Ieri mattina il blog Romafaschifo ha pubblicato le foto dell’antico Ponte Nomentano sfregiato da una scritta vandalica. Correttamente il blog riportava anche le foto che Diarioromano aveva raccolto qualche giorno fa sulla marea di manifesti abusivi e scritte che erano comparsi a Montesacro e Talenti per pubblicizzare l’IFest, una serata organizzata dai centri sociali nel Parco Sempione, proprio a ridosso del Ponte Nomentano.
Mentre la devastazione dei giorni scorsi ha lasciato indifferente il 3° Municipio (che infatti non ha risposto alla nostra segnalazione), lo sfregio di un Ponte medioevale di grande valore storico ha suscitato l’indignazione del Presidente Marchionne che ieri ha inviato una squadra decoro per cancellare la scritta, poche ore dopo la denuncia trasmessa via Twitter da RFS.
Il presidente Marchionne è convinto che i partecipanti alla serata IFest non abbiano alcuna responsabilità sullo sfregio al ponte. Ma tace sui manifesti e sulle scritte che hanno invece appestato il resto del quartiere da lui governato.
Sebbene dobbiamo ringraziare il minisindaco per aver fatto subito risistemare Ponte Nomentano, non possiamo non criticarlo per aver chiuso tutti e due gli occhi sulle condizioni vergognose nelle quali è stata ridotta la zona in queste ultime due settimane, probabilmente proprio dai militanti dei centri sociali che hanno partecipato all’IFest.
Il doppiopesismo sulla tutela della città non funziona: non basta intervenire (giustamente) se un monumento viene offeso, ma occorre vigilare e prendere provvedimenti se qualsiasi muro viene imbrattato. Perché è proprio l’impunità che costoro hanno che gli permette di accanirsi anche contro il patrimonio storico.
Guardate qui sotto altre foto (che non avevamo pubblicato nel precedente articolo per mancanza di spazio) sulle scritte volgari e offensive comparse a Montesacro/Talenti e per le quali nessuno ha ritenuto di intervenire.
Purtroppo l’altro ponte della zona, Ponte Tazio, continua ad essere infestato dalle scritte, così come gli splendidi edifici di Città Giardino e le strade del Tufello. Ci dobbiamo davvero stupire se un monumento viene preso di mira?