Più sicurezza vicino alle scuole, ma dopo l’ennesimo morto

Dopo l'ennesima tragedia sulle strisce pedonali romane, l'Assemblea Capitolina approva una mozione ridicola e il presidente De Vito la sbandiera senza vergogna

Morire a 14 anni, attraversando la strada sulle strisce pedonali. A Roma nel 2020 accade ancora questo e con una frequenza impressionante.

È successo lo scorso 8 giugno all’Infernetto, replicando un copione consolidato a Roma che i quattro anni di amministrazione a 5 Stelle non hanno minimamente scalfito.

Quell’ennesima tragedia ha smosso il sindaco Raggi fino a farle pubblicare il seguente tweet (e niente più):

 

 

“E’ inaccettabile …” scrive la Raggi, che se non fosse lei il sindaco ci sarebbe da consigliarle di rivolgersi a lui perché finisca questa mattanza pedonale.

 

Ne parliamo oggi perché è di qualche giorno fa l’iniziativa presa dall’Assemblea Capitolina per rispondere a quella tragedia. Ne ha riferito il presidente De Vito sulla sua pagina facebook col seguente testo:

 

E’ di pochi giorni fa la notizia riportata da tutti i giornali dalla quale abbiamo appreso che Mattia – 14 anni – è stato travolto e ucciso da un’auto in zona Infernetto (X municipio) mentre con alcuni compagni attraversava la strada sulle strisce pedonali nei pressi della scuola Cilea. Dagli accertamenti effettuati è emerso che alla guida ci fosse un ventiduenne risultato poi positivo all’esame tossicologico. Una vicenda gravissima non solo per la giovane età della vittima, ma perché la pericolosità della zona in questione è stata più volte oggetto di denuncia da parte del Comitato di Quartiere. Per fare in modo che diminuiscano episodi di questa gravità è richiesto l’impegno di tutti; per questo l’Assemblea capitolina ritenendo assolutamente necessario, oltre che urgente, dare ulteriore voce ai cittadini questo pomeriggio ha approvato una mozione nella quale sollecita il municipio a predisporre interventi dissuasori della velocità nei pressi delle scuole Cilea, Mozart e loro distaccamenti e a promuovere negli Istituti scolastici campagne di sensibilizzazione sugli effetti e sui rischi dell’assunzione di alcol e di sostanze stupefacenti alla guida dei veicoli

 

Avete capito?

L’Assemblea Capitolina ha nientepopodimeno che approvato una mozione con cui sollecita il Municipio X a installare dissuasori della velocità dove è morto Mattia e vicino alle scuole della zona.

L’aula Giulio Cesare avrebbe potuto impegnare l’assessore ai lavori pubblici, Linda Meleo, a predisporre un piano per trasformare in tempi non biblici tutti gli attraversamenti pedonali cittadini in “marciapiedi ortogonali“. Ma perché volare così alto? L’ultima tragedia è avvenuta all’Infernetto, vicino ad una scuola? E allora basta sollecitare blandamente il solo Municipio X a fare qualcosa.

È sottinteso che alla prossima tragedia si coglierà l’occasione per fare un’altra bella mozione indirizzata al Municipio responsabile.

 

Non si vergogna il presidente De Vito a sbandierare un’iniziativa tanto ridicola con lo slogan “più sicurezza vicino alle scuole”?

 

 

Ma evidentemente la parola “vergogna” per il presidente De Vito deve avere un significato tutto particolare (ricordiamo che egli continua ad occupare lo scranno più alto dell’Assemblea Capitolina nonostante sia attualmente a processo per corruzione).

 

Volendo poi ulteriormente dimostrare il nulla che l’attuale amministrazione ha fatto in tema di sicurezza stradale, riportiamo di seguito un recente post del SULPl Roma, il Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale:

 

Questa amministrazione, durante tutto il suo mandato, ci risulta, secondo quanto a nostra conoscenza, che abbia acquistato per la sicurezza stradale a Roma:
Zero precursori per la ricerca di sostanze alcoliche
Zero precursori per la ricerca di sostanze tossicologiche
Zero etilometri
Diversi autovelox per la notifica a casa, con comodo, del superamento di 1 km/h del limite abbassato a causa delle malformazioni non riparate della strada.
Ci risulta avere asfaltato mille milioni di strade chiamandole nuove, ma in realtà sono le stesse identiche degli anni 50 e 60.
Senza alcuna modifica strutturale che consentisse l’abbattimento delle velocità di percorrenza.
Non ci risulta che abbia definito tutta Roma come una zona 30.
Non ci risulta alcuna protezione passiva delle aree pedonali devastate dalle soste lamierate.
Se quest’anno avremo una riduzione degli incidenti stradali , stabili a 30000 da 4 anni consecutivi, lo dovremo solo e soltanto al COVID19.
Per la sicurezza stradale a Roma il COVID19 sarebbe sicuramente un ottimo sindaco.

 

Tenendo presente che nell’incidente in cui ha perso la vita il povero Mattia la velocità e le sostanze stupefacenti hanno probabilmente giocato un ruolo decisivo, si capisce qual è la responsabilità del sindaco Raggi e della sua amministrazione in questa e nelle altre centinaia di morti sulle strade romane?

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