Grandi discussioni ieri per un abbastanza insulso componimento in pseudo-romanesco scritto da un Carneade qualsiasi ed indirizzato a Virginia Raggi.
Il testo è in estrema sintesi un invito al sindaco Raggi a lasciarli stare questi romani ingrati che non riconoscono la grandezza della sua azione, che si lamentano sempre di tutto e che meriterebbero il ritorno di tutti i sindaci del passato che, con la sola esculsione di Petroselli, hanno solo spolpato Roma. La lingua usata dovrebbe essere il romanesco negli intenti dell’autore ma è mal scritta e alle orecchie di un romano suona semplicemente ridicola.
Il motivo per cui una roba assolutamente trascurabile sia balzata agli onori della cronaca è che essa è stata ripresa da Beppe Grillo e pubblicata sul suo famoso blog, con il ringraziamento all’autore “… per questo suo sonetto“.
È per questo motivo che anche noi oggi abbiamo voluto parlare di questa cosa, ben sapendo quanto le bizze di Beppe Grillo abbiano influenzato le vicende romane e continueranno senz’altro a farlo.
Riprendendo questo brutto testo, chiamandolo inoltre erroneamente “sonetto”, Grillo ha dimostrato una volta di più di non capire nulla di Roma, di muoversi con grosso impaccio tra le cose romane, rendendosi ridicolo con iniziative di cui evidentemente non si rende conto della portata.
Ma come viene in mente al comico di riprendere uno che dà ai romani della “gente de fogna” solo perché si permettono di criticare il sindaco Raggi? Peraltro uno che a Roma neanche ci vive (il Carneade abita a Sora) ma che, come da ormai consolidata tradizione grillina, pontifica dei grandi successi della Raggi.
Da più parti ci si è chiesto se con questa iniziativa il deus ex machina del Movimento 5 Stelle abbia voluto scaricare Virginia Raggi per una possibile seconda elezione a sindaco l’anno prossimo, o se invece abbia voluto sostenere il suo rinnovo nella carica, benché ci sia il problemino dei due mandati da superare (comunque una bazzecola da far digerire agli adepti).
Ora che il PD appare convinto di non voler appoggiare la rielezione della Raggi a sindaco, anche per non suicidarsi definitivamente a Roma, potrebbe darsi che Grillo stia preparando il terreno ad un candidato più “digeribile” per il PD ma per far ciò va eliminata ogni velleità della Raggi di ripresentarsi.
Qualsiasi fosse lo scopo di Grillo, il risultato ottenuto è stato risibile ed ha confermato in molti romani la convinzione che per il M5S Roma è solo una terra di conquista, dove piazzare i loro trombati illustri (ultimo l’ex-sindaco di Livorno, assunto da poco come consulente del sindaco) barcamenandosi al solo scopo di tirare avanti.
Per quel che conta, esprimiamo quindi un giudizio molto negativo sul testo che Beppe Grillo ha voluto far suo, ottenendo solo di mettersi contro ancora più romani, stufi che le sorti della città siano nelle mani di uno che non la conosce affatto e che quando ci viene si limita a conoscere la sua personalissima torre d’avorio dell’hotel Forum.
Ma è anche nei confronti del sindaco Raggi che dobbiamo esprimere una forte censura. Ella ha infatti pensato di rispondere indirettamente all’iniziativa di Grillo pubblicando un post su facebook in cui si rivolge al Carneade (Franco) della composizione. Eccolo:
“Franco, grazie di cuore. Amo Roma con tutta me stessa: questo mi fa andare avanti insieme all’affetto di tutti voi. Gli ostacoli, i boicottaggi, gli incendi, i sabotaggi in questi anni non sono mancati. – e c’è ancora chi rema contro il cambiamento – ma noi romani siamo più forti. Ps: Quel “gente de fogna” non mi piace. Lo so che ti riferisci a chi ruba o incendia ma, se puoi, toglilo. Di una cosa sono fiera, nel mio ruolo sono il sindaco di tutti i romani, soprattutto di chi mi critica.”
Ma come … uno dà ai romani della “gente de fogna” e tu anzitutto lo ringrazi di cuore? Un calcio nel sedere metaforico si sarebbe meritato ‘sto tizio, ma per la propaganda grillina tutto fa brodo pur di cercare di edulcorare una realtà fatta di grandi insuccessi.
Un timido invito a toglierlo quel “gente de fogna“, “… se puoi …“, solo questo è riuscita a scrivere il sindaco, ché hai visto mai il poeta di Sora si dovesse offendere …
Infine un commento sulla chiosa del post della Raggi: “Di una cosa sono fiera, nel mio ruolo sono il sindaco di tutti i romani, soprattutto di chi mi critica.“. Ma proprio no, Virginia Raggi, lei non è affatto il sindaco di tutti i romani, perché i romani se li è scordati fin dal primo giorno del suo mandato rifiutandosi di avere con loro alcun rapporto diretto.
Ha sempre rifiutato ogni confronto pubblico, non ha mai risposto alle sollecitazioni dei cittadini ed ha permesso di fare lo stesso a tutta la sua giunta. Quelli che dovevano essere i “portavoce dei cittadini” si sono rivelati i più distanti dalle esigenze e le richieste dei cittadini, i più menefreghisti.
A queste condizioni se lo scorda Virginia Raggi di essere il sindaco di tutti. Si esponga al confronto, risponda alle domande dei cittadini, affronti un contraddittorio magari con l'”elevato” al suo fianco, allora potremmo anche valutare l’eventualità di una sua ricandidatura.
Ma tanto ciò non succederà mai, non essendo Virginia Raggi attrezzata per sostenere contraddittori con interlocutori non in ginocchio, per cui una sua ricandidatura a nostro avviso è semplicemente tempo perso per tutti, innanzitutto per lei.