All’UGL devono essere rimasti indietro nel tempo, come quei giapponesi che seppero della fine della guerra con anni di ritardo. Ormai unici nel panorama romano, costoro continuano infatti ad affidare i loro messaggi (invero un po’ sempliciotti) alle affissioni abusive.
Va detto che ormai quelli dell’ufficio affissioni riescono a rispondere con una certa tempestività a questi abusi, coprendoli con i loro striscioni; anche perché, come detto, gli zozzoni rimasti sono abbastanza pochi, benché duri a morire.
La speranza è che, oltre a coprirli questi manifesti, essi vengano sanzionati in capo ai responsabili, così che i sacrifici economici riescano laddove l’etica della legalità evidentemente non assiste.
Come far capire all’UGL che devono smettere di spendere soldi in affissioni abusive ed investire più tempo e risorse per elaborare pensieri e proposte che vadano oltre il ragionamento di un minus habens?