Se attendere il mezzo pubblico diventa un pericolo per la propria incolumità oltre che una lunga attesa. Nei giorni scorsi vi abbiamo mostrato la situazione caotica della fermata Morgagni/Regina Margherita dove un piccolo salvagente, concepito troppo tempo fa, non riesce ad ospitare le centinaia di viaggiatori in attesa del tram. Il risultato è che molti restano sulla strada col rischio di essere investiti.
Oggi vi parliamo dell’altra pessima abitudine tutta romana: quella di parcheggiare l’auto in corrispondenza delle fermate. Secondo il Messaggero che ha effettuato un monitoraggio in diverse zone della città, ben 8 fermate su 10 sono invase dalle macchine. Per salire sul mezzo pubblico, i passeggeri si spingono sulla carreggiata e si espongono a possibili incidenti.
La mancanza dei carri attrezzi, fuori servizio dal 2015 e ritornati sulle strade solo a gennaio, ha incrementato il problema. Molti automobilisti si sentono quasi autorizzati a lasciare la propria auto sulla fermata. “Lo fanno tutti”, è la risposta se fai notare che lì proprio non si può parcheggiare. Secondo la Polizia Locale, nel 2019 sono state elevate 18 mila sanzioni, con un incremento di quasi il 30 per cento rispetto all’anno precedente. Ma non è abbastanza, considerato che le fermate sono moltissime e se davvero otto su dieci sono occupate dalle auto, le multe dovrebbero essere almeno 10 volte tanto.
In molti casi, se non ci fosse la sosta, il bus potrebbe accostarsi al marciapiede permettendo lo scorrere del traffico durante la salita e discesa dei passeggeri. La presenza delle auto invece obbliga gli autisti a fermarsi in mezzo alla strada, aumentando gli imbottigliamenti. La sanzione di 87 euro più la decurtazione di due punti sulla patente sembra non scoraggiare i comportamenti scorretti. La prassi a Roma è mollare la macchina confidando nella scarsa possibilità di prendere la multa.
Una delle modalità più efficaci per evitare la sosta è realizzare fermate avanzate sulla carreggiata e delimitate da parapedonali.
Altro metodo, utilizzato in via sperimentale in via Gallia, è l’uso di una pedana rialzata che tra l’altro aiuta il passeggero a salire sull’autobus.
Non è pensabile però che tutte le fermate siano modificate o dotate di pedana. Resta dunque da applicare la legge e il senso civico. D’altronde il cattivo esempio non viene solo dalle macchine. Le bancarelle, a Roma padrone del territorio, si impossessano spesso degli spazi dedicati all’attesa degli autobus. E per loro la multa arriva davvero raramente.