Davvero la sosta selvaggia è dei dipendenti comunali?

Tante volte abbiamo parlato della sosta selvaggia che chiunque può verificare sul colle del Campidoglio ogni giorno, così come delle tantissime autovetture in sosta vietata che ogni giorno vengono tollerate fuori la sede dei vigili del Primo Gruppo.

Purtroppo neanche l’avvento del Comandante Di Maggio, da noi salutato con positiva speranza, ha modificato le cose di una virgola.

 

Torniamo oggi sul tema dopo uno scambio di tweet con altri utenti dove ci è stato riferito che la stragrande maggioranza delle auto che sostano fuori posto dalle parti di via della Greca sono di dipendenti comunali.

La testimonianza proviene da persona che ha lavorato per qualche anno in quella zona e che quindi ha potuto verificare personalmente questa cosa.

 

Pur non avendo noi motivi per dubitare di questa affermazione, ci guardiamo bene dal fare accuse che non siano debitamente documentate.

Confessiamo che il pensiero l’abbiamo fatto anche noi, soprattutto dopo aver visto veicoli in sosta vietata che esponevano un contrassegno ARVU (Associazione Romana Vigili Urbani), ma da qui ad affermare che in quell’area la gran parte dei veicoli parcheggiati in ogni dove appartenga a dipendenti comunali ce ne passa.

Non ci sembra di fare un affronto al corpo di Polizia Locale di Roma se pensiamo che ogni tanto qualche vigile diretto alla sede del Primo Gruppo la propria autovettura possa lasciarla in posizione non proprio consona (e scriviamo questo pur sapendo quanto suscettibile sia oggi il Comando del corpo ad accuse dirette agli agenti). Peraltro sappiamo anche che a volte gli agenti sono costretti ad utilizzare l’auto personale per compiti di servizio, per cui in quei casi immaginiamo sia ammissibile una sosta temporanea fuori posto. Rimane comunque il dubbio che più di qualcuno possa approfittarsene ed in ogni caso è a nostro avviso inammissibile che proprio sotto le finestre di un Comando di Polizia Locale siano presenti ogni giorno decine di veicoli in sosta vietata.

 

Quello di cui siamo sicuri invece è che i tanti veicoli che troviamo in sosta vietata ogni volta che andiamo sul colle del Campidoglio sono di dipendenti comunali, non essendo possibile ai comuni mortali ascendervi in auto.

Rileviamo en passant che un giorno si inorridirà a vedere le foto del Campidoglio invaso da auto in sosta, esattamente come facciamo oggi alla visione di una piazza del Popolo regolare parcheggio fino agli anni ’90.

 

 

Immaginiamo quindi che un giorno, speriamo non troppo lontano, ai fortunati dipendenti comunali che hanno il privilegio di lavorare in uno scenario come il Campidoglio verrà chiesto il sacrificio di arrivarci in altro modo che in auto sul posto di lavoro, liberando così il colle dalle centinaia di veicoli che lo soffocano.

 

Nel frattempo quello che si pretenderebbe è che almeno venissero rispettate, e fatte rispettare, le limitazioni alla sosta, previste soprattutto per evitare che le strutture monumentali lì presenti vengano deturpate da qualche lamiera lasciata fuori posto.

 

 

Purtroppo temiamo che l’attuale amministrazione da questo orecchio proprio non ci senta, succube come si è dimostrata ad ogni lobby cittadina e quindi sicuramente non intenzionata a mettersi contro i circa 30.000 dipendenti comunali.

Toccherà aspettare tempi migliori anche in questo caso.

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4 risposte

  1. “ahoooo, ma io vengo da Pomezia; andò ‘a lascio a maghina? Già spenno 10 euro ar giorno de benza, mica me vorete fa’ paga’ er parcheggio sur lungotevere, no?

    1. Gentile Mario,
      In un paese normale chi dovesse venire tutti I giorni in centro a Roma da Pomezia lo farebbe in treno o autobus, risparmiando sulla “benza”, in sicurezza e potendo fare altro (leggere? scrivere? chiacchierare?) durante il tragitto.
      Chi poi proprio non potesse fare a meno di usare la propria auto, si sveglierebbe di buon ora e la sistemerebbe in una delle aree di sosta libere (che incredibilmente sono ancora gratuite) di via dei Cerchi, quelle che costeggiano il Palatino e il Circo Massimo.
      Non c’è un diritto divino a parcheggiare dove si voglia la propria auto e questo anche se si lavora per il Comune. Ci si aspetterebbe anzi che I dipendenti comunali dessero il buon esempio ma capiamo che così non è più da molto tempo.
      Tutto ammesso che lei sia un vero dipendente comunale e non qualcuno che a costoro fa il verso. In ogni caso I commenti rimangono validi.

      1. la mia era chiaramente una provocazione ;-). In questa città sembra che si parcheggi per diritto divino; che il posto-auto sotto l’ufficio venga concesso insieme all’atto di nascita o alla residenza. Faccio inoltre una piccola considerazione: nel mio ambiente di lavoro, il posto auto “dentro” ce l’hanno solamente i dirigenti e quei pochi posti che avanzano li utilizzano i restanti peonès a rotazione (un po’ ciascuno). Quindi sbaglierò, ma chi può bellamente parcheggiare lassù? l’usciere? il protocollista? il guardiano del museo? Secondo me ci parcheggia chi comanda e qui ritorniamo al vecchio detto che “il pesce puzza dalla testa” e fa capire come l’andazzo della gestione della res-publica romana è chiaramente irrecuperabile. Cordialità

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