Diarioromano continuerà a seguire da vicino la riforma della cartellonistica pubblicitaria a Roma. I prossimi mesi saranno determinanti per entrare a regime e mettere in pratica quanto stabilito con il Piano Regolatore della Pubblicità (Prip) e il nuovo Regolamento sulle affissioni.
Grazie a questi strumenti, fortemente voluti dai cittadini, Roma potrebbe presto cambiare volto: più decoro sulle strade, più sicurezza per pedoni e automobilisti e tanti servizi. Grazie alla nuova cartellonistica, la capitale finalmente potrebbe avere il bike sharing, le toilette pubbliche e molte altre cose utili alla collettività. Tutto a costo zero per il Comune. I servizi, infatti, saranno pagati dalle ditte pubblicitarie che si aggiudicheranno i bandi di gara.
Per arrivare a questo importante risultato occorre non bloccare la riforma in corso. Alcune ditte pubblicitarie hanno voluto impugnare davanti al Tar sia il Prip che le modifiche al Regolamento. Sperano che i giudici amministrativi riconoscano dei vizi di legittimità alla riforma e la stoppino. In questo modo le ditte che per anni hanno gestito l’intero mercato dei cartelloni continuerebbero a farlo senza la svolta che Roma merita.
E’ per questo che le associazioni che da tempo lottano su questa materia hanno deciso di opporsi al ricorso delle ditte. In gergo tecnico si parla di intervento ad opponendum. Sta a significare che – grazie al team di avvocati che le affianca – le associazioni cittadine porteranno al Tar una serie di argomentazioni giuridiche per confermare la validità del nuovo Prip e delle modifiche al Regolamento.
L’intervento ad opponendum è stato deciso assieme da Vas (Verdi, Ambiente e Società), Bastacartelloni-Francesco Fiori, e Cittadinanzattiva Lazio. Le associazioni IICA e Cild le affiancano offrendo un valido supporto giuridico.
Cliccando qui potrete approfondire l’argomento grazie ad un articolo predisposto dall’architetto Bosi di Vas e leggere l’atto di costituzione delle associazioni cittadine.
L’udienza davanti al Tar è fissata per il 20 maggio prossimo.