Qualche breve riflessione sul rogo di ieri nel Tmb Salario. Tutti i giornali e i siti mostrano fotografie e raccontano i fatti per cui non è necessario qui ricostruire l’accaduto. Ma è più utile forse fare un passo indietro e poi cercare di capire cosa accadrà adesso per i rifiuti.
PROMETTERNE LA CHIUSURA ERA DA IRRESPONSABILI. Le promesse elettorali sono come il fumo che copriva ieri parte della città: prima pesante e denso, poi si dissolve ma lascia scorie e diossine. Così hanno fatto molti esponenti 5stelle durante la campagna elettorale del 2016 quando più volte hanno dichiarato che avrebbero chiuso l’impianto per difendere dai miasmi chi abita a Fidene e Villa Spada, ma poi si sono accorti che non avrebbero potuto farlo senza individuare un nuovo sito dove realizzare un altro impianto. E così il Tmb Salario è rimasto aperto e addirittura ha incrementato la quantità di rifiuti trattati. Siamo arrivati al paradosso di un assessore, Pinuccia Montanari, che fa visita al Salario in giorno in cui le vasche di raccolta dei rifiuti erano state svuotate e dichiara: “Qui non c’è cattivo odore, per cui l’impianto può restare aperto”!
Una forza politica seria e di governo dovrebbe prevedere un piano per l’intero ciclo dei rifiuti, dalla differenziata allo smaltimento. Il Campidoglio a guida Raggi non ha mai chiarito quale fosse il proprio piano se non quello di un ipotetico aumento della differenziata che invece è rimasta al palo.
IERI SPRIGIONATA TANTA DIOSSINA QUANTO 100 INCENERITORI IN UN ANNO. Il dato proviene da Daniele Fortini, ex presidente dell’Ama e massimo esperto a livello nazionale. “La combustione di 3mila tonnellate di rifiuti ha prodotto una quantità di diossina enorme”, ha spiegato Fortini mostrando perplessità sulla lentezza dello spegnimento dell’incendio. Come mai tempi di reazione così lunghi laddove dovrebbe esserci sempre sorveglianza?
Ma il tema della diossina è fondamentale. Non si vogliono realizzare termovalorizzatori perché sarebbero inquinanti quando basta un evento del genere per devastare l’ambiente. Anche su questo occorre una riflessione in più.
IL SOLITO COMPLOTTO. E’ stata la senatrice Taverna ad avviare la teoria del complotto con questo post su Facebook.
Ci sarebbe sempre qualcuno che vuole fermare la giunta degli onesti, come quando centinaia di romani preferivano privarsi del loro frigorifero per lasciarlo in strada e dare fastidio alla Sindaca (!)
C’è chi ha messo in correlazione gli autobus che prendono fuoco, il rogo dell’Auditorium di Pineta Sacchetti, le fiamme nei parchi con il Tmb Salario. Sarebbero dei furfanti incendiari che vogliono mettere i bastoni tra le ruote alla giunta degli onesti.
Sarebbe meglio darsi da fare per fare manutenzione ai bus piuttosto che gridare sempre al complotto.
LA DIFFERENZIATA NON DECOLLA E AMA E’ IN CRISI. Basta guardarsi intorno per vedere che le nostre strade sono in condizioni indecenti con cumuli di rifiuti ovunque. La differenziata è cresciuta solo dell’1,5% dal 2016 al 2017 e oggi siamo fermi al 42% contro il 55% delle previsioni. L’investimento sugli impianti nel 2018 è stato di soli 15 milioni che bastano appena per le manutenzioni.
Il Tmb Salario dovrebbe produrre dai rifiuti il 36% di energia ma nel 2017 è rimasto fermo al 19,6% perché i macchinari sono obsoleti. Ama costa ai romani oltre 800 milioni l’anno per offrire un servizio totalmente scadente.
ROMA ADESSO RISCHIA IL COLLASSO. Il Tmb Salario lavorava 750 tonnellate di rifiuti indifferenziati al giorno, quanto ne produce l’intera città di Milano (ove la differenziata ha raggiunto livelli ben maggiori che a Roma). Questa massa di spazzatura sarà distribuita tra Rocca Cencia, dove però l’impianto è già saturo; il tritovagliatore di Ostia (attualmente spento perché i 5Stelle del lido non lo vogliono ma anche lì non hanno indicato alternative); i due Tmb di Malagrotta di proprietà di Cerroni; un impianto a Viterbo e due strutture private a Frosinone e Aprilia.
E’ chiaro che saranno molti viaggi in più per i camion che fino a ieri dovevano recarsi solo sulla Salaria. Questo vorrà dire un rallentamento notevole della raccolta. E dunque intorno ai cassonetti vedremo discariche perenni, soprattutto nei giorni di Natale quando la produzione di rifiuti aumenta del 20%.
Infine un dato che deve farci riflettere e capire quanto siamo indietro a Roma. Rispetto alla bistrattata Campania, regione notoriamente in crisi sul tema monnezza da anni, abbiamo differenziata più bassa e impianti meno accoglienti.
Il Lazio riesce a trattare solo 281.294 tonnellate di rifiuti su 2.972.000 prodotti ogni anno (cioè meno del 10%). La Campania 725.825 su 2.560.000 (circa il 30%).
3 risposte
bruciano 3000 tonnellate di rifiuti ma per l’ARPA Lazio, valori dell’aria nella norma……..
Qualche giorno fa il Ministro Di Maio, a proposito di rifiuti, ha proposto il “modello Treviso”.
Io abito in provincia di Treviso: qui la raccolta differenziata, porta a porta, ha raggiunto l’85% (si prevede di raggiungere il 90% ed oltre entro 5 anni). La differenziata raccolta (carta, plastica,vetro, lattine alluminio, legno, ecc.) viene successivamente venduta ad aziende che la utilizzano per produrre nuovo materiale (nel 2016 il ricavato di questa vendita è stato di qualche milione di euro, contribuendo a tenere basse le tariffe a carico dei cittadini). La parte indifferenziata, il 15%, viene conferita al termovalorizzatore di Padova.
Considerazione finale: cittadini di Roma, che vi piaccia o no, un termovalorizzatore, nelle Vs. condizioni, serve (se preferite vedere continuare a bruciare rifiuti senza nessun controllo…)
Troppo comodo continuare a mandare i Vs. rifiuti in giro per l’Italia e in Europa, al costo, a carico Vs., di circa 15milioni di € annui…
Grazie Paolo per il suo contributo. Molto condivisibile quello che scrive.