ATAC in base ad una clausola contrattuale (grazie all’Amministrazione Marino) deve pubblicare mese per mese i dati sul servizio svolto. Gli ultimi disponibili sono quelli di Aprile 2019 (sì, sono in ritardo). Con i dati ufficiali di questi primi 4 mesi, e considerando l’arrivo di 227 nuovi bus entro Ottobre e la frequenza Metro C da 12 a 9 minuti a partire da Agosto, si può fare una proiezione su tutti e 12 i mesi del 2019, e confrontare il risultato con quanto fissato come obiettivo nel piano del concordato approvato dai Giudici.
C’è già la certezza matematica che ATAC fallirà l’obiettivo principale, che è quello sul servizio svolto dagli autobus, ma fallirà sicuramente anche l’obiettivo dei tram. Quasi sicuramente falliranno anche gli obiettivi per filobus, Metro B e Metro C. L’unico obiettivo che sembra raggiungibile è quello per la Metro A: infatti i km persi per la chiusura a tratte di Agosto, vengono comunque considerati come “bonus” e quindi addizionati (e pagati dal Comune).
Con queste premesse si stima che ci saranno minori incassi per circa 34 Milioni di euro rispetto al piano del concordato. Questo comporterà per ATAC una minore capacità di spesa e quindi o non pagherà dei creditori (ipotesi difficile) o non potrà comprare 150 nuovi bus Diesel previsti nel piano industriale, con gravi ripercussioni nel 2020 e anni seguenti.
Per gli autobus il grosso problema è stato l’enorme ritardo nella consegna dei 227 nuovi autobus dalla Turchia (iniziata ad Agosto con i primi 80 bus e tuttora in corso), e il mancato noleggio di 70 bus israeliani, sfumato in quanto non immatricolabili in EU (violavano la normativa sull’inquinamento).
Per i tram il grosso problema è la vetustà del parco mezzi. Il Comune ha chiesto al MIT dei fondi per comprare 40 nuovi tram solo a fine 2018, ed è tuttora in attesa dell’esito della richiesta.
Per Metro C probabilmente si era ipotizzata la frequenza di passaggio da 12 minuti a 9 minuti già da fine 2018, mentre invece è partita solo dal 10 Agosto 2019.