Siamo al parco del Pineto, un’area verde di una bellezza incredibile per gli scenari che offre. Un’area che dovrebbe essere usata per portarci i bambini, per fare sport o semplicemente per una passeggiata nel verde e che viene invece purtroppo gestita come una volgare discarica.
Nonostante siano stati messi appositamente attaccati ai tronchi dove si bisboccia, alcuni secchioni, pare non ci sia verso di far cambiare abitudini. Tutte le mattina la stessa storia. Sono loro, gli afficionados del cartoccio di vino, i padroni del parco.
A rincarare la dose la presenza del cosiddetto bio-barbone. Un povero cristo che preleva i rifiuti dai cassonetti dell’organico e che poi sversa a quintali in vari punti della città per la gioia di sorci e gabbiani. Va bene, si sa che “i problemi so’ artri”, ma fino ad un certo punto. Il principale indiziato dell’esondazione della fontana di Piazzale degli Eroi, che il mese scorso ha bloccato per una giornata il traffico di mezza Roma, continua ad essere lui.
Naturalmente si tratta di una persona che dovrebbe essere aiutata dalle istituzioni, dai servizi sociali e che invece da anni viene lasciata indisturbata a coltivare le proprie nocive abitudini.
Numerose e frequenti attività criminali chiudono poi il triste scenario del parco. Le autorità competenti risultano ad oggi ancora inadeguate a gestire la situazione. Il risultato è un concentrato di sciatteria, illegalità e degrado, impensabile per qualsiasi paese civile e che risulterebbe anomalo anche per nazioni mediamente incivili.
Nonostante lo scenario sia abbastanza deprimente, la nota positiva esiste.
Alcuni cittadini, invece di piangersi addosso ed inveire contro l’insipienza delle istituzioni come spesso capita in questi casi, ha deciso di impegnarsi in prima persona per rendere nuovamente fruibile il parco. Nasce da questi presupposti la Rete del Pineto, un gruppo di residenti ed associazioni che ha già cominciato ad operare, organizzando frequenti turni di pulizia e cercando di sensibilizzare gli utenti ad un corretto utilizzo del parco. Naturalmente le istituzioni devono fare la loro parte e dare al più presto un chiaro segnale che intendono riportare il parco all’interno di standard di vivibilità europei. Se veramente hanno deciso di voltare pagina, di impegnarsi con fatti concreti, la Rete del Pineto si presenta oggi come un’opportunità unica per loro.
A breve capiremo anche se saranno in grado di coglierla.