Preferenziale e ciclabile su viale Marconi: le solite proteste retrogade

C’è un solo settore nel quale si nota una visione da parte della giunta Raggi: quello delle preferenziali e delle bike lane. Come abbiamo scritto altre volte, il merito va soprattutto a Enrico Stefàno, il bravo presidente della commissione Mobilità che in questi mesi comincia a raccogliere i frutti del lavoro che ha seminato. Prima le preferenziali su viale Libia/viale Eritrea, poi quella su Emanuele Filiberto. E ora in corso di realizzazione la piccola rivoluzione su via Tuscolana, della quale parlammo alcune settimane fa, mentre sta per partire il cantiere di viale Marconi. E anche qui, come accaduto altrove, sono nati comitati e gruppi che si oppongono alla nuova preferenziale e alla nuova ciclabile con motivazioni risibili.

La nuova viale Marconi avrà al centro un corridoio per la mobilità riservato ai bus e in futuro ad un tram. Sui due lati, saranno realizzate due piste ciclabili. La carreggiata per le auto sarà di 4,50 metri per senso di marcia. Il costo della preferenziale è di circa 5,5 milioni, mentre il futuro tram (per ora non finanziato) costerà 42 milioni.

 

A contestare il progetto, però, questa volta si è aggiunta anche una parte del Movimento 5Stelle municipale con la consigliera Francesca Sappia che ha inviato una lettera aperta all’assessora Meleo con diversi punti critici, tutti per la verità privi di fondamento e carichi di luoghi comuni. Il principio è sempre lo stesso: si levano posti per le auto, si riduce la carreggiata e quindi è tutto sbagliato. Purtroppo è questa la mentalità che pervade la grande maggioranza dei romani i quali sono abituati ad usare la macchina per ogni spostamento e a parcheggiarla ovunque, senza regole. La doppia fila, la sosta in curva o sulle strisce è un fenomeno delle città meno sviluppate, mentre nelle grandi capitali europee e nelle altre città d’occidente il fenomeno della sosta selvaggia è stato stroncato da tempo perché ritenuto responsabile di alto numero di incidenti e della congestione del traffico.

Enrico Stefàno ha voluto rispondere punto per punto alle obiezioni sollevate dai comitati contro il progetto di viale Marconi, dalla sua collega di partito Sappia e dall’assessore alle politiche sociali dell’XI° Municipio, Marina Voudouri, anche lei grillina. Vediamone alcune.

In neretto le risposte di Stefàno.

1- Il progetto si presenta senza uno studio approfondito delle dinamiche del quartiere; Viale Marconi non è solo una grande arteria di collegamento ma è anche una strada di utilizzo di traffico locale che serve a collegare le zone del quartiere.

FALSO ci sono stati mesi di studio sui flussi veicolari, sia di attraversamento che locali, proprio per dimensionare al meglio il progetto. Inoltre, proprio perchè viale Marconi è interessata da traffico locale, dare un’alternativa efficace con il trasporto pubblico e ciclabile aiuterà a decongestionare l’area.

2- Il progetto nei punti in cui dovrebbero esserci le isole delle fermate rasenta il limite minimo di spazio anche per le carreggiate delle automobili.

E QUINDI? La città di Roma è una città caotica, inquinata, insicura proprio perchè in passato nei progetti si è dato lo spazio “massimo” alle automobili. E’ ora di invertire questa tendenza masochista.

3- Il progetto è stato sviluppato sull’idea del tram/filobus e non sugli autobus, senza considerare che quando verranno installati i cavi bruceranno gli alberi.

SUGLI “alberi che bruciano” direi di soprassedere per rispetto dell’intelligenza di tutti. In ogni caso c’è uno spazio di 1,5 mt tra alberi e corsia tranviaria proprio per evitare queste problematiche.

6- Il progetto così come presentato, attualmente non è risolutivo per gli abitanti, se non si efficenta e garantisce il servizio con regolarità i cittadini continueranno ad usare il mezzo privato ma il progetto allunga i tempi uso della macchina aumentando i valori dello smog anche e soprattutto in vie secondarie.

IL SERVIZIO PER ESSERE REGOLARE DEVE AVERE UNA SEDE RISERVATA E PROTETTA. Con tempi di percorrenza certi, fermate in sicurezza e libero dalla congestione. Solo cosi sarà efficiente.

9- La doppia BikeLine attualmente leva solo spazio, la si potrebbe fare su un solo lato permettendo nell’altro lato parcheggi a spina, aumentando così il numero dei parcheggi a disposizione.

PREMESSO CHE SI SCRIVE “LANE” NON “LINE” (=DALL’INGLESE CORSIA). Deve seguire il senso di marcia delle auto (la bici è un veicolo al pari di tutti gli altri) cosi come stiamo facendo su via Tuscolana. Ridurre una ciclabile per fare spazio alla sosta a spina poi va contro ogni logica di promozione della mobilità sostenibile a discapito di quella privata.

13- Il progetto non tiene conto di oltre 450 automobili che parcheggiano irregolarmente. L’irregolarità dei parcheggi indica di fatto la necessità di parcheggi che ha il quartiere, uno dei più densamente abitati di Roma. Non basta dire “Venditi la macchina e prendi il bus” o “comprati un garage” perché a Marconi non vive gente ricca.

QUESTO È IL PUNTO CHE PREFERISCO,MA SINCERAMENTE NON HO IL CORAGGIO DI COMMENTARE. Secondo queste persone io dovrei calibrare gli investimenti e i progetti di riqualificazione di questa città tenendo conto di chi parcheggia sistematicamente in maniera irregolare e soprattutto pericolosa. Insomma significa in poche parole consegnare Roma al sottosviluppo per i prossimi anni.

 

E quest’ultimo è il punto che preferiamo anche noi. Si tratta, dunque, di confermare i posti auto irregolari perché questo vuol dire che c’è necessità di parcheggio! Una affermazione che fa il paio con quella del punto 3 dove si dice che i filobus fanno bruciare gli alberi! Una affermazione, cioè, idiota. L’opposizione ad un mezzo pubblico efficiente che cammina su corsia protetta, ad una sosta finalmente regolare sta nel fatto che tutti devono parcheggiare dove pare a loro, senza rispettare il codice della strada!! Difficile commentare questa roba senza essere volgari. L’unico invito che vogliamo fare è a Enrico Stefàno di andare avanti con la certezza che pochi mesi dopo la fine del cantiere, queste persone saranno le prime a dover riconoscere la bontà e necessità della rivoluzione che oggi osteggiano.

 

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2 risposte

  1. Come è cambiata la tuscolana dopo la costruzione ciclabile.
    Commento visto da tutti i punti di vista di chi ci vive e lavora.
    E proposta con semplice buonsenso, di come dovevano essere fatte le bike line.

    Dal primo giorno della sua costruzione la ciclabile ha creato un imbuto alla fine discesa quadraro.
    Che succede ; Le auto che si mettono in coda sin dalla cima della discesa ( da arco acquedotto felice) arrivati al fondo con lentezza, molti girano a destra e li hanno ben 4 alternative che i navigatori non segnalano. (Il traffico prevalente 70% è di pendolari non residenti a Roma che non conoscono le alternative, questo il motivo dei navigatori )
    Quindi alla fine discesa provano a girare a destra e anche dopo alle seguenti , e così scoprono che ci sono delle alternative. In quanto la zona è squadrata come new York invadono ogni via parallela e traversa la tuscolana . Nel senso contrario idem 3 alternative in piu, oltre via tuscolana.
    La tuscolana prima della ciclabile era a tre corsie , una era la doppia fila e le altre due per erano per la marcia, ed anche comode come larghezza.
    Invece con la ciclabile oggi sono diventate due corsie, di cui una doppia fila quindi oggi la tuscolana è diventata di fatto ad una corsia. Perché? ovviamente con tutte le attività presenti e impossibile che nessuno si appoggi a destra. E basta che si appoggia una sola auto ed ecco che diventa ad una corsia. Una sola auto che crea intasamento e le auto cercano alternative girando nelle traverse.

    La ciclabile sulla Via tuscolana nessuno la voleva LÌ. Residenti, handicappati, commercianti di via tuscolana, creano problemi ai mezzi soccorso rallentandoli, adirittura associazione ciclisti si è dissociata, associazione culturale Enrico Berlinguer, protezione civile che fa volontariato in zona. Loro hanno detto e fatta caduta dall’alto. Ma che stiamo in dittatura? Ciclabile che mai nessuno userà come mai sono state usate le preesistenti da 20 anni ed anche rimodernate dai 5 Stella.
    Inoltre anche OMS ossia la scienza con i suoi 80 scienziati che hanno fatto ricerca sulla questione, sconsiglia di fare attività fisica in mezzo alle auto e loro fanno una ciclabile su una strada nata per le auto, e altamente trafficata.

    ED ECCO I CAMBIAMENTI NEL QUADRANTE TRA PORTA FURBA METRO E SUBAUGUSTA METRO DOPO CICLABILE.
    1 Il traffico si riversa su tutte le vie parallele e traverse, quindi dando PIÙ OPPORTUNITÀ , al traffico privato. ( prima si intasavano sulla tuscolana )Strade altamente abitate con strade strette e palazzi alti e serrati tra di loro senza sfogo per le polveri assassine dei tanti diesel in circolazione, che compromettono la salute pubblica.
    ( vi ricordo che aria inquinata in Italia fa’ 85000 morti PREMATURI OGNI ANNO e siamo primi nella classifica . Dati OMS poi riportati dalla UE, e i diesel che a Roma, i quali sono la maggioranza delle auto, dopo scandalo diesel Gate. Vi rammento che sono i più dannosi alla salute, e noi aumentiamo i respiri andando in bici.)
    Strade strette che per i pendolari ovviamente, sono autostrade e corrono, insensibili. Dei banali dossi, ovviamente nulla? E Vigili idem. Ma intanto vanno a 40km/h in 2,5 metri. Sono fiscali, per l’occasione. E i morti e feriti saranno prossimi purtroppo, se non verranno presi provvedimenti stabili. (Vi ricordo che a Roma ogni 48 ore abbiamo un morto che è composto dalla somma dei pedoni ammazzati è incidenti oltre ai feriti e invalidi permanenti. I pedoni AMMAZZATI molti sono anziani. MA DI LORO non se ne parla tanto come Desiree , sono tanti, ma non sono di qualità, e Salvini non va sul luogo “degli incidenti” come per Desiree. Non vi sembrano troppi numerosi questi” incidenti annunciati”

    2 Con la ciclabile molto traffico e stato allontanato dalla centralina di rilevamento nano polveri di via Giuseppe Belloni, la quale se sfora obbliga il comune a prendere provvedimenti al traffico. Come da direttiva euro.

    3 La giostra continua del traffico prevalentemente in /out g.r.a. è la maggiore causa di degrado in ogni via di quartiere. La ciclabile ha spalmato il traffico ovunque e questo ha fatto si, che le nanopolveri assassine ben si diffondono ovunque creando aria omogenea; e quindi l’olfatto non le percepisce. Pochissime , ma veramente pochissime persone conoscono l’argomento è continuano erroneamente a misurare queste polveri ad olfatto. Solo le centraline le misurano, e neanche tutte le grandezze riescono a misurare, ad oggi prodotte dalle auto di ulima generazione.
    4 Penalizza gli esercenti e portatori di handicap della via tuscolana.
    5 Migliorano leggermente una consolare sempre penalizzata dal traffico dagli anni 60. Ed oggi penalizzano tutte le altre vie della zona che mai avevano scontato così pesantemente il problema traffico.
    6 DOPO LA SUA COSTRUZIONE IL QUADRANTE È DIVENTATO GREEN, PIÙ VIVIBILE ? A voi la risposta.

    COME SI POTEVA FARE ACCONTENTANDO TUTTI, SPENDENDO MENO ED OTTENERE PIÙ GREEN E VIVIBILITÀ.

    Se il problema era la doppia fila bastava fare come a viale libia una corsia preferenziale a destra eliminando parcheggi. Ma era quello il problema?
    Si potevano fare le ciclabili in ogni via PARALLELA e TRAVERSA, la Via tuscolana semplicemente con una riga in terra tra marciapiede e carreggiata spostando di un metro e mezzo le auto parcheggiate verso il centro di ogni strada.
    Auto parcheggiate, immancabili, che facevano da barriera alla stessa ciclabile . Ciclabili così economiche che le si faceva OVUNQUE in ogni via secondaria, parallela e traversa la Via Tuscolana. Le quali venivano utilizzate dai residenti , per commissioni giornaliere che tutti noi abbiamo, per le mamme per portare i bimbi a scuola in ogni via del quadrante. E invece è stata sacrificata una consolare che fin dalla sua nascita ha scontato il fattore auto.
    E invece sulla via tuscolana penalizzata da sempre dal traffico si doveva : allungare i verdi/ sincronizzare i semafori / eliminare strisce pedonali senza semaforo / eliminare parcheggi ai lati e farli diventare fermate con 15/30 minuti massimo controllate da telecamere fisse o da ausiliari / aumentare limite velocità sulla stessa e diminuire sulle altre vie .
    Questo era il giusto compromesso che portava beneficio a TUTTI ;
    per i COMMERCIANTI i quali avevano la fermata a tempo per clienti,
    per i RESIDENTI di tutta la zona (308.000 in pochi km 2 quartiere più popoloso di roma) che ridava vivibilità alla intera zona con meno traffico e meno smog e rumore e ridotta velocità in quanto le strade si restringevano con le ciclabili e quindi costringono le auto a moderare la velocità e quindi meno incidenti.
    Per i CICLISTI e residenti che potevano circolare in vie meno inquinate da polveri e avevano a disposizione quasi tutte le vie della zona per spostarsi nella stessa colma di qualsiasi tipo di servizi.
    PORTATORI HANDICAP rimaneva tutto uguale a prima.
    PENALIZZATI chi cerca lunga sosta ma basta camminare un po di più che fa anche bene.
    Gli AUTOMOBILISTI PENDOLARI Era meglio anche per loro avere una strada SCORREVOLE con semafori sincronizzati con lunghi tempi dei verde e aumento limite velocità sulla stessa, e fermata temporanea per far spese ai suoi fianchi.
    LE DOMANDE
    Vi era la soluzione per accontentare tutti . Invece non hanno fatto nessuno contento. PERCHÉ?
    Ma se lo scopo è quello di disincentivare il traffico con ciclabili . Allora perché prima di farè le ciclabili , prima di stringere la consolare, non hanno cambiato i sensi di marcia o adottato altri sistemi per evitare che le auto si riversino sulle alternative ?
    Perché prima di fare la ciclabile hanno risolto problema ambulanti abusivi , e spostato i regolari, mentre nel resto di Roma il problema ad oggi è ancora presente. Ci tenevano così tanto a questa ciclabile che nessuno la vuole li ? E alternative erano svariate di dove farla.
    Chi vuole questa ciclabile oltre i pentastellati , in quanto nella zona nessuno la vuole ?
    Attendo risposte, critiche, suggerimenti. Grazie

  2. Al punto 2 Stefano risponde chiaramente che le bike lane sono contro l’uso dell’auto a difesa della salute pubblica. Ok
    Ed avete anche ragione quando dite che in passato è stato priveligiato uso dell’auto.
    A Roma a inizi 90 hanno cambiato i sensi nelle secondarie per creare alternative alle principali. Giustissimo per i tempi con traffico decisamente minore ma molto più lento, per via di molte persone più prudenti. Oggi il traffico è cambiato . Come? Triplicato e veloce ed arrogante.

    E QUINDI OGGI QUEL PIANO TRAFFICO NON SERVE PIÙ.
    A Via Tuscolana la costruzione della ciclabile ha RIVERSATO IL TRAFFICO in ogni via PARALLELA E TRAVERSA LA VIA TUSCOLANA. ( strade strette e con palazzi alti e serrati con poco sfogo polveri) E provvedimenti al riguardo? Che oltretutto andavano presi prima.
    Dossi? Nelle secondarie per ridurre le velocità!
    Basterebbe un gioco di sensi e controsensi nelle traverse e parallele al fine di evitare che le auto dirette al g.r.a le usino? E tutto questo per lasciare queste secondarie ai solo diretti , ridando vivibilità ai residenti, e sopratutto ARIA. No i 1000 inquinanti che compogono la polvere che respiriamo prodotti dal passaggio di auto.
    E mi pare che nella ztl ci teniate a questo.
    Isole pedonali diffuse, traffico limitato a molti privati, incentivi per p. Iva inizi 2017 e di conseguenza molti taxi sono ibridi, ora no bus turistici, ed anche allungamento tempi varchi.
    Vi trattate più che bene . E noi dentro il GRA non respiriamo. E mi sembra che il traffico non sia solo un problema ztl.
    E vi rammento che Roma negli anni 60 non fu rispettato il piani regolatore e tutto fu costruito più concentrato.

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