all’evasione tariffaria. L’azienda afferma che nel mese di novembre sono state elevate 600 multe al giorno a passeggeri senza biglietto, il 36% in più rispetto al novembre del 2017. Ma è realmente un dato di cui vantarsi? L’analisi di Mercurio Viaggiatore

 

di Mercurio Viaggiatore (@mercuriopsi)

I comunicati stampa di ATAC si appigliano ormai alle percentuali sui controlli ai passeggeri. Gli incassi da multe sono una voce infinitesimale sul Bilancio: 1,76 Milioni di euro in tutto il 2017 (→ se anche nel 2018 gli incassi raddoppiassero +100%, si tratterebbe sempre di bruscolini che non ripagano nemmeno 100 controllori). Gli incrementi di vendite di biglietti sono altri bruscolini irrilevanti. Passiamo invece al “core business” di ATAC, cioè il servizio di trasporto.
Come avevamo previsto il numero di autobus ATAC in circolazione per Roma è tornato a diminuire. Da Novembre è quindi iniziata la caduta libera della produzione di superficie, ed il servizio per i prossimi mesi sarà in costante diminuzione verso nuovi minimi storici.

 

 

Nel frattempo diverse gare sono andate deserte, tra cui una importantissima per l’acquisto di 320 nuovi autobus. L’acquisto di ripiego di 227 autobus tramite Consip (inizialmente dovevano essere solo 58, in aggiunta ai 320) si sta rivelando molto più problematico del previsto, e nella migliore delle ipotesi i nuovi bus inizieranno ad arrivare nel secondo semestre 2019, troppo tardi per rispettare gli obiettivi posti nel concordato.

Già l’obiettivo 2018 per la superficie di produrre il +3% rispetto al 2017 non sarà raggiunto. Al primo semestre 2018, infatti, la produzione era calata addirittura del -3,5%, con perdite per mancata produzione quantificabili in oltre 25 Milioni€ in soli 6 mesi e solo per il trasporto su “gomma”.

Ma quello che stupisce fortemente è proprio il Piano Industriale posto a base del Concordato. Gli investimenti programmati a fine 2017 nei bilanci di previsione 2018-2020 sono così ripartiti:

 38 Milioni di euro nel 2018 (ancora NON spesi)
 30 Milioni di euro nel 2019 (per autobus in consegna al 2020)
 99 Milioni di euro nel 2020 (per autobus in consegna al 2021)

Per un totale di 167 Milioni di euro, per acquistare i famosi 600 autobus nuovi. La domanda sorge spontanea: perché concentrare il grosso degli acquisti nel 2020 (il 60% del totale) , quando la priorità assoluta per salvare ATAC è avere quanti più autobus possibili nell’immediato?

 

 

 

 

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