James Bond (Daniel Craig) e Jep Gambardella (Toni Servillo): protagonisti del rilancio di Roma nell’industria del cinema. “La grande bellezza”, e l’attesissimo “Spectre”, nuovo capitolo della serie 007 – sono solo alcuni dei film girati e ambientati a Roma, grazie alle agevolazioni sul Tax Credit inserite nel decreto Art Bonus del ministero della cultura, che attraggono gli investimenti delle grandi produzioni internazionali. E’ per questo che Roma si è popolata di set come non accadeva più da tempo: non solo film italiani, ma di nuovo kolossal hollywoodiani come il prossimo 007, il remake di “Ben Hur”, “Zoolander 2” (girato interamente a Cinecittà), “Christ the Lord” e – proprio in questi giorni – la serie tv di Paolo Sorrentino “The Young Pope”, coproduzione Sky-Hbo con attori di livello mondiale come Jude Law e Diane Keaton.
Ovvio che una simile rinascita del settore audiovisivo romano e laziale venga salutata con entusiasmo dai vertici della politica locale e nazionale, dal ministro Franceschini al sindaco Marino, all’assessore alla cultura Marinelli, al presidente della regione Zingaretti.
“I film ambientati in Italia sono il più straordinario strumento di promozione turistica e di rilancio dell’immagine dell’Italia nel mondo. Un film che mostra la bellezza italiana vale da solo come migliaia e migliaia di spot pubblicitari a pagamento in tutte le tv del mondo” (Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle attività culturali)
“Saranno riprese con scenografie davvero straordinarie (quelle di 007)…immaginate che grande pubblicità daranno dal punto di vista anche turistico alla città” (Ignazio Marino, sindaco di Roma)
“Grazie a 007 Roma torna ad essere protagonista del cinema internazionaie. Dopo Ben Hur a Cinecittà, e Ben Stiller che girerà in primavera, strade e monumenti saranno protagonisti di un film che girerà il mondo.” (Giovanna Marinelli, assessore capitolino alla cultura)
”La scelta delle citta’ del Lazio come luoghi privilegiati da parte di registi di fama mondiale per creare le loro nuove opere ci inorgoglisce – conferma che la volonta’ di tornare ad investire sulla Film Commission e’ stata giusta e dimostra quanto la Regione Lazio creda in questo settore. Vogliamo puntare sulle nuove produzioni e migliorare il patrimonio culturale del nostro territorio.” (Nicola Zingaretti, presidente regione Lazio)
Il tema è come queste produzioni vengono accolte nella capitale: siamo in grado di mostrare il lato migliore della città per favorire la promozione dell’immagine di Roma? Sfruttiamo a dovere le enormi potenzialità del cineturismo, fenomeno in crescita che valorizza il territorio producendo ricchezza e posti di lavoro?
Per tutte queste domande la risposta è (purtroppo) negativa. Basti ricordare le condizioni del Tevere durante le riprese di “Spectre”: ad 8 mesi dalla nostra denuncia, pubblicata sul sito Bastacartelloni.it e finita sui giornali di tutto il mondo (ignorata, sminuita o strumentalizzata qui da noi) la situazione è identica, uguale, immutata. Non abbiamo ricevuto la benché minima risposta di cortesia, da parte degli enti istituzionali (comune, regione, sovrintendenza) alle nostre segnalazioni circostanziate, trasmesse agli indirizzi ufficiali.
Cogliendo l’occasione dell’Estate romana, siamo tornati sul lungotevere per vedere in quale stato versano le banchine che hanno fatto da sfondo alle riprese de “La grande bellezza” e “Spectre”, situate nel tratto più suggestivo e frequentato dai turisti.
Addentriamoci dunque nei sentieri del cinema che, intenzioni della politica, dovrebbe aiutare a promuovere e valorizzare il territorio.
“LA GRANDE BELLEZZA”
Dall’intervista a Dario Franceschini sul venerdì del 7 agosto: “A Roma ci sono tour operator che vendono il pacchetto Grande bellezza portando gli stranieri sui luoghi del film. Molti, per immedesimarsi, si vestono di bianco come Jep Gambardella”.
Tutto vero. E’ lo stesso comune di Roma ad offrire dall’anno scorso visite guidate sui luoghi del film di Paolo Sorrentino. Luoghi già deturpati e abbandonati nel corso delle riprese, ma resi eterei dalla bravura del regista e del suo direttore della fotografia, Luca Bigazzi.
Vediamo come sono ridotti.
Questo è l’imbarcadero all’altezza di Ponte Sisto.
Il degrado nell’area limitrofa si ripercuote sugli scalini che conducono alla banchina.
Graffiti vandalici sui muraglioni del 1800, chiazze di urina sugli scalini, fetore insopportabile.
Vegetazione incolta, rifiuti e spazzatura nell’erba alta.
Rivoli d’acqua e pozzanghere di urina al centro del percorso diretto ai barconi sul Tevere!
I resti dei falò notturni di chi vive in condizioni di precarietà negli accampamenti sotto ai ponti storici.
E le lupe dell’associazione Tevereterno? Sommerse dai graffiti.
L’approdo ai battelli turistici: degrado e abbandono totale!
Ecco la verità sulle sponde osservate dal mitico Jep Gambardella. Una vera, Grande bruttezza.
“007-SPECTRE”
Affacciandosi dall’altro lato del fiume, scorgiamo il tratto di banchina usato per la scena clou dell’inseguimento di “Spectre”: il volo dell’Aston Martin sul Tevere, con l’agente 007 catapultato fuori dall’abitacolo con il paracadute.
Situazione identica a febbraio, durante le riprese: immondizia sui piloni di Ponte Sisto.
Scale di accesso alla banchina: dopo i graffiti e i rigagnoli di piscio, gli stands della rassegna “Lungo il Tevere Roma”.
Decisamente la cosa migliore del fiume, la bella iniziativa che rianima per qualche mese le sue desolanti banchine.
La scalinata di Ponte Sisto (1604) devastata dai graffiti.
Ancora scritte vandaliche – mai cancellate, se aggiungono sempre di nuove – sui muraglioni di Trastevere.
L’indicibile stato degli archi di Ponte Sisto.
E’ questo il panorama che riserva Roma ai suoi investitori nel campo dell’audiovisivo: ne sono consapevoli il ministro Franceschini, il sindaco Marino e l’assessore Marinelli? Ne è al corrente Nicola Zingaretti al quale spetta con la Regione la cura e manutenzione dei corsi fluviali?
Non staremo adagiandoci sugli allori, raccogliendo i frutti a breve termine delle politiche d’incentivi fiscali alla produzione cinetelevisiva, senza gestirli in modo appropriato, lucido e lungimirante, programmando cioè una manutenzione straordinaria del territorio che lo renda fruibile e presentabile a chi deciderà di visitare le location dei film di richiamo internazionale?
Abbiamo la sensazione che si stia sciupando un’occasione irripetibile. Che non è banalmente quella di lucrare sui guadagni delle produzioni cinematografiche, o di accontentarsi di un effimero incremento dell’indotto nella filiera turistica e della crescita momentanea degli occupati nel settore audiovisivo, quanto di riprogrammare l’immaginario collettivo dei turisti e degli spettatori e degli stessi cittadini romani. Come?
Attraverso un’opera di riqualificazione e valorizzazione sistematica degli spazi verdi ed edificati che vada di pari passo con l’apertura di nuovi set cinematografici, nazionali ed stranieri. Quale opportunità migliore di avviare programmi di manutenzione fisica ed estetica del territorio? Perché non lo stiamo facendo? E per quale motivo dobbiamo lasciarci sfuggire il treno del cineturismo, tendenza in forte aumento in tutta Europa?
E ancora, per quale motivo questi ragionamenti facili facili, dobbiamo farli solo noi e pochi altri, senza che le istituzioni politiche e culturali ne prendano coscienza?
L’orrido spettacolo di graffiti e rifiuti sulle banchine del Tevere, si ripropone all’ennesima potenza sulle strade cittadine, dal centro alla periferia, ulteriormente amplificato da cassonetti stracolmi, buche stradali, sosta selvaggia, cartelloni e venditori abusivi e bancarelle regolari che invadono in maniera inappropriata ogni marciapiede.
Ed è questa la cartolina che mostriamo a turisti ed operatori dello spettacolo: per quanto ancora sceglieranno Roma come luogo nel quale investire o meta per trascorrere le vacanze?
Pensateci. E non parlateci di rilancio dell’immagine di Roma, fin quando non sarete in grado di garantire la pulizia e il decoro delle location dei film ospitati che non sono altro che gli spazi del nostro vivere quotidiano.