Finalmente i vigili in bici, ma nel posto sbagliato

Gli agenti in bici dovrebbero presidiare le ciclabili, altro che argini del Tevere. Ennesimo errore di un'amm.ne che usa la mobilità ciclabile solo a scopo propagandistico

 

Il sindaco Raggi ha annunciato la creazione di un nuovo reparto in bicicletta della Polizia Locale di Roma Capitale. Il gruppo è stato chiamato Tiber e si occuperà di garantire sicurezza e legalità sulle sponde del Tevere.

Finalmente, viene da dire, ci si decide a creare pattuglie di vigili in bicicletta che si possano spostare agevolmente su piste ciclabili e aree pedonali. Ma perché confinare questi agenti alle sponde del Tevere?

A parte che l’arrivo dell’autunno e poi dell’inverno renderanno sempre meno frequentati gli argini del Tevere, ma possibile che in Campidoglio non si rendano conto come queste pattuglie sarebbero perfette per presidiare le sempre più numerose piste ciclabili presenti a Roma?

I corridoi ciclabili a Roma sono infatti terra di nessuno, spesso occupati da veicoli in sosta che costringono i ciclisti a pericolose manovre. Perché allora non dedicare queste pattuglie in bicicletta al controllo delle piste ciclabili dando un segnale concreto che alla mobilità ciclabile ci si crede veramente?

 

Tra l’altro è questa una proposta che viene anche dal SULPL Roma, un sindacato di agenti della Polizia Locale, che sulla sua pagina facebook ha addirittura attribuito la colpa di un recente incidente al Comune di Roma:

 

Il primo responsabile è il comune che non ha mai voluto mettere in pratica la nostra richiesta di dotare ogni nuova ciclabile di nostro personale in bike che la monitori per tutto il turno.
Soste irregolari ed illecite percorrenze sarebbero state stroncate sul nascere.
Invece meglio farci sempre intervenire dopo?

 

 

Nonostante tutti gli apparenti sforzi sulla mobilità ciclabile l’amministrazione Raggi continua a procedere a singhiozzo, con proclami sempre roboanti ma risultati tra lo scarso e l’imbarazzante.

È di qualche giorno fa l’analisi fatta da bikeitalia.it sul fantasmagorico piano di 150 chilometri di ciclabili strombazzati a maggio dall’amministrazione, con i primi 25 che avrebbero dovuto completarsi entro otto giorni, al ritmo di 3 chilometri al giorno. Ebbene ad oggi, passati oltre quattro mesi, i chilometri completati sono meno di 15, con un ritmo di meno di 200 metri al giorno!?!

 

Emblematico poi il perdurare del divieto di transito nel Traforo di via Milano per le biciclette, segnale che evidentemente all’amministrazione Raggi la mobilità ciclabile serve solo a fare proclami, mentre delle reali esigenze di chi vorrebbe spostarsi in maniera sostenibile in città non gli importa granché.

 

Decisivo poi, a nostro avviso, la mancanza di una figura che a livello cittadino sia il punto di riferimento per la mobilità ciclabile sia per i cittadini che all’interno dell’amministrazione. A suo tempo avevamo provato ad indicare un nome che siamo sicuri avrebbe dato il segnale giusto e la giusta spinta affinché le risorse messe in campo fossero utilizzate al meglio.

Ovviamente l’amministrazione attuale non ha fatto una piega ma l’auspicio è che i futuri candidati alla poltrona di sindaco di Roma lo tengano presente quel nome, o almeno capiscano che se si vuole dare una svolta alla mobilità cittadina investendo su quella ciclabile occorre un responsabile dedicato e soprattutto qualcuno “che ci capisca”.

Sarebbe davvero ora di farla finita con i dilettanti allo sbaraglio propinatici da Virginia Raggi in tutti questi anni.

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