È dalla fine di gennaio che parliamo delle elezioni suppletive a Roma, nel collegio Lazio 1 , per sostituire Paolo Gentiloni.
Siamo in pochi a farlo ed evidentemente la nostra piccola tribuna non riesce a sopperire alle mancanze dei media principali. La scorsa settimana ci siamo infatti trovati a parlare con un amico che risiede nel Tridente, rione Campo Marzio, il quale era convinto di non essere interessato dall’elezione, e questo nonostante (o forse perché?) egli sia un costante lettore de Il Messaggero.
Ribadiamo quindi anzitutto che il collegio uninominale Lazio 1 è composto dai seguenti rioni/quartieri: Rione Monti, Rione Trevi, Rione Colonna, Rione Campo Marzio, Rione Ponte, Rione Parione, Rione Regola, Rione Sant’Eustachio, Rione Pigna, Rione Campitelli, Rione Sant’Angelo, Rione Ripa, Rione Borgo, Rione Esquilino, Rione Ludovisi, Rione Sallustiano, Rione Castro Pretorio, Rione Celio, Rione San Saba, Rione Testaccio, Rione Trastevere, Rione Prati, Quartiere Trionfale, Quartiere Flaminio, Quartiere Della Vittoria.
Visivamente questo è il territorio:
Agli inizi di febbraio abbiamo provato a contattare i candidati dei vari schieramenti ponendogli una semplice domanda: “Perché un elettore del collegio Lazio 1 dovrebbe dargli il proprio voto?”
Solo tre dei candidati ci hanno fatto avere una risposta: Luca Lo Muzio, per Volt Italia, Elisabetta Canitano, per Potere al Popolo, e Mario Adinolfi, per il Popolo della Famiglia.
Nulla ci è pervenuto da Roberto Gualtieri, candidato PD, da Maurizio Leo, del centrodestra, e da Rossella Rendina, del Movimento 5 Stelle.
Nel tentativo di voler fornire agli elettori quanti più elementi possibili per una scelta consapevole, proviamo a recuperare qualche informazione su tali candidati.
Cominciamo con Roberto Gualtieri, sulla cui candidatura da parte del PD ci siamo già intrattenuti.
La mancanza di un contributo da parte del ministro Gualtieri abbiamo provato a compensarla ascoltando la registrazione del dibattito dal titolo “Incontro con Roberto Gualtieri, candidato nel Collegio Roma 1 per le elezioni suppletive della Camera dei Deputati del 1º Marzo, e Paolo Gentiloni Silveri”, registrato a Roma sabato 15 febbraio e meritoriamente messo a disposizione di Radio Radicale.
L’incontro è stato aperto da Andrea Casu, segretario del PD Roma, (incredibile a dirsi il PD a Roma ha un segretario, che però sembra materializzarsi solo quando c’è da chiedere il voto agli elettori) che in sostanza si è limitato a congratualrsi con i presenti ed il partito.
Ha quindi parlato la presidente del Municipio I, Sabrina Alfonsi, che oltre ad augurarsi che la striscia positiva del PD, iniziata con le vittorie nei municipi III e VIII a Roma e proseguita con la vittoria in Emilia Romagna, continui, ha saputo solo ringraziare Roberto Gualtieri per aver accettato la candidatura nonostante il già gravoso impegno da ministro.
C’è stato poi l’intervento del Commissario europeo Paolo Gentiloni, eletto uscente del collegio, il quale ha affermato che non è una forzatura la scelta dell’attuale ministro dell’economia come candidato in un’elezione suppletiva, bensì è una buona cosa che un ministro sia anche parlamentare. Gentiloni ha poi parlato di questioni europee e del lavoro di Gualtieri come ministro dell’economia.
Ha parlato poi Roberto Gualtieri:
- ringraziando tutti e sottolineando quanto speciale fosse quell’incontro, soprattutto per la presenza di Paolo Gentiloni,
- ricordando quando bene ha lavorato con Gentiloni, da parlamentare europeo, quando questi era Presidente del Consiglio,
- parlando delle ragioni che avevano portato alla nascita dell’attuale governo (le clausole IVA ma soprattutto il brutto rapporto che il governo precedente aveva con l’Europa),
- ricordando come l’attuale maggioranza di governo sia nata dall’elezione del presidente Sassoli al Parlamento Europeo e quanto bravi siano stati ad ottenere la nomina di Paolo Gentiloni a Commissario europeo,
- sottolineando l’intenzione dell’attuale governo di guardare ad un orizzonte temporale di tre anni, senza necessità di marcare il territorio ogni giorno,
- elencando tutte le difficoltà che l’attuale governo ha trovato appena insediato, le innumerevoli pazzie del governo precedente e le ragionevoli soluzioni che loro hanno individuato,
- disquisendo del rilancio dell’Europa, di green new deal, di investimenti straordinari, di evasione fiscale, delle piattaforme digitali che non pagano le tasse dove i profitti sono generati,
- richiamando il turismo di bassa qualità e lo spopolamento insieme alla web tax (!?!),
- dicendo dell’ineluttabilità della sostenibilità ambientale per ogni scelta futura, di abbinare processi produttivi e riduzione delle emissioni, di coniugare gli investimenti europei con quelli nazionali,
- ricordando la sfida dell’ILVA per coniugare lo sviluppo con l’ambiente, di come si sia chiesto all’Europa di sostenere la crescita con politiche comuni, di come debbano essere riviste le regole di bilancio dell’Europa verso una prospettiva di sviluppo, dei livelli di welfare degli stati in Europa,
Solo alla fine del suo intervento Gualtieri ha parlato della sua candidatura, del perché l’ha accettata. Ha detto che è stato proprio Gentiloni a convincerlo dell’opportunità di essere anche parlamentare, oltre che ministro, perché stando solo al governo si corre il rischio di isolarsi rispetto alla realtà, al paese vivo, mentre avendo un collegio elettorale si sarebbe costretti a confrontarsi periodicamente con i propri elettori.
Quindi ha detto dei tanti problemi di Roma, di quelli amministrativi, facendo riferimenti ai municipi senza poteri, della mancanza di una visione così come delle enormi opportunità di sviluppo che Roma avrebbe.
Infine Gualtieri ha detto dell’opportunità di continuare a tenere incontri pubblici del genere, anche dopo che le elezioni si saranno svolte (dando in qualche modo per scontata la sua elezione).
Chi volesse può riascoltare la registrazione di Radio Radicale, apprezzando di prima mano l’indubbio spessore del ministro Gualtieri.
Noi però continuiamo a dubitare fortemente che egli possa svolgere il suo mandato di parlamentare dovendo far fronte agli impegni da ministro dell’economia del paese col terzo più grande debito pubblico del mondo.
Inoltre continua a non convincerci il suo non prendere posizione nei confronti di un’amministrazione capitolina che più disastrosa non potrebbe essere. Chiaramente il ministro non può attaccare a testa bassa l’amministrazione Raggi, essendo egli in coabitazione col M5S nel governo nazionale, ma è mai possibile che i romani debbano continuamente subire i giochi di potere del PD pagandone lo scotto sulla propria pelle?
Davvero il ministro Gualtieri pensa di poter parlare di Roma, dei suoi problemi e delle sue opportunità senza rendere conto del disastro che il suo partito ha combinato mandando a casa il Sindaco Marino senza fornire spiegazione alcuna?
Infine, davvero Gualtieri pensa che i sette anni di governo del centro storico di Sabrina Alfonsi siano qualcosa da mostrare con orgoglio e sulla base dei quali chiedere voti agli elettori?
È questo il suo rapporto col mondo reale?