Per la rubrica “città in rovina” segnaliamo oggi uno stabile abbastanza anonimo, almeno per chi scrive, ma posizionato in pieno centro storico, con facciate su piazza della Cancelleria e corso Vittorio Emanuele II.
L’immobile appare abbandonato da anni e non viene degnato della minima manutenzione. Come abbiamo già sostenuto in altre occasioni, a nostro avviso non dovrebbe essere permesso lasciare andare in rovina costruzioni cittadine, particolarmente quando si tratta del centro storico e di posizioni così in vista. Se la proprietà vuole tenere lo stabile libero è padrona di farlo, ma lasciare un mezzo rudere in pieno centro storico non dovrebbe essere consentito.
Che un privato lasci infruttuosa una proprietà del genere ci appare alquanto anomalo, per cui penseremmo si tratti di una proprità comunale o di qualche altro ente pubblico. Anche se il caso del palazzo al Velabro, una proprietà privata oggi in ristrutturazione ma lasciata in abbandono per anni, dimostra che anche i privati a Roma hanno ben poco a cuore il bell’aspetto della città.
Ecco qualche altra immagine dello stabile.
Che ci si facciano appartamenti, che il centro storico ha bisogno che le persone tornino ad abitarvi, oppure un albergo di prestigio o anche uffici di rappresentanza. Se invece di proprità comuale si tratta, che venga alienata senza indugio ed il ricavato delle vendita, e parliamo senz’altro di svariati milioni, utilizzato per tenere un po’ più in ordine la città.
Quello che non è più ammissibile è che un rudere del genere stia lì a deturpare l’entrata di piazza della Cancelleria; e ci dovrebbe essere una norma che lo impedisse.
Le precedenti puntate di Città in rovina:
- la Casa del Passeggero
- la rimessa Atac di pzza Adis Abeba
- l’ex ospedale San Giacomo
- il Palazzo sull’Arco di Giano
- l‘ex Cinema Puccini
- Palazzo Rivaldi al Tempio della Pace
- Villa York
- L’ufficio Geologico
- La vecchia Stazione Trastevere