Palazzo della Cancelleria: ancora 8 mesi di lavori

 

 

La scorsa settimana abbiamo pubblicato la lettera di un cittadino che sollevava il problema dei ponteggi sul palazzo della Cancelleria.
In sintesi l’amico Filippo faceva presente l’anomalia di ponteggi installati da cinque anni per il rifacimento di uno dei palazzi più prestigiosi di Roma ma dove da anni non si vede nessuno lavorarci. Oltre al fatto di coprire il palazzo della Cancelleria, privandone così il godimento a tutti, i ponteggi presentano situazioni di degrado alla base, stante il lunghissimo periodo dall’installazione.
Normalmente eventuali utilizzi eccessivi di ponteggi a scopo pubblicitario possono essere segnalati all’amministrazione Capitolina, ma in questo caso essendo il palazzo di proprietà della Santa Sede, l’extraterritorialità richiederebbe un eventuale intervento a livello di governo nazionale.

Noi avevamo pensato di girare la missiva all’APSA (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica) ma non abbiamo trovato alcun loro riferimento telematico e siamo sempre restii ad utilizzare la posta ordinaria (per via dei lungi tempi richiesti).

Ovviamente l’APSA non ha ritenuto di comunicare con noi, ammesso anche che sia venuta a sapere del nostro post.
L’ha fatto invece qualche giorno dopo, in risposta ad una sollecitazione simile questa volta pubblicata sulla pagina delle lettere del Corriere romano (la qual cosa conferma l’utilità che può ancora avere la stampa cittadina, se solo si occupasse delle cose in maniera meno episodica).

Sia come sia, il responsabile dell’APSA, Monsignor Galantino, ha spiegato che:
– i ponteggi sono lì da meno di 4 anni,
– dopo le indagini diagnostiche c’è stato un periodo di inattività di circa un anno, durato più del previsto, dovuto ad “autorizzazioni interne” e alla gara d’appalto,
– l’importo totale dei lavori è di circa 2,5 mln di euro, interamente a carico della Santa Sede, e coperto in gran parte dagli introiti della pubblicità sui ponteggi,
– la fine prevista dei lavori è il 30 settembre di quest’anno.

Prendiamo atto delle informazioni fornite da Monsignor Galantino e ci permettiamo di prendere come un impegno la fine lavori del prossimo autunno.

Ci permettiamo altresì di far presente l’anomalia di un ente che accumula un forte ritardo nei lavori, ritardo che però gli consente di racimolare ulteriori risorse per la copertura dei lavori stessi (grazie alla pubblicità sui ponteggi). Per dirla in altri termini, la situazione non avrà probabilmente spinto l’APSA a fare del proprio meglio per accelerare i lavori di restauro.
Probabilmente quello che è mancato è qualcuno che facesse valere l’interesse pubblico a che i lavori venissero svolti con celerità. Pur in assenza di poteri specifici, noi riteniamo che un’amministrazione comunale meno disattenta ed improvvisata di quella attuale avrebbe trovato il modo di convincere l’APSA a non tenere sequestrato un palazzo come quello della Cancelleria per 4 o 5 anni. Considerato ad esempio che per questi lavori di restauro l’APSA sta usufruendo di agevolazioni particolari rispetto ai canoni di occupazione di suolo pubblico normalmente applicati, si potrebbero prevedere canoni crescenti all’aumentare del tempo dei lavori.

Una richiesta infine all’APSA, nella speranza che queste nostre parole gli giungano in qualche modo: la presenza da anni dei ponteggi sulla piazza ha creato alla loro base una situazione di degrado e sporcizia che necessiterebbe un qualche intervento di pulizia. Che se ne occupi l’APSA direttamente o che se ne faccia latore presso l’AMA, sarebbe un segnale di buona volontà se almeno a questo potesse provvedere.

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